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Tag: sanità e assistenza

La Regione Piemonte andrà contro il Consiglio di Stato?

La Regione Piemonte ha pubblicato il suo bando di gara per un accordo quadro per la fornitura di ausili per comunicazione e informazione e relativi servizi, nonostante due sentenze (una del TAR della Basilicata e una del Consiglio di Stato) dichiarino, rispettivamente, non consono lo spostamento (2017) nei nuovi LEA della fornitura delle protesi acustiche dall’elenco 2 (quello dei dispositivi di serie che, in quanto non personalizzabili, possono andare a bando di gara) e nulla la gara indetta dalla Regione Basilicata per l’acquisto di apparecchi acustici. Sul tema ho presentato in Consiglio Regionale un nuovo Question Time.  

Ho appena presentato un nuovo Question Time in Consiglio Regionale per sapere se la Giunta intenda riconsiderare la propria decisione di andare a gara, preferendo piuttosto, come già diverse altre Regioni italiane e come da sentenze del Consiglio di Stato e del TAR della Basilicata, considerare le protesi acustiche (e i relativi servizi) quali dispositivi su misura a tariffa unica, la cui fornitura, dunque, non può essere assegnata tramite accordo quadro.   

Questo sarà il secondo Question Time che discuterò sul tema: ritengo necessario che la Regione Piemonte torni sulla propria decisione ritirando la gara, non solo per evitare che la gara stessa sia poi annullata con una sentenza come già successo in altre Regioni, ma perché questa scelta rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa di tante piccole e medie aziende del nostro territorio. Decine e decine di posti di lavoro sono a rischio, dal momento l’acquisizione di lotti sarà possibilità quasi esclusiva delle aziende più grandi.
Cosa almeno altrettanto grave, i cittadini stessi saranno penalizzati, dal momento che non potranno più scegliere il loro professionista di fiducia liberamente, né scegliere la protesi più adatta alle proprie esigenze (neanche pagando personalmente la riconducibilità, salvo rinunciare alla fornitura regionale e acquistare privatamente il proprio dispositivo acustico). Il tutto, parrebbe, senza un risparmio economico per la Regione.

Non si può più attendere: l’assistenza domiciliare sia riconosciuta anche ai piemontesi secondo i parametri ISEE nazionali

Tanti nuclei familiari nei quali è presente una persona con disabilità sono esclusi dai servizi alla luce di un ISEE troppo alto: questo accade a causa del fatto che pensioni e indennità sono calcolate nel montante. Tre sentenze del Consiglio di Stato stabiliscono che, invece, questi introiti non debbano essere computati nell’ISEE. Appena discussa a Palazzo Lascaris la mia interpellanza per chiedere che la Regione Piemonte, come già l’Inps, recepisca queste sentenze: le famiglie aspettano da sette anni.

I redditi derivanti da pensioni e indennità a favore di persone con disabilità presenti nel nucleo familiare sono esclusi ai fini del calcolo ISEE: lo stabiliscono le sentenze 838, 841 e 842 del Consiglio di Stato, recepite dall’Inps da luglio 2016. Chiediamo con forza, come Moderati, che tali sentenze siano recepite al più presto anche dalla Regione Piemonte (che dal 2015 applica una gestione transitoria della normativa ISEE di cui al CPDM del 5 dicembre 2013): le misure di sostegno al reddito non devono essere calcolate come montante complessivo del reddito delle famiglie. Attualmente accade troppo spesso che i nuclei familiari nei quali è presente una persona con disabilità non possano accedere ai servizi alla luce di un ISEE troppo alto, proprio a causa del fatto che pensioni e indennità sono calcolate nel totale del reddito del nucleo familiare. Una situazione che non è più accettabile. Gli enti territoriali non possono continuare a far seguire proroghe a proroghe. L’Assessora Caucino ha dichiarato a verbale, rispondendo poco fa alla mia interpellanza, di considerare il recepimento della sentenza del Consiglio di Stato uno dei propri obiettivi politici. Spero che alle parole seguano i fatti e che si arrivi al più presto al risultato.

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