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Tag: Scuole Paritarie

Esenzioni dai tributi locali per salvare le Paritarie

Scuole Paritarie: la situazione è drammatica. In questo contesto si colloca la mia mozione, discussa questa mattina in occasione della seduta congiunta delle commissioni V (Cultura e Sport) e I (Bilancio e Programmazione) del Consiglio Comunale di Torino, per chiedere di esonerare le Paritarie dai tributi locali per il periodo del lockdown.

Per la prima volta nella storia della Regione Piemonte i fondi per il voucher scuola non saranno sufficienti: centinaia di famiglie saranno escluse. Non sufficienti sono, a loro volta, le misure governative. La convenzione comunale con le Scuole Paritarie è ferma da anni. Tante Scuole Paritarie (un terzo circa), messe in ginocchio dalla crisi seguita all’emergenza da COVID-19, rischiano di non riaprire a settembre. Le scuole statali e comunali non avrebbero la capacità strutturale di assorbire l’eventuale surplus di studenti. Con la mozione discussa questa mattina in Commissione e liberata per il voto in Sala Rossa nel prossimo Consiglio utile chiedo, inoltre, la riduzione di imposte e tributi per la prossima annualità scolastica e l’estensione di queste misure a favore di tutti i servizi educativi privati per l’infanzia (0-6) presenti nel territorio comunale.  Mi appello al coraggio e lungimiranza dei colleghi affinché il Comune di Torino dia un segnale importante alle famiglie torinesi, messe in difficoltà da mesi di incertezza.

Più libertà di educazione? Ancora un NO da parte del centrodestra in Regione

Respinto con l’astensione della Maggioranza il mio Ordine del Giorno per portare a 40mila euro la soglia ISEE per l’accesso al voucher scuola: ancora una volta questa Maggioranza e questa Giunta dimostrano con i fatti di essere contro alla parità scolastica.

Niente innalzamento a 40mila euro della soglia ISEE per l’accesso al voucher scuola, niente reperimento delle risorse finanziarie per coprire tale misura: le mie proposte a favore della libertà di educazione si infrangono per l’ennesima volta contro una Maggioranza in Regione che, a favore della parità scolastica quando si tratta di fare dichiarazioni, poi puntualmente tradisce i suoi principi al momento di votare.

Un copione già visto: astensione al momento del voto da parte dei colleghi di centrodestra (e sola presenza in Aula da parte di M5S e LUV), mio Ordine del Giorno respinto. Non ho ancora visto, in un anno di Giunta Cirio, un solo euro in più investito sul sistema paritario, che è, Legge Berlinguer alla mano, parte integrante del sistema pubblico. Crederò alle roboanti dichiarazioni a favore della libertà di educazione da parte di questa Giunta solo quando alle parole seguiranno le allocazioni di fondi a bilancio.

Il refrain “È responsabilità del Governo” è ripetuto ossessivamente: a questo proposito, faccio notare che il centrodestra in Regione ha perso oggi l’ennesima occasione, per usare una metafora culinaria, di servire un antipasto rispetto a che cosa potrebbe fare a favore della libertà di educazione un Governo di centrodestra.

Se per Nidi e Materne si sono trovati 15 milioni, non un euro si è visto dalla Scuola Primaria in su. Non mi sfugge che ci troviamo di fronte a una scelta politica perfettamente consapevole: su altre partite, evidentemente considerate più importanti rispetto all’investimento sul nostro capitale umano, questa Maggioranza e questa Giunta i fondi li hanno trovati eccome.

L’esito del voto di oggi va a danno di tutti, a partire delle famiglie meno abbienti.

INTERPELLANZA – Fine crisi mai per i Servizi Educativi del territorio (Nidi e Micronidi convenzionati/accreditati, Sezioni Primavera, Baby Parking, Scuole d’Infanzia Paritarie)?

