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Tag: Servizi Infanzia Adolescenza

Specializzazione degli insegnanti di sostegno per i giovani con disabilità. Per l’infanzia e l’adolescenza necessari interventi sulla genitorialità

La relazione del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, dott.sa Ylenia Serra, descrive una situazione che offre numerosi spunti per un’operatività immediata.

In primo luogo riteniamo sia indispensabile aumentare non solo il numero, ma anche la specializzazione degli insegnanti di sostegno per costruire un’inclusione scolastica sempre più efficace: la possibilità di integrarsi durante il percorso scolastico risulta, infatti, una delle principali necessità dei ragazzi e delle ragazze con disabilità e una delle priorità per le loro famiglie.

Un tema altrettanto fondamentale è quello dell’educazione alla genitorialità: per intervenire sulle necessità dei giovani non si può non lavorare sui genitori, sui loro bisogni e sull’educazione alla genitorialità.

Il tema dei suicidi, che ci tocca profondamente in quanto genitori, deve essere affrontato incentivando la discussione sul disagio e la solitudine, tanto nei confronti delle famiglie quanto nell’ambiente scolastico: a volte anche solo il fatto che se ne parli genera il desiderio di chiedere aiuto.

Sottolineiamo, infine, la necessità di un lavoro ancora più approfondito sulle comunità mamma-bambino: riteniamo sia fondamentale sostenere questi luoghi nati, per esempio, nell’alveo del Volontariato vincenziano.

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Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza, accolte le mie richieste

Modificate le linee guida della conferenza Stato-Regioni: anche chi ha più di sessant’anni potrà, per esempio, accompagnare i nipoti ai Centri Estivi.

Accogliamo con soddisfazione le modifiche apportate alle linee guida della Conferenza Stato-Regioni per la riapertura dei Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza. Non sarà più negata agli over 60 la possibilità di accompagnare i bambini e i ragazzi presso le strutture e ai Centri Estivi. Negli scorsi giorni avevo rilevato la palese incongruenza di un’indicazione contraria, dal momento che ai nati prima del 1960 è consentito accedere ad attività quali bar, ristoranti, palestre e centri estetici. Anche la temperatura massima corporea massima consentita, prima indicata a 37.2°, è stata uniformata a 37.5°, come per tutti gli altri contesti. Giusta la scelta di modificare indicazioni palesemente discriminatorie in base all’età e incongrue anche da un punto di vista meramente logico.