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Tag: Moderati

La Maggioranza in Regione nega ai piemontesi il diritto alla verità

Niente Commissione d’Inchiesta o d’Indagine: una scelta politica motivata nella maniera peggiore, con argomenti che si sarebbero potuti usare a favore di una Commissione di questo tipo. Dotarsi degli strumenti istituzionali per capire se i nominati della Giunta precedente siano stati all’altezza sarebbe stato interesse della Maggioranza stessa.

La Maggioranza fugge: niente Commissione d’Inchiesta né d’Indagine. Una fuga peraltro motivata a verbale nella maniera peggiore: con un intervento, quello del Capogruppo leghista Preioni, il cui contenuto sarebbe stato perfetto, al contrario, per sostenere l’istituzione di una tale Commissione: è vero che la medicina territoriale ha fatto fatica, in questi mesi; è vero che è stato reale e drammatico il problema delle RSA; è vero che gli ospedali hanno, per fortuna, tenuto botta. È, o meglio sarebbe, interesse della stessa Maggioranza in carica dotarsi degli strumenti per capire se i nominati della Giunta precedente abbiano, o meno, lavorato al meglio. Invece, i colleghi di centrodestra hanno fatto di tutto per rallentare il percorso di accertamento delle eventuali responsabilità. Non servono (e non ci sono) altre forme giuridiche: esiste la Commissione d’Indagine o d’Inchiesta. Ed è sufficiente. Il mio appello: non perdiamo altro tempo e facciamo chiarezza. Non per noi: per i piemontesi. Pur non condividendo del tutto l’approccio autonomista di questo centrodestra e pur rifiutando politicamente ed eticamente la logica del “baratto politico”, avremmo accettato di mettere all’ordine del giorno il tema dell’autonomia pur di procedere spediti sul fronte dell’individuazione della verità su questi mesi di emergenza. Invece, nulla di fatto. Una scelta politica della quale, almeno, prendersi la piena responsabilità, senza fare paragoni inconsistenti con scelte analoghe di altri Enti.

Linea 2 fino a San Mauro: anche il Consiglio Metropolitano dice sì

Accolto all’unanimità il mio ordine del giorno che impegna la Sindaca Appendino a promuovere, presso le opportune sedi, questa richiesta strategica, sostenuta a gran voce anche da 22 Sindaci a nome di un intero territorio. La scorsa settimana un mio analogo atto era passato in Consiglio Regionale. Sono orgoglioso dell’impegno dimostrato dai Moderati per un’infrastruttura che potrà rivoluzionare la mobilità di 230mila piemontesi. Rilevo con dispiacere l’assenza in Aula, oggi, del centrodestra.

Anche il Consiglio della Città Metropolitana vota unanime un mio ordine del giorno sul tema della Linea 2 della Metropolitana, pronunciandosi affinché la tratta Tabacchi-Pescarito sia subito inserita nella progettazione definitiva appaltabile. La scorsa settimana analogamente si era espresso il Consiglio Regionale. Con il suo voto il Consiglio Metropolitano impegna oggi la Sindaca Chiara Appendino, in quanto vertice di un Ente di area vasta, ad attivarsi con tutti gli strumenti propri della Città Metropolitana affinché si realizzi la progettazione definitiva anche per la tratta Tabacchi-Pescarito. I fondi necessari per dare avvio alla progettazione “definitiva appaltabile” sono già stati stanziati dal Governo. Accolgo con soddisfazione l’esito del voto, pur prendendo atto con delusione dell’assenza in Aula (oggi virtualmente convocata) del centrodestra nella sua totalità: evidentemente la tratta Tabacchi-Pescarito non è, per questi colleghi, un’opera strategica né un’opera decisiva per il futuro del nostro territorio. Lo dovranno spiegare ai cittadini e a tanti amministratori locali dell’intero quadrante nordorientale. Di tutt’altra opinione sono i Moderati, che non per nulla si sono distinti, in questa battaglia, per coraggio e impegno.

Ex Tecumseh, un passo avanti e due indietro

Discussa oggi in Consiglio la mia nuova interpellanza sul tema: se considero positivo che la Città abbia deciso di portare in giudizio la proprietà dell’area per ottenere il rispetto degli accordi, non posso dirmi soddisfatto né di quanto fatto a proposito della sicurezza ambientale (amianto) né a proposito del mancato contrasto all’andirivieni di persone e mezzi.

La Città di Torino porterà in giudizio la proprietà dell’area ex Tecumseh Europa, in strada delle Cacce 99, Mirafiori Sud: un passo che, auspico, renderà meno remota la prospettiva di una riqualificazione dell’area, sperando che i tempi non siano infiniti.

Le buone notizie, tuttavia, finiscono qui. Mi sarei aspettato meno immobilismo, da parte dell’Amministrazione, a proposito della sospetta presenza di amianto sul tetto della struttura. Ancora non siamo in grado di dire se i torinesi possano, in zona, respirare un’aria salubre oppure no: comprensibile la forte preoccupazione dei residenti. Attendiamo, da questo punto di vista, il responso dell’Arpa. 

