Skip to main content

Tag: mobilità dolce

Ciclabile di via Nizza, intervenire prima che i bambini si facciano male

Pericolo durante gli orari di entrata e di uscita dei piccoli alunni delle Scuole Bonacossa e Fregonese: biciclette e monopattini sfrecciano a tutta velocità. Con un’interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale ho chiesto alla Giunta di mettere l’area in sicurezza.

La “furia ciclabile” dei Cinque Stelle dipinge di vernice gialla le nostre strade e fa sbocciare ovunque ciclopiste, spesso tutt’altro che sicure. Succede anche sulle vie già dotate di percorsi per biciclette e monopattini: esempio pratico, via Nizza.

Al civico 27/F di questa arteria cittadina si trovano le Scuole Bonacossa e Fregonese. Facile immaginare la quantità di persone presenti sul marciapiede nelle ore di entrata e di uscita delle bimbe e dei bimbi (sono circa 200 a frequentare le classi della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria). Sull’adiacente pista ciclabile sfrecciano talora a velocità folle, come da me verificato personalmente, biciclette e monopattini. A centro strada accelerano le auto dopo lo stop al semaforo di largo Marconi. Le situazioni di pericolo sono all’ordine del giorno. 

Ho portato il tema all’attenzione della Giunta con un’interpellanza, chiedendo alla Giunta Appendino interventi finalizzati a rallentare la velocità, in quel tratto di strada, sia dei veicoli a motore sia di biciclette e monopattini. La Giunta ha risposto promettendo bande ottiche e segnaletica orizzontale e verticale, oltre al limite di velocità a 30 chilometri l’ora per le auto. Mi auguro che possa trovare accoglimento anche l’ipotesi di collocare una piattaforma rialzata per mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale.

Soprattutto, mi auguro che tutte le misure siano messe in atto in fretta e che nel frattempo non capiti nulla a bimbi e adulti. La mobilità alternativa è un’ottima cosa finché non è lesiva della sicurezza altrui. E in ogni caso è più facile accompagnare i figli a scuola in auto che in monopattino.

Monopattini abbandonati come trappole, indegno di una città civile

Eccoci a commentare l’ennesimo caso di persona con disabilità che inciampa su un mezzo in sharing posteggiato come capita. E la Giunta? Tante parole e ancora nulla di fatto. Presenterò in Consiglio Comunale una nuova interpellanza per chiedere controlli, regole certe, sanzioni inesorabili.

Monopattini e biciclette in sharing sono una realtà cittadina da mesi e mesi, eppure siamo ancora qui a chiederci che cosa stia facendo la Giunta per limitare, controllare e prevenire il loro uso non congruo. Perché se è vero che la principale responsabilità è ascritta al senso civico degli utenti è altrettanto vero che il compito della gestione e della supervisione spetta alle Istituzioni.

Dalla mia precedente interpellanza in Sala Rossa, nulla di fatto o quasi. Avevamo chiesto interlocuzioni con le Associazioni e il posizionamento di stalli: a che punto siamo?

A fare le spese del “posteggio selvaggio” di questi mezzi di mobilità dolce sono, ancora una volta, le persone con disabilità motoria o sensoriale, che si trovano a fare i conti con una nuova e insidiosa tipologia di barriera architettonica.

Presenterò immediatamente una nuova interpellanza in Consiglio Comunale per chiedere alla Giunta tempi, dati, numeri e strategia per arginare un fenomeno che non è più accettabile in una città come Torino. La situazione è, se possibile, peggiorata durante le settimane di lockdown.

L’ultimo incidente occorso al 63enne Giovanni Spataro, nostro concittadino non vedente, è l’ennesima prova che le cose devono cambiare. In fretta. Urgono regole semplici, chiare e applicabili, con sanzioni inesorabili per chi trasgredisce. La Giunta faccia la sua parte prima di dover commentare un nuovo e più grave incidente.

La sosta selvaggia di bici e monopattini in sharing è un problema urgente

Se lasciati, per esempio, di traverso su un marciapiede, questi mezzi diventano trappole o ostacoli per persone con disabilità, anziani o genitori con passeggini: se gli utenti sono i primi a essere chiamati a impiegare buon senso e civiltà, anche l’Amministrazione può fare qualcosa in termini di controlli e misure deterrenti. Lunedì 14 settembre si discuterà in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema.

Di traverso sui marciapiedi, sulla carreggiata, sugli stalli auto, adagiati ai veicoli in sosta, talvolta gettati nei corsi d’acqua cittadini o abbandonati in qualche altra “fantasiosa” (leggasi: scorretta) maniera: la sosta selvaggia dei mezzi in sharing di mobilità alternativa, fenomeno in preoccupante crescita, è fonte di gravi problemi per quei cittadini con disabilità che incontrano così ulteriori ostacoli lungo il loro percorso cittadino, ma anche per gli anziani e per i genitori con figli piccoli e passeggini. Posto che i principali responsabili sono quegli utenti che dimenticano le regole della civiltà e del buonsenso al momento di parcheggiare biciclette o monopattini, urge che a sua volta l’Amministrazione intervenga, predisponendo adeguati controlli e scoraggiando comportamenti contrari al senso civico.

Lunedì 14 settembre discuterò in Sala Rossa la mia interpellanza (presentata il mese scorso) sul tema, per chiedere alla Giunta quali correttivi stia studiando per impedire un abbandono così invasivo di bici e monopattini in sharing, ma anche quante e quali sanzioni siano state comminate sia per l’utilizzo irregolare dei mezzi (per esempio per circolazione sui marciapiedi o sotto i portici, trasporto di un passeggero, utilizzo con contestuale uso del telefonino), sia per il posteggio dei mezzi in affitto fuori delle aree consentite.