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Tag: Europa

Non si mettano in contrapposizione transizione ecologica e difesa dei posti di lavoro

Rifiutiamo ogni approccio ideologico al tema dello stop ai motori endotermici: ogni posizione, cioè, che si limiti ad affermare un principio senza considerare le conseguenze sociali e occupazionali.

Ci aggrappiamo