PREMESSO CHE

  • al fine di contenere e contrastare la diffusione epidemiologica da COVID-19, il Governo ha adottato il decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 (recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”);
  • il decreto legge n. 6, primo atto di una serie di disposizioni emanate dal Governo tuttora in continua evoluzione e aggiornamento, ha previsto all’articolo 1, paragrafo 2, punto d) la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria, salvo le attività formative svolte a distanza; 
  • i successivi provvedimenti adottati con DPCM, o di conversione in legge da parte del Parlamento, non hanno modificato la prescrizione di cui al punto precedente, anzi hanno progressivamente prorogato il termine di sospensione delle attività educative e didattiche;
  • con le disposizioni del decreto legge n. 33 del 16 maggio 2020 le attività didattiche in presenza, di ogni ordine e grado, sono state sospese fino al 31 luglio 2020;

RILEVATO CHE

  • molte realtà educative/didattiche rivolte ai più piccoli (fascia 0-6) presenti nel territorio cittadino stanno attraversando una fase di profonda crisi e di acuta incertezza circa il loro futuro;
  • le attività sono sospese da 3 mesi e non vi è alcuna previsione certa in merito a tempi e modalità della riapertura;
  • di converso, a fronte dei mancati introiti provenienti delle rette mensili, non sono venuti meno i doveri tributari e, laddove la attività siano svolte presso locali di proprietà comunale, i pagamenti dei canoni di locazione/concessione;
  • per le utenze non domestiche la Giunta è intervenuta in materia TARI non già annullando, ma solo sospendendo (ergo rinviando) le rate in scadenza il 16 marzo e il 15 maggio;

CONSIDERATO CHE

  • per i servizi educativi del territorio, chiusi dal 20 febbraio 2020 e privi di una data certa di riapertura, gli aiuti del Governo sono scarsi o nulli pertanto sarebbe alquanto opportuno un gesto di aiuto da parte del Comune;
  • un intervento da parte del Comune fungerebbe da sostegno alla sopravvivenza stessa di queste realtà che da tempo svolgono con qualità riconosciute un’attività utile e preziosa;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda considerare non solo la sospensione e il rinvio dei tributi comunali e degli altri eventuali canoni/importi/corrispettivi, ma l’annullamento e azzeramento di tali importi per l’anno 2020 a favore di nidi d’infanzia e sezioni primavera accreditati-convenzionati, nidi e micronidi privati, baby parking e scuole d’infanzia paritarie;
  2. se l’Amministrazione stia vagliando altre modalità o strumenti (se sì, quali siano) per dedicare sostegno e ausilio alle realtà sopra citate garantendo in tal modo la prosecuzione dell’attività.

Silvio Magliano

Lo sciopero delle Scuole Paritarie è giusto

Questo Governo ha completamente dimenticato questa fondamentale parte del Sistema Nazionale di Istruzione. Condivido la sospensione delle lezioni a distanza come simbolica e pacifica forma di protesta. Senza sostegno si muore. Presenterò un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale perché siano poste le condizioni per un urgente cambio di rotta.

La didattica si ferma. Per ora quella a distanza, per due giorni: oggi e domani. Una protesta, da me condivisa, che si auspica possa servire a scongiurare un’altra sospensione, quella definitiva dell’attività di tante Scuole Paritarie.

La verità è semplice e drammatica: senza aiuti si chiude. E finora di aiuti ne sono arrivati davvero pochi. Questo Governo si è dimostrato incapace di aprire gli occhi e di riconoscere il ruolo e l’importanza di una delle colonne sulle quali si fonda il Sistema Pubblico di Istruzione.

Quello delle Scuole Paritarie è tra i segmenti più colpiti dalla crisi in corso. È il sistema scolastico nazionale nel suo complesso che deve essere sostenuto: le Paritarie ne sono parte integrante e costitutiva. Le Scuole Paritarie erogano un fondamentale servizio pubblico: dunque le Istituzioni, prima delle famiglie, sono chiamate a sostenerle. Senza le Paritarie il sistema non sarebbe in grado di reggersi. 

Presenterò in Consiglio Regionale del Piemonte un Ordine del Giorno di sostegno per l’intero sistema delle Paritarie (dai Nidi alle Superiori), sostegno che non è assolutamente arrivato da questo Governo, affinché la Regione Piemonte chieda all’Esecutivo un cambio di rotta che sarebbe, a questo punto, vitale. Conto che tanti colleghi Consiglieri, che si sono sempre dichiarati a favore della libertà di educazione, mi sostengano in questa battaglia.