Skip to main content

Vedremo un supermercato al Motovelodromo?

La locuzione “attività commerciali strettamente connesse all’uso sportivo”, utilizzata nel documento della Giunta, lo rende, teoricamente, possibile.

Fino al 2017, questa Amministrazione respingeva esplicitamente ogni ipotesi di collaborazione tra pubblico e privato per quanto riguarda la riqualificazione dello storico impianto di corso Casale: tanti e intransigenti niet. Dopo tre anni di governo cittadino, vedo, qualcuno ha ora cambiato idea.

Il più antico edificio sportivo di Torino va all’asta: un’operazione necessaria per la restituzione dell’impianto e dell’area circostante ai torinesi, sconfiggendo abbandono e degrado.

Il soggetto che si aggiudicherà la concessione (di novantanove anni) dovrà garantire la finalità sportiva dell’impianto e l’apertura dello stesso al pubblico. Non manca una parte commerciale (3mila metri quadri di superficie destinati a tale finalità), necessaria affinché l’operazione di riqualificazione – che vede in carico all’aggiudicatario importanti e onerosi lavori e interventi – sia economicamente sostenibile.

Le prospettive che si aprono paiono interessanti. Il problema è il che cosa e il come. L’intento è aprire a qualsiasi tipo di attività commerciale purché proponga (anche) prodotti di tipo sportivo o immaginiamo soltanto attività specializzate? Nel secondo caso, come possiamo impedire altri tipi di candidatura, per esempio da parte di marchi di grande distribuzione? Nel primo, mi aspetto per lo meno che questa Amministrazione rinunci alla retorica contro i supermercati.