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Tag: Regione Piemonte

Gigafactory non a Torino, nuova sconfitta delle Giunte Appendino e Cirio

Termoli batte Torino.

Né il Comune né la Regione, pur avendo le due rispettive Giunte i piedi ben piantati in questo Governo, sono riusciti a portare a casa il risultato. Sconfitta e delusione gravissime, batosta assoluta per il nostro territorio. Chiederemo conto a Palazzo Lascaris e in Sala Rossa di questa ennesima occasione persa. Torino e il Piemonte non solo risultano sempre più periferici, ma continuano a perdere chance importanti per invertire la tendenza. Il fatto che un territorio con la nostra storia e tradizione industriale sia ancora una volta sconfitto è di per sé un segnale preoccupante. Perdiamo, con la Gigafactory, molto sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista dello sviluppo, sia dal punto di vista occupazionale, sia dal punto di vista del prestigio.

Sull’azzardo, scontro in Aula tra due visioni della politica e della società: ha vinto la peggiore

Una Legge efficace c’era, ma è stata smantellata: è stata abbattuta, con la 9/2016, una barriera di protezione e difesa dei cittadini più fragili che si era dimostrata efficace. Se la Giunta Cirio ha in mente una ripartenza post-pandemia basata su slot e macchinette, non avrà mai il sostegno dei Moderati.

Oggi in Aula si sono viste due visioni diverse della politica. Due visioni opposte della società. Due visioni inconciliabili dell’essere umano. Ha vinto la peggiore. Per il contrasto al gioco d’azzardo patologico avevamo una Legge, la 9/2016. Una Legge unanimemente considerata argine efficace contro gli effetti di un grande male. La Maggioranza ha preferito liberarsene. Con quella legge crolla una barriera a protezione dei cittadini più fragili.

Difficile, impossibile guardare alla realtà dei fatti dopo aver promesso “Se arriviamo noi, cambieremo quella Legge”. Oggi è scaduta quella cambiale elettorale ed è stato necessario pagarla: ma la realtà dei fatti è lì, implacabile. E testimonia la verità: da oggi, ogni nuovo piemontese che entrerò nel baratro della ludopatia sarà un peso sulla coscienza di questa Maggioranza e di questa Giunta. Che politica è quella che permette a donne e uomini fragili di rovinarsi? La salute dei piemontesi è un bene da tutelare e un valore da difendere. Questa Legge del centrodestra non lo fa.

Se questa è la strategia con la quale la Giunta Cirio pensa di far ripartire il Piemonte, a colpi di macchinette e slot machine, sappia che la cosa ci preoccupa molto e che non avrà mai il nostro sostegno. Lega e Forza Italia hanno votato convintamente una legge che toglie potere ai Sindaci e riduce le distanze tra i luoghi sensibili e i luoghi delle macchinette. Ci sono state numerose audizioni di Ires, dirigenti regionali che si occupano di Sanità, tutto il mondo del Terzo Settore che chiedevano di non farlo. Per salvare poche centinaia di posti di lavoro la Giunta Cirio mette a rischio la salute di migliaia di piemontesi – che, se si dovessero ammalare, graveranno oltre tutto sui bilanci della Regione – attorno ai quali ci sono altrettante famiglie.

Ristori per il turismo montano, la Regione ha dimenticato le attività di noleggio sci

Adesso si recuperi il tempo perso: ho appena discusso a Palazzo Lascaris il mio Question Time per chiedere sostegno economico anche per le attività connesse al turismo di montagna finora non incluse nelle misure regionali. La Giunta ha promesso impegno affinché con i 700 milioni allocati dal Ministero del Turismo siano ristorate anche le attività di affitto di attrezzature tecniche sciistiche (codice ATECO 77.21.09). Vigilerò affinché alle parole seguano i fatti.

Regioni come l’Abruzzo ci hanno pensato per tempo: il Piemonte no. E così, al momento, esercizi quali i noleggi sci non hanno ricevuto ristori, a differenza delle altre attività del comparto. Una dimenticanza grave, della quale non si comprende la ragione. Anche perché, di certo, la crisi non ha risparmiato questo specifico ambito del comparto turistico montano.

Ho ottenuto, discutendo in Aula, la promessa che la Regione provvederà al completamento delle risorse ancora a disposizione e che, per il tramite della Commissione Turismo nella Conferenza Permanente delle Regioni, si farà parte attiva affinché siano incluse tutte le attività connesse al turismo in montagna. Il Ministero del Turismo ha allocato 700 milioni di euro per gli indennizzi a questo comparto.

Mi auguro che anche agli imprenditori di questo specifico ambito non sia negato il necessario sostegno economico. I comprensori sciistici hanno duramente subito il colpo delle ridotte, e per mesi cancellate, attività stagionali invernali, principale voce del fatturato annuale. Questo ingente danno economico richiede adeguati interventi. Le attività del noleggio sci non devono essere escluse.

La nostra Regione ha garantito aiuti a fondo perduto ad altri ambiti del comparto turistico montano: maestri di sci e di snowboard, agenzie di viaggi, tour operator, servizi di prenotazione. Le attività di noleggio attrezzatura, finora escluse da ogni forma di sostegno economico, sono presenti in gran numero sui nostri territori montani.

QUESTION TIME – La Regione assicurerà contributi economici a fondo perduto a tutte le attività connesse al comparto del turismo montano?

