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Tag: Turismo

Sostegno ai circoli culturali e sostegno alle agenzie di viaggi

Le mie richieste alla Giunta Regionale per evitare chiusure a ripetizione e perdita di posti di lavoro.

Niente bonus finora, in questa seconda fase di chiusura, per i circoli culturali e le associazioni di promozione sociale. Una situazione iniqua, che penalizza queste realtà sia in assoluto sia rispetto ad altre attività di somministrazione, che hanno ricevuto una qualche forma di sostegno, per quanto il più delle volte sproporzionata alle perdite e ai mancati guadagni. Ho ribadito questa richiesta alla Giunta Regionale oggi in Commissione. Il blocco della somministrazione è un blocco alle tante attività dei circoli. Mi auguro che la Giunta faccia seguito con i fatti alle parole dell’Assessore Poggio, che ha dichiarato di voler valutare la possibilità di erogare ulteriori contributi. Per quanto riguarda le agenzie di viaggi e il mondo del turismo organizzato, colpiti da una crisi tremenda, un adeguato sostegno non solo economico, ma strutturale, è fondamentale. Anche la Regione può fare la sua parte, per esempio cancellando l’Irpef per tutta la durata dell’emergenza. Serve, inoltre, aprire corridoi turistici, ancora mancanti sul nostro territorio. Il settore è forse il più colpito di tutti da una crisi economica tremenda, che ha già provocato la chiusura di un’agenzia su cinque (7 su 10 rischiano di non farcela). Le agenzie di viaggi hanno perso il 90% del fatturato in questi mesi di crisi: le attività di questo tipo sono quasi 800 sul territorio piemontese e danno lavoro a migliaia di persone.

Chiusure a ripetizione se non si sostiene il turismo organizzato

La mia battaglia in Regione e in Comune a favore degli Agenti di Viaggio: con due Ordini del Giorno chiedo immediato e adeguato sostegno economico. Serve inoltre eliminare l’aliquota Irpef regionale, oltre all’apertura di corridoi turistici, ancora mancanti sul nostro territorio. Il settore è forse il più colpito di tutti da una crisi economica tremenda, che ha già provocato la chiusura di un’Agenzia su cinque (7 su 10 rischiano di non farcela). Ho chiesto a Palazzo Lascaris un’informativa sull’argomento, ma non mi è stata concessa.

Sostenere il settore del turismo organizzato in questo momento significa sostenere il Paese e impedire fallimenti e licenziamenti. Anche la Regione Piemonte e il Comune di Torino possono e devono fare la loro parte. Ho appena chiesto alla Giunta Regionale un’informativa sul sostegno che si intende dare a un comparto che – diversamente da altri settori – difficilmente può provare a reinventarsi. Gli Agenti di Viaggio hanno espresso, per esempio su iniziativa di MAAVI, una serie di richieste al Governo, dal sostegno economico alla cancellazione della tassazione: le faccio mie convintamente. Chiedo che anche la Giunta Regionale si muova, tornando a garantire bonus adeguati ed erogati in tempi brevi e pensando a un’esenzione dall’Irpef per tutti i mesi di crisi. Anche il Comune di Torino ha margini di manovra. Presenterò due Ordini del Giorno nei rispettivi Consigli. Gli stessi attori del settore che più di tutti è stato colpito dalla crisi (7 attività su 10 sono, si stima, a rischio fallimento) considerano necessario un sostegno non solo da parte del Governo, ma dalle Istituzioni locali. Sul territorio piemontese le Agenzie di Viaggi sono circa 700, un decimo della cifra nazionale. Si calcola che il turismo organizzato rappresenti il 13% del PIL italiano. Il settore del turismo – del quale gli Agenti di Viaggio sono la colonna portante – è trainante nella nostra economia. Ancora non siamo stati in grado di immaginare corridoi turistici, strumento fondamentale per garantire la permanenza di flussi incoming e outgoing anche in questi mesi di pandemia. Quest’ultima ha penalizzato ulteriormente un comparto in ginocchio a causa di una crisi di cui non si vede la fine. Questo settore lavora sul medio-lungo termine, con una programmazione di almeno nove mesi. Gran parte degli attori del settore attende ancora di ricevere le somme spettanti del fondo perduto per il periodo febbraio-luglio 2020.

Museo dell’Artiglieria, la grande occasione (fin qui) sprecata del turismo torinese

Questa realtà ha un potenziale (culturale, turistico, economico) enorme e inespresso: in altre nazioni sarebbe al centro di progettualità ambiziose, noi quasi ne proviamo vergogna. Appena discussa in Consiglio Comunale la mia più recente interpellanza sul tema: il ritorno del Museo alla Cittadella pare ancora un obiettivo lontano.

Immobilismo totale: quasi ci vergognassimo, come Città, della nostra storia. Eppure il Museo dell’Artiglieria è, o meglio sarebbe, un’assoluta eccellenza, sulla quale sarebbe possibile, e politicamente doveroso, basare una progettualità a tutto tondo in grado di generare un indotto turistico di rilievo. Ma le priorità, negli ultimi anni e ancora di più con questa Giunta, sembrano essere sempre altre: una sensazione che la risposta che ho appena ricevuto a verbale alla mia più recente interpellanza sull’argomento non ha dissipato. La questione è politica e di certo la Giunta Appendino non ha accelerato i tempi. Tutt’altro. Né abbiamo mai cercato, come Città, di dare forza e gambe a un progetto unitario. Mi auguro, ora, che questa lenta agonia si interrompa: dopo anni di esilio, il Museo deve tornare al Mastio della Cittadella, per tornare a far parte a pieno titolo del patrimonio culturale e dell’offerta turistica torinese.