Le criticità non finiscono qui. Persone e mezzi entrano ed escono da quella struttura: un fatto unanimemente riconosciuto, oggetto anche di articoli giornalistici. Ma alla Giunta non risulta: “non ci sono pervenute segnalazioni”.

Ho chiesto all’Assessore Iaria di farsi portavoce in Giunta affinché si controlli se qualcuno in quella zona sta smantellando, portando via materiali o commettendo qualche tipo di reato.

Amministrazione impotente di fronte agli insediamenti nomadi improvvisati

Il fenomeno, in grande crescita soprattutto a Torino Sud, prelude quasi sempre a occupazioni abusive in serie di alloggi ATC e porta con sé insicurezza e degrado. Gravissima la situazione per esempio in corso Salvemini e in via Rubino, ma anche presso i giardini Salvador Luria (via Boston), aree della città presso le quali le persone accampate fanno e hanno fatto il bello e il cattivo tempo, anche e soprattutto in fase di lockdown.

Una buona misura delle difficoltà dell’Amministrazione in tema di occupazioni abusive di case ATC è data dalle risposte, sempre più preconfezionate, date in Consiglio Comunale. L’ultimo caso poco fa, con la discussione della mia più recente interpellanza sul tema specifico del formarsi di insediamenti nomadi improvvisati in molte zone di Torino Sud: dalla Sindaca Appendino ho ricevuto una di queste risposte “standard”, con corollario di formule volte a ridimensionare la portata di un fenomeno che è invece preoccupante.

Molti sono i mezzi posteggiati e decine sono le persone accampate. Corso Salvemini e via Boston sono due dei baricentri cittadini del fenomeno. Nella quasi totalità dei casi, la formazione di questi insediamenti improvvisati è preludio alle occupazioni di unità abitative. Il refrain “stiamo facendo tutto il possibile” non è credibile e davvero non vorrei più sentirlo a verbale da parte di esponenti della Giunta.

Le immagini di un recente servizio del TGR danno ben più precisamente delle difensive parole della Sindaca Appendino le dimensioni del fenomeno: i camion e i furgoni posteggiati sono tanti, ormai intollerabili sono i comportamenti incivili che vanno dall’utilizzo a mo’ di toilettes delle aree verdi comuni agli atti di vandalismo nei confronti delle auto in sosta. Nelle settimane di lockdown questi soggetti hanno sostanzialmente fatto quello che volevano. I generici “passaggi” delle pattuglie della Municipale e le verifiche codice della strada alla mano davvero non bastano più, di fronte a un simile fenomeno.

Mi auguro che l’Amministrazione non ceda, spero di non vedere una resa del Comune di fronte a questa situazione. Le occupazioni stanno crescendo a ritmi percentualmente preoccupanti. Chi occupa case non sta vivendo una fragilità (termine utilizzato a verbale dalla Sindaca): sta commettendo un reato. 

Via Bologna, via Pietro Cossa e corso Racconigi “nuovi” fronti dell’emergenza occupazioni abusive di case ATC

Ho depositato un’interpellanza in Comune per sollecitare un intervento urgente sulle situazioni dei rispettivi civici 267, 280 e 25. Chiederò alla Giunta dati precisi e aggiornati sul numero di alloggi vuoti, da ristrutturare e abusivamente occupati a livello cittadino.

Case ATC a Torino, non si arresta l’emergenza occupazioni abusive. Tre le situazioni specifiche al centro della mia più recente interpellanza sul tema, appena protocollata in Consiglio Comunale. Presso le case ATC in via Bologna 267, alla fine del 2019 sono stati occupati diversi appartamenti da parte di una ventina di persone che stazionano in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. I legittimi inquilini, spesso oggetto di insulti e minacce, non hanno più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Si stanno registrando numerosi furti nelle cantine. Spaccio e degrado sono gli altri fenomeni da segnalare. Chiederò conto di tutto questo discutendo con l’Assessore competente. Tornerò inoltre su altre due situazioni già oggetto del mio impegno nel recente passato, chiedendo se sia stato previsto un piano straordinario per corso Racconigi 25 e aggiornamenti su via Pietro Cossa 280.

Il fine della mia interpellanza è avere dall’Amministrazione una panoramica puntuale sullo stato dell’arte del patrimonio delle case popolari a Torino. In particolare chiederò quanti siano gli alloggi ATC non assegnati presenti in città e quanti di essi siano di proprietà della Città di Torino, quanti siano gli alloggi non assegnati perché necessitano di manutenzione e quanti siano quelli abusivamente occupati. Chiederò infine dati sulle unità immobiliari messe a disposizione della Città da ATC per la graduatoria negli ultimi due anni e in che cosa consista la manutenzione svolta da ATC prima di consegnare gli alloggi alla Città per le assegnazioni, con dettagli su eventuali certificazioni energetiche o altra documentazione.