Meno di quattro mesi alla scadenza degli ammortizzatori sociali: non possiamo permetterci di perdere neanche un giorno, ci sono centinaia di famiglie da tutelare.
La scadenza di maggio, mese in cui finiranno gli ammortizzatori sociali per la Lear di Grugliasco, si avvicina con preoccupante rapidità: ma siamo ancora in tempo a convocare un Tavolo di Crisi con il compito di trovare soluzioni ed evitare che 260 (o più) famiglie si ritrovino senza uno stipendio. Abbiamo purtroppo esempi molto vicini – a partire dal caso Embraco – che dimostrano quanto, in questi casi, sia difficile recuperare il tempo perso. Terremo alta l’attenzione sull’evolversi della situazione ed esprimiamo ai lavoratori e alle loro famiglie piena e profonda solidarietà.
Ho portato nuovamente in Consiglio Regionale del Piemonte, con un’interpellanza appena discussa, il tema relativo a questo progetto: la convocazione del Direttore dell’Ospedale da parte dell’Assessorato è una notizia positiva, così come la volontà di potenziare questo polo oltre a quello del Mauriziano di Torino, ma tanto resta da fare per garantire al progetto una piena efficacia. Questo progetto – che non è menzionato sul sito del San Luigi Gonzaga – deve poter contare almeno su un altro medico e su un’altra risorsa nel ruolo di infermiere per la cura delle ulcere sclerodermiche, oltre che su una più efficiente interdisciplinarità. Portare avanti il confronto tra Giunta e Volontari è fondamentale per raggiungere il risultato auspicato dalla stessa Giunta, la costruzione – cioè – di una rete assistenziale con altre strutture del territorio.
Riconoscimento da parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, la presenza garantita di un secondo medico, il ritorno a un’assistenza infermieristica professionale delle ulcere sclerodermiche da tempo non più garantita e a una multidisciplinarità davvero efficace (al momento, ai pazienti servono spesso mesi per la prenotazione degli esami richiesti): se, come affermato rispondendo alla nostra interpellanza, la Giunta intende davvero puntare sulla Scleroderma Unit dell’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino), questi quattro devono essere considerati gli obiettivi prioritari. Prendiamo atto e apprezziamo gli intenti dichiarati a verbale dall’Assessore Icardi e consideriamo una buona notizia l’interlocuzione, da parte dell’Assessorato, con il Direttore della struttura orbassanese: ci auguriamo che anche così si possa accrescere l’interesse verso un progetto che ha tutte le caratteristiche per tornare a essere un’eccellenza non solo piemontese, capace di dare assistenza a cittadini provenienti da varie regioni italiane. Invitiamo la Giunta a confrontarsi costantemente con i Volontari, che tanto hanno fatto in questi anni. La “Scleroderma Unit” rappresenta un innovativo concetto personalizzato di offerta assistenziale, caratterizzata da attività di tipo ambulatoriale (visite ultra-specialistiche e programmazione di accertamenti diagnostici) e di Day Hospital (programmazione di accessi con finalità terapeutiche), che favorisce la diagnosi precoce e permette al malato di vivere nel proprio ambito familiare anche il tempo della cura, con una significativa riduzione dei costi assistenziali. Il progetto Scleroderma Unit di Orbassano è iniziato nel luglio 2014, con il sostegno dell’Associazione GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia). Dal 2014 ad oggi la Scleroderma Unit di Orbassano ha beneficiato di finanziamenti devoluti dall’Associazione. La sclerosi sistemica è una malattia rara che colpisce prevalentemente le donne ed è caratterizzata da gravi alterazioni sia cutanee sia degli organi interni. È una patologia particolarmente complessa, che richiede un’elevata competenza nella gestione delle sue complicanze e dell’approccio terapeutico, essendo rara, progressiva, multidisciplinare, senza una terapia univoca e ben definita.
Soggetti ubriachi hanno atteggiamenti pericolosi e aggressivi verso tassisti, passeggeri e cittadini: a loro la nostra solidarietà, al Comune di Torino un appello a intervenire (la Circoscrizione 8 del Presidente Miano si è già attivata e porterà il tema al Tavolo della Sicurezza).