Premesso che:

  • la Regione Piemonte, mediante il Bonus Montagna, ha messo a disposizione 20 milioni di euro di contributi a fondo perduto, attingendo alle risorse previste dal Governo nel Decreto Ristori, per gli operatori e i professionisti del settore montano;
  • le domande di richiesta di contributo economico per il Bonus Montagna erano aperte fino al 30 aprile 2021;
  • al Bonus Montagna potevano accedere maestri di sci alpino e di snowboard iscritti all’albo del Collegio regionale, agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse danneggiate dalla mancata apertura delle stazioni sciistiche. Nel dettaglio:

– per i maestri di sci alpino e di snowboard che hanno effettuato più di 300 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020 il risarcimento è di 2.000 euro;

– per chi ha effettuato da 150 a 300 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020 il rimborso è di 1.000 euro;

– per chi ha effettuato meno di 150 ore nella stagione sciistica 2018-2019 o nella stagione 2019-2020, il risarcimento è di 200 euro;

– per i nuovi maestri di sci e di sci nordico iscritti nell’elenco regionale dal 1° settembre 2020, è previsto un rimborso di 600 euro;

– per agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse (codici Ateco 79; 79.1; 79.11; 79.11.0; 79.11.00; 79.12; 79.12.0; 79.12.00; 79.9; 79.90; 79.90.1; 79.90.11; 79.90.19) aventi sede legale in Piemonte e attive al 30.12.2020 sono previsti 1.500 euro di sostegno una tantum.

Constatato che:

  • il contributo sopra citato non è stato esteso alle attività connesse al comparto del turismo dello sci, ad esempio i noleggi sci (cod. 77.21.09), presenti in gran numero sui territori montani;
  • tale settore, fermo da oltre un anno, ha sofferto molto per via della chiusura degli impianti.

Rilevato che:

  • durante l’epidemia le attività invernali collegate al turismo sciistico sono state ferme per lungo tempo e ciò ha causato ingenti perdite al settore, dovute agli investimenti effettuati su attrezzature e macchinari necessari per lo svolgimento del servizio, non coperte dalle consuete entrate per via della chiusura forzata degli impianti.

Rilevato, inoltre, che:

  • la Regione Abruzzo ha previsto interventi finanziari a sostegno delle imprese operanti nel settore del turismo invernale e comparto sciistico regionale, destinati a ristorare le gravi perdite economiche subite dal settore, concedendo anche contributi a fondo perduto in favore delle attività di noleggio sci.

Considerato che:

  • la difficile situazione economica delle attività montane nei comprensori sciistici è gravemente compromessa dall’annullamento delle attività stagionali invernali, il cui fatturato si concentra principalmente nel periodo dicembre-marzo;
  • gli ingenti danni economici provocati dal mancato avvio della stagione sciistica invernale richiedono adeguati interventi di ristoro in favore di tutte le attività connesse al settore;
INTERROGA L’ASSESSORE COMPETENTE

per sapere se la Giunta Regionale abbia intenzione di prevedere contributi economici anche in favore delle attività connesse al comparto del turismo montano non incluse nelle misure regionali elargite fino ad ora, al fine di favorire la ripresa del settore gravemente compromesso dalla chiusura invernale degli impianti a causa della pandemia.

Ripristinare subito la capienza massima al 100% sui bus turistici e consentire al turismo di ripartire

La Giunta Regionale, che ha appena risposto con molta prudenza al mio Question Time sull’argomento, faccia sentire la propria voce con il Governo e in Conferenza Stato-Regioni: l’attuale limite massimo al 50% è una zavorra che frena la ripresa del settore. Un fattore di carico all’80% (percentuale teoricamente in vigore per autobus, tram e treni, ma in pratica superata spesso e volentieri), richiesto dalle Regioni anche per i bus turistici, non sarebbe comunque sufficiente: sui bus turistici, peraltro, non esiste il rischio del superamento della capienza massima, dal momento che non si vendono biglietti in numero superiore rispetto ai posti disponibili. Da una Giunta che ripete continuamente parole come “ripartenza” e “ripresa” mi aspetto ora un impegno adeguato per ottenere il risultato in tempi brevi.

Tram e treni, autobus e metro viaggiano, dallo scorso 14 giugno, con l’80% di carico. La percentuale è peraltro puramente teorica, dal momento che, nei fatti, nessuno controlla ingressi e posti in piedi: sappiamo bene che, spesso, il carico effettivo è ben superiore.
Non ha senso che i bus turistici non possano superare la soglia del 50% del fattore di carico: ho chiesto alla Giunta, con un mio Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris, di impegnarsi, in Conferenza Stato-Regioni e con il Governo, perché sia consentita l’operatività al 100% del carico. Con i bus mezzi vuoti, il turismo non riparte: anche questo è un fatto lampante. Da una Giunta che ripete continuamente parole d’ordine come “ripartenza” e “ripresa” mi sarei aspettato una risposta meno prudente di quella che ho appena ricevuto: puntare all’80% non è sufficiente. Mi aspetto ora un’interlocuzione incisiva con il Ministero da parte dell’Assessore Gabusi, entrambi espressione di Forza Italia, perché si arrivi al 100% del carico consentito.
La curva epidemica scende, percentuali sempre crescenti di popolazione sono coperte dai vaccini: non c’è ragione, rispettando tutte le misure di sicurezza, di non tornare a una piena operatività anche a livello di load factor. Solo così il turismo e l’incoming potranno ripartire davvero dopo un anno e mezzo di crisi terribile.