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Tag: Regione Piemonte

Almeno fino alle Medie teniamo aperte le Scuole

Mamme e papà che lavorano hanno ormai esaurito ferie e permessi. Si faccia di tutto, ricorrendo il più possibile alla dipartimentazione, per evitare lo stop, almeno per Nidi, Materne, Scuola Primaria e Secondaria di I Grado. Le famiglie non possono rimanere nell’incertezza: evitiamo che debbano ricorrere a permessi non retribuiti o all’aiuto di nonne e nonni, i più vulnerabili per età. La didattica sia in presenza quanto più possibile.

In queste ore il Presidente Cirio dovrà decidere che cosa fare alla luce del nuovo DPCM: siamo come Moderati estremamente preoccupati dalla possibilità di una chiusura delle Scuole di ogni ordine e grado a partire da lunedì. Si faccia di tutto per preservare l’attività didattica in presenza almeno dai Nidi alla Scuola Secondaria di I Grado, ricorrendo il più possibile alla dipartimentazione e intervenendo piuttosto, quando la situazione lo richiede, a livello locale. La situazione è tanto drammatica quanto chiara: i genitori hanno esaurito permessi e ferie e rischiano di trovarsi nella condizione di scegliere se rinunciare al lavoro o chiedere sostegno a nonne e nonni, per i quali il contagio è più pericoloso. Ci sono aziende che non sono più disposte a fare concessioni in termini di permessi. Spero che nessuno si aspetti davvero che le famiglie prendano dal lavoro permessi non retribuiti, con un ulteriore contraccolpo economico dopo mesi davvero drammatici. Non possiamo lasciare ancora le famiglie nell’incertezza. L’istruzione e la formazione passano anche attraverso l’interazione interpersonale in presenza, a maggior ragione per gli scolari più piccoli.

Vaccinare o curare? Non è accettabile arrivare al punto di dover scegliere

La curva epidemica cresce, le patologie non COVID non sono scomparse per magia, la campagna vaccinale deve accelerare: evitiamo che si scateni la “tempesta perfetta”. Il personale sanitario è già attualmente sotto pressione, urge coinvolgere medici di base e farmacisti per i vaccini: appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sull’argomento.

Non vogliamo arrivare al punto di dover scegliere se vaccinare contro il COVID-19 o curare i cittadini piemontesi. Mentre i reparti COVID stanno per riaprire in molti dei nostri Ospedali, la campagna vaccinale è in corso e anzi deve accelerare; inoltre, le patologie non COVID non sono improvvisamente scomparse ed è nostro dovere continuare a curare le persone che ne sono affette. Evitiamo che si scateni la “tempesta perfetta” in una fase nella quale la curva epidemica sta salendo e nella quale la campagna vaccinale è in corso e anzi deve accelerare. Ho portato il tema in Consiglio Regionale con un Question Time, per chiedere un aumento delle risorse disponibili. Il personale in arrivo da Roma non è sufficiente e il piano Arcuri presenta carenze evidenti (sarebbero dovuti arrivare in Piemonte mille tra medici e infermieri promessi:ne abbiamo visti 250). La Regione per prima deve fare la propria parte: ai medici di base non è ancora stato consentito di somministrare il vaccino nei rispettivi studi (a differenza, per esempio, di Emilia Romagna e Lazio) e gli stessi farmacisti, con i quali la Regione Piemonte aveva firmato un accordo a gennaio, attendono indicazioni. L’Assessore Icardi ha espresso l’intenzione coinvolgere anche personale in pensione, specializzandi e Volontari. Vigileremo sui vari fronti.

Giusto l’impegno degli Agenti di Viaggio contro l’abusivismo

Porterò il tema in Consiglio Regionale: la normativa regionale sia chiara.

Sostengo la battaglia degli Agenti di Viaggio contro fenomeni di abusivismo che rischiano di mettere ulteriormente in ginocchio un settore colpito in maniera devastante dalla crisi. M.A.A.V.I. (Movimento Autonomo delle Agenzie di Viaggio Italiane), al quale fanno riferimento moltissimi Agenti di Viaggio in Italia e in Piemonte, ha appena annunciato l’introduzione di un proprio Pool Anti-Abusivismo. Chi – senza possedere una licenza e senza garantire assicurazioni a protezione a chi viaggia – organizza viaggi per conto terzi a scopo di lucro commette un illecito. Giusta la richiesta, rivolta anche alla Giunta Regionale con una lettera inviata da M.A.A.V.I. al Presidente Alberto Cirio e all’Assessora Poggio, di maggiore chiarezza anche a livello normativo. Un mercato con regole certe è una condizione per consentire, a emergenza terminata, una pronta ripresa del comparto. A maggior ragione in una fase di grande crisi, con ristori spesso non sufficienti, urge garantire il pieno rispetto delle regole. Porterò il tema in Consiglio Regionale.

Tamponi quindicinali nelle RSA: saranno davvero necessari anche a vaccinazioni concluse?