Un incubo che si ripete ogni giorno (e ogni notte): nel posteggio dei taxi di via Nizza a Torino, lato est della stazione di Porta Nuova, si ritrovano soggetti costantemente alterati dall’alcol che aggrediscono i passanti e provocano risse fra loro – aggredendosi l’un l’altro con bastoni, bottiglie e cubetti di porfido – e creando costante pericolo ai tassisti, ai loro passeggeri, alle vetture in sosta e ai cittadini in transito nei pressi della stazione. Una situazione non più tollerabile, che ha già fatto registrare aggressioni alle persone e danni alle cose. Esprimiamo la piena solidarietà a chi sta subendo le conseguenze di questa situazione e auspichiamo un tempestivo ed efficace intervento del Comune di Torino, dopo che la Circoscrizione 8 e il Presidente Massimiliano Miano si sono attivati, inserendo il tema all’ordine del giorno del Tavolo della Sicurezza e chiedendo la partecipazione dei rappresentanti dei tassisti alle prossime sedute del Tavolo stesso.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte Simone Fissolo – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale di Torino.
Il cambiamento climatico ha effetti anche sul turismo piemontese: il mio Question Time per chiedere alla Giunta di valorizzare un patrimonio al momento non utilizzato.
Inverni più caldi e secchi: cambia il clima sulle nostre Alpi. L’inverno 2021-2022 è stato il terzo più caldo degli ultimi 65 anni, con un’anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C , e il terzo più secco, con un deficit percentuale medio di circa il 70% rispetto alla norma climatica 1991-2020. L’inverno in corso si sta chiudendo con temperature e precipitazioni perfettamente in linea con la scorsa stagione. Per lunghe fasi durante l’inverno che sta terminando lo zero termico si è attestato, sulle nostre montagne, oltre i 4.000 metri. Secondo i dati della Società Meteorologica Italiana, il 2022 è stato l’anno più caldo e secco dal 1800 e ha fatto registrare, a Torino, temperature medie superiori di 1,6° rispetto all’ultimo trentennio. Tra i molti e gravi effetti di questa situazione drammatica, ci sono anche le conseguenze sulle nostre stazioni sciistiche, molte delle quali al di sotto di una certa quota da anni non sono operative per assenza di neve o lo sono esclusivamente grazie all’innevamento artificiale. Legambiente ha censito 32 impianti di risalita dismessi sul territorio regionale, ai quali si aggiungono quelli chiusi temporaneamente (una decina in Piemonte) e altri che restano attivi solo grazie a continue sovvenzioni. Risultato: abbiamo un patrimonio di seggiovie, funivie e skilift dismessi di fatto abbandonato all’incuria e alla ruggine. Restiamo convinti che modelli di turismo montano sostenibile e adeguato alle nuove condizioni climatiche siano possibili (prevedendo e promuovendo attività, tra le altre, come camminate, sci di fondo e ciaspolate). Analoghe riflessioni valgono per alcune delle infrastrutture olimpiche (Torino 2006). Poiché è interesse oggettivo della Regione contribuire a garantire un futuro per gli impianti di risalita attualmente dismessi, chiederò alla Giunta, con un Question Time appena presentato, quali misure si intendano prevedere per la valorizzazione di un patrimonio al momento non utilizzato ed eventualmente per identificare nuove e diverse modalità di impiego.
Ora il Parco della Salute di Torino può contare su un Commissario, Marco Corsini, e ci auguriamo che si arrivi presto a determinare una data certa e prossima di completamento di un’opera strategica per la sanità regionale e non solo regionale.
Analoghe figure hanno garantito in altre Regioni risultati positivi e ci auguriamo che questo ruolo porti anche il Piemonte a un necessario rilancio di questo progetto, che dovrà essere portato a termine tempestivamente anche grazie ai poteri del Commissario, pur in un contesto di crisi e alto costo di materie prime ed energia. Dobbiamo peraltro rilevare che, in questo Paese, troppe volte non si riesce a portare a termine una grande opera in via ordinaria, tema che meriterebbe di per sé una seria e profonda riflessione.