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Tag: Municipale

Municipale, le nuove assunzioni under 32 non ostacolino le progressioni verticali degli attuali dipendenti

Negli ultimi 15 anni non ci sono stati né concorsi interni né selezioni dedicate agli Agenti assunti per il passaggio da categoria C a D: se la notizia comunicata dall’Amministrazione delle nuove assunzioni di giovani è di per sé ottima, ci auguriamo che si torni presto a offrire una possibilità anche alle categorie C attualmente in organico. Non è solo una questione di equità: è prima di tutto una questione di valorizzazione del bagaglio di esperienza e professionalità acquisite all’interno del Corpo, a vantaggio della sicurezza cittadina. Domani, con un’interpellanza in  Consiglio Comunale, le mie domande sul tema alla Giunta.

Polizia Municipale di Torino, dal 2006 nessun concorso per la progressione verticale dei dipendenti da categoria C a D: ci auguriamo che nuove opportunità, da questo punto di vista, si possano presto offrire nuovamente ai dipendenti che, da anni, mettono a disposizione la propria professionalità e la propria dedizione per il bene di tutti. Il bagaglio di professionalità ed esperienze acquisite in tutti questi anni deve essere valorizzato al meglio, per il bene del Corpo e della stessa Torino. Vorremmo inoltre avere rassicurazioni, e le chiederemo domani in Sala Rossa alla Giunta con un’interpellanza, sul fatto che le nuove assunzioni di under 32 programmate dalla Giunta e copiosamente promosse anche a livello mediatico, di per sé ottima notizia, non diventino un pretesto o una ragione per negare ancora ai molti dipendenti laureati attualmente inquadrati in categoria C la possibilità di una progressione verticale: l’ultima selezione/concorso interno per progressione verticale da categoria C a D parrebbe risalire al 2006.

Un bando per l’assunzione di 50 agenti con un contratto di 12 mesi è stato pubblicato nel 2018 e la graduatoria definitiva è stata pubblicata il 27 febbraio 2019. Con lo “scorrimento” della graduatoria degli idonei, l’Amministrazione ha assunto ulteriore personale fino ad arrivare, a oggi, a un totale di 90 assunti. La graduatoria scadrà il 24 febbraio 2022: domani mi aspetto risposte puntuali anche sul numero esatto dei candidati risultati idonei e attualmente in graduatoria per i 50 posti di Agente di Polizia Municipale, su quante siano le risorse a oggi assunte e quante si preveda di assumerne entro il 24 febbraio prossimo e quando sarà bandito il prossimo bando per la progressione verticale da categoria C a D per i dipendenti laureati attualmente inquadrati in categoria C.

Chiederò infine se l’Amministrazione preveda di essere in grado di sostenere l’onere finanziario per la stabilizzazione di tutto il personale assunto o in fase di assunzione tramite contratto di formazione e lavoro.

Municipale nel caos, la Sindaca renda conto in Aula

Problemi gravi tra T-Red, obiettivi di crescita sulle contravvenzioni fatte e sanzioni maggiorate recapitate senza titolo. I nostri Vigili dovrebbero presidiare di più i nostri quartieri e le nostre periferie, garantendo la sicurezza dei torinesi specialmente fragili e anziani: non fare i gabellieri. Gli automobilisti non sono bancomat da spremere per riempire le casse della Città.

La Giunta renda conto in Aula delle dichiarazioni del Comandante Bezzon, che risulterebbe aver posto obiettivi di crescita sulle contravvenzioni come se si trattasse di target aziendali; cambi rotta sulla tecnologia Vista-Red, che non può essere uno strumento per fare cassa; dia risposte convincenti sulle sanzioni maggiorate recapitate a centinaia di automobilisti che pure, multati, avevano puntualmente comunicato i dati del conducente.

“Più 30% di multe”: siamo sconcertati da quella che, secondo fonti stampa, sarebbe la richiesta del Comandante della Municipale Bezzon ai nostri Vigili per il 2021: ne chiederemo conto in Sala Rossa con una richiesta di comunicazioni urgenti. Indicare una simile percentuale non avrebbe a che fare né con la sicurezza né con il rispetto del Codice della Strada, ma ricorderebbe molto da vicino la logica degli obiettivi aziendali. I nostri Vigili di certo non sono chiamati a svolgere le funzioni di gabellieri. 

Il nostro disappunto cresce anche in tema Vista-Red, che – continuiamo a esserne convinti – non dovrebbero essere utilizzati come “macchina” per fare cassa. I dati sono significativi: pochi i passaggi con il rosso, moltissime le contravvenzioni. Oltre 110mila i multati nel corso del 2020, la maggior parte però per essersi fermati oltre la linea dello stop e non per aver “bruciato” il semaforo. La soluzione? Una sola: introdurre, come dai Moderati più volte richiesto, la tecnologia countdown, laddove la normativa lo consenta. In questo modo premieremmo i comportamenti virtuosi e si ridurrebbe il numero di frenate brusche. A che cosa punta questa Giunta? A incassare o ad aumentare la sicurezza sulle nostre strade? Lo dimostri con i fatti.