Discusso il mio question time sull’argomento: per ora e almeno fino alla fine della campagna vaccinale, secondo la Giunta, la prassi non cambierà; poi, si potranno valutare modifiche. Molti degli ospiti (delle RSA e di altre strutture residenziali) stanno cominciando a mostrare le conseguenze (epistassi e altri sintomi) di operazioni di screening così invasive e frequenti.

Si arriverà, speriamo presto, alla conclusione del percorso vaccinale presso le RSA e altre strutture residenziali: quali linee guida si seguiranno, a quel punto, per quanto riguarda i tamponi anti-COVID per ospiti e personale? Il tema è fondamentale e decisamente sentito, dal momento che non solo si tratta di operazioni macchinose e frequenti (lo screening si ripete ogni 15 o 30 giorni a seconda del rischio), ma che tanti degli ospiti stanno mostrando gli effetti di questi ripetuti interventi (sintomi quali epistassi). Si stanno diffondendo le prime segnalazioni di un peggioramento della qualità dei tamponi, che rischiano di spezzarsi, lasciando residui nella parte più interna della radice. La vaccinazione garantisce alla persona vaccinata l’immunità al COVID (anche se – va detto – è ancora oggetto di dibattito se annulli o meno anche la contagiosità); il tampone rileva l’eventuale positività, ma non la tipologia di variante del virus. Rispondendo al mio quesito, l’Assessore Icardi ha garantito che, se al momento non c’è intenzione di modificare la normativa (che prevede l’obbligo di screening per ospiti e personale delle strutture ogni due o quattro settimane), alla conclusione della campagna vaccinale si potranno valutare altre modalità. Sul tema, mantenere alto il livello di allerta è doveroso; cominciare a pensare a nuove modalità e diverse tempistiche relativamente ai controlli è comunque possibile e utile.

ORDINE DEL GIORNO – Impegno della Regione Piemonte per la reindustrializzazione dell’ex EMBRACO

Premesso che

– il Consiglio Regionale ha costantemente presidiato la vicenda dello stabilimento Embraco di Riva presso Chieri e dei suoi lavoratori, i quali hanno subìto prima l’abbandono industrialmente ingiustificato da parte della multinazionale Whirlpool, che ha voluto la dismissione del sito nonostante lo stesso realizzasse performance tecniche e organizzative adeguate alle sfide competitive del settore del compressore per la refrigerazione, e poi lo scempio fraudolento delle prospettive di riconversione da parte della società Ventures s.p.a. condotta al fallimento dalla mala gestiodi una proprietà sciagurata, come confermato anche dagli ordini del giorno n. 177 e n. 361 approvati all’unanimità nelle adunanze consiliari del 28 gennaio e del 21 luglio 2020;

– il 15 settembre 2020 in un incontro presso la Prefettura di Torino, il 2 novembre 2020 in un incontro presso la Prefettura di Belluno ed il 12 novembre 2020 in un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico svoltosi alla presenza, fra gli altri, della Regione Piemonte e della Regione Veneto, della Città Metropolitana di Torino e della Provincia di Belluno, dei Comuni torinesi e bellunesi coinvolti e delle Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali competenti, il Governo ha presentato un Progetto per la costituzione di una Newco denominata ItalComp, finalizzato alla costituzione di un campione industriale europeo nel settore del compressore per la refrigerazione domestica e commerciale attraverso l’integrazione in una medesima filiera produttiva dello stabilimento ex Embraco di Riva presso Chieri (TO) e dello stabilimento ACC di Borgo Valbelluna (BL), il primo dedicato alla produzione di almeno 8 milioni di motori elettrici per compressori e per altre applicazioni elettrodomestiche ed extra-eldom (nautica, scooteristica, biking, ecc.) e il secondo all’assemblaggio di 6 milioni di compressori;

– il Progetto ItalComp prevede investimenti per oltre 56 milioni di euro funzionali alla generazione a regime di un fatturato superiore ai 155 milioni di euro annui e di una redditività allineata alla media internazionale del comparto, attraverso la costituzione di una società mista pubblico-privata, partecipata – secondo il modello disegnato dall’art. 43 D.L. Rilancio mercé l’accesso al Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa – da Invitalia, dalle Regioni Piemonte e Veneto attraverso appositi veicoli finanziari e da soggetti imprenditoriali privati (fornitori, clienti, altri componentisti, ecc.);

– il Progetto è stato apprezzato da tutte le forze politiche e sociali e dalle categorie economiche che vi hanno riconosciuto un condiviso, coerente e innovativo intervento di politica industriale finalizzato a rafforzare la filiera italiana ed europea dell’elettrodomestico, sottraendola all’opprimente dipendenza tecnologica e commerciale dai grandi produttori orientali e orientato ai valori strategici dell’innovazione di prodotto, della qualità e della flessibilità del servizio, del presidio dei segmenti premium dei mercati internazionali, del ritorno in Italia delle attività produttive delocalizzate (il c.d. back-shoring), della partecipazione dei lavoratori e del radicamento comunitario;

– il Progetto esige, per la sua compiuta, efficace e tempestiva implementazione, la previa messa in sicurezza della società ACC, attualmente in amministrazione straordinaria, alla quale è affidata la missione di veicolare nel nuovo soggetto ItalComp i suoi assetindustriali affinché fungano da piattaforma industriale comune su cui innestare le attività produttive e le risorse occupazionali del sito ex-Embraco;

– ACC è oggi in una condizione industriale significativamente positiva (volumi di vendita e di produzione in forte crescita, avvenuto lancio di un nuovo compressore a velocità variabile apprezzato dal mercato; riconduzione in Italia delle produzioni e delle catene di approvvigionamento delocalizzate in Cina; ecc.), ma versa in una condizione di marcata fragilità finanziaria, essendo in stallo a causa dell’ormai irrecuperabile ritardo delle Autorità europee i finanziamenti previsti dalla Legge Prodi-bis che le sarebbero dovuti pervenire, e vede incombere nelle prossime settimane l’esaurimento della sua liquidità;

– il Governo italiano, per sopperire all’assenza dei fondi di matrice europea, si è impegnato, con il consenso delle Regioni Piemonte e Veneto, all’attivazione a favore di ACC di tutte le misure rese disponibili dal Temporary Framework (quali per esempio la Garanzia Italia predisposta dal Decreto Liquidità del 2020), così da consentirle la prosecuzione dell’attività industriale e l’assorbimento nel Progetto ItalComp, quale vettore della riattivazione del sito di Riva presso Chieri e della conseguente assunzione dei lavoratori attualmente sospesi in CIGS e destinatari della procedura di licenziamento collettivo a opera della curatela fallimentare di Ventures s.p.a.;

Considerato che

purtroppo, né gli istituti di credito già coinvolti nell’erogazione ad ACC dei finanziamenti di cui alla Legge Prodi-bis, né altri istituti di credito hanno ancora risposto positivamente – nell’esercizio doveroso della loro responsabilità sociale e della loro attenzione alle pressanti esigenze socio­economiche del territorio – alle sollecitazioni provenienti dal Governo, dalle Regioni Piemonte e Veneto, dalle Organizzazioni sindacali e dalle Associazioni datoriali, così finendo per mettere a repentaglio il salvataggio di due siti storici, già leader mondiali nel settore del compressore e accomunati dalla provenienza tecnologica di entrambi dalla torinese Aspera, e per compromettere il salvataggio e il rilancio di un simbolo – qual è Riva presso Chieri – della resistenza dei lavoratori e della comunità torinese tutta a pratiche inaccettabili di de-industrializzazione violenta e insensata;

Il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale

1) a rivolgere un appello pressante a tutti gli istituti di credito che operano sul territorio, affinché si rendano protagonisti di una autentica e positiva alleanza industriale per il rilancio della filiera del settore elettrodomestico in Piemonte, in Veneto e in Italia focalizzata sulla valorizzazione delle competenze produttive nazionali e dunque affinché concedano senza alcun indugio, realizzando una compiuta e virtuosa operazione di sistema, i finanziamenti necessari ora all’ACC di Borgo Valbelluna e, in prospettiva, all’ItalComp incaricata di reindustrializzare lo stabilimento ex-Embraco di Riva presso Chieri, e ne garantiscano l’immediata accessibilità a tutela dell’occupazione e delle iniziative di produzione e di investimento in corso;

2) ad attivarsi presso i ministeri competenti al fine di ottenere la proroga degli ammortizzatori sociali o l’utilizzo della cassa integrazione per covid a favore dei lavoratori dello stabilimento ex Embraco di Riva presso Chieri o di altri stabilimenti che vengano a trovarsi nelle medesime condizioni;

3) a chiedere al Governo, e in particolare al competente Ministero dello Sviluppo Economico, di mantenere un costante raccordo informativo con la Regione Piemonte in ordine all’erogazione dei finanziamenti necessari alla messa in sicurezza di ACC e al lancio di ItalComp, con particolare riferimento a quelli attivabili nell’ambito del Temporary Framework e della Garanzia Italia, anche laddove siano coinvolte banche locali venete, nonché in ordine alla ricerca di concrete soluzioni per il mantenimento dei livelli occupazionali;

4) ad attivarsi presso il Governo affinchè solleciti con ancora più forza la Commissione europea;

5) a chiedere al Governo, e in particolare al competente Ministero dello Sviluppo Economico, l’impegno a procedere con il piano integrato di rilancio dell’ex Embraco e di ACC, indipendentemente dall’atteggiamento sinora non collaborativo della Commissione Europea, accelerando la procedura per la costituzione di ItalComp, con un capitale sociale formato per il 70% da risorse pubbliche come previsto dall’art. 43 D.L. Rilancio, per superare la logica di due disgiunti interventi di salvataggio e per realizzare invece un progetto integrato di politica industriale per la creazione del Polo italiano del Compressore.