Ci aspettiamo spiegazioni convincenti anche in merito alle sanzioni maggiorate recapitate, parrebbe, a centinaia di cittadini multati con la tecnologia Vista-Red che pure avevano puntualmente comunicato i dati del conducente. Non è accettabile che non sia possibile fissare un appuntamento e che l’unica maniera per chiarire la propria situazione sia portare di persona i documenti in via Bologna, mettendosi in coda, in piena emergenza pandemica. Ci aspetteremmo una ben diversa gestione del problema in tempi come questi.

La Municipale sia presente sui nostri quartieri, specie di periferia, pensando alla sicurezza dei torinesi, a partire dagli anziani e dalle persone più fragili. Non paghino i torinesi il calo degli introiti nelle casse cittadine a causa della pandemia.

Multati con il T-Red e costretti a scegliere: accalcarsi in coda in piena pandemia o pagare la contravvenzione maggiorata

Nella Torino a guida Appendino succede anche questo: il sistema informatico della Municipale avrebbe “perso” le comunicazioni di alcuni utenti che, multati con tecnologia T-Red, avevano poi puntualmente comunicato via email i dati del conducente: prendere un appuntamento? Impossibile, portare di persona i documenti in via Bologna sembrerebbe l’unica possibilità per chi intende far valere le proprie ragioni senza pagare la maggiorazione. I casi sarebbero migliaia. Non è così che si gestiscono i servizi in una fase di emergenza: lunedì la mia richiesta di comunicazioni urgenti in Sala Rossa.

Una situazione assurda, da dimissioni immediate: automobilisti multati con tecnologia T-Red che, pagata la contravvenzione, comunicano correttamente nome e dati del conducente che ha commesso l’infrazione, ma si trovano a dover pagare la sanzione maggiorata perché tali dati non risultano ricevuti.

Una situazione inaccettabile: vi sarebbero alcune migliaia di casi di simili errori a causa dei dati “scomparsi” nell’etere del sistema informatico. A questo punto, per l’utente la scelta è questa: mettersi in coda in via Bologna 76, documenti in mano, per dimostrare di essere in regola o pagare la cifra extra. 

L’ipotesi di fissare un appuntamento? Non è contemplata. Lo confermano diverse segnalazioni che mi sono pervenute: “Volevamo evitare di metterci in coda con chissà quante persone e per chissà per quanto tempo e abbiamo chiesto un appuntamento, ma ci è stato risposto che non era previsto“.

È così che pensiamo di gestire i T-Red e i software in questa città? Se sul sistema T-Red ci siamo spesso espressi, come Moderati, in termini critici, in questo caso stiamo varcando la soglia dell’assurdo. Non ha senso negare l’appuntamento e costringere l’utenza a mettersi in coda creando assembramenti, quasi non fossimo nel bel mezzo di una pandemia.

Chiederemo comunicazioni urgenti alla Sindaca già in occasione del Consiglio di lunedì. Chissà quanti automobilisti hanno preferito pagare due volte per evitare il rischio di contagio che comporta passare ora in coda. Forse questa Amministrazione non ha ancora ben capito che tipo di fase storica stiamo vivendo.

Scandaloso: via Morandi sacrificata sull’altare del bilancio

Addio alla storica sede della Municipale a Mirafiori Sud: già concluso il trasferimento in via Pinchia, che resta l’unica sede sull’intera Circoscrizione 2. Questa Giunta abbandona ancora una volta le periferie pur di risparmiare qualche euro. Nodi che restano da sciogliere: quale futuro per i vecchi locali? Quanto costerà la ristrutturazione dei nuovi?

La Giunta Appendino calpesta per l’ennesima volta le periferie di Torino. Ultimo episodio della serie: Mirafiori Sud dice addio, definitivamente, alla sede della Municipale di via Morandi. Ora il vastissimo territorio della Circoscrizione 2 dovrà accontentarsi di una sola sede, quella di via Pinchia, i cui locali versano attualmente in condizioni tali da richiedere interventi di ristrutturazione immediati. Se per via Morandi si erano ipotizzati interventi per 750mila euro, quanto dovremo spendere per la nuova sede? Sono molto preoccupato per l’operatività quotidiana (come gestiremo le segnalazioni in arrivo dal territorio della ex Circoscrizione 10? Andranno in coda rispetto a quelle della 2?) e sono altrettanto preoccupato per il quartiere Mirafiori Sud, che paga anni di errori, a partire dall’accorpamento delle due Circoscrizioni. Dopo il comando dei Carabinieri, sportelli bancari, poste e altri servizi, Mirafiori Sud dice oggi ufficialmente addio all’ennesimo servizio e all’effetto deterrente che garantiva. A verbale la Sindaca ha creduto di dover ribadire l’ovvio, cioè che in zona l’attività della Municipale resterà invariata. Quale sarà la nuova destinazione per la struttura di via Morandi, invece, ancora non è dato sapere. I Cinque Stelle, a parole fautori del policentrismo, hanno dimostrato per l’ennesima con i fatti il loro totale disinteresse per le periferie.

La sede della Municipale deve rimanere in via Morandi

No a qualsiasi ipotesi di trasferimento: la politica faccia la politica e non si limiti alla ragioneria. La questione non è di mero bilancio: il quartiere Mirafiori Sud è stato particolarmente penalizzato dall’accorpamento delle Circoscrizioni 2 ed ex 10 ed è dovere dell’Amministrazione non dimenticare tale zona. Moderati pronti a votare un emendamento affinché si trovino i 750mila euro necessari perché la sede resti dov’è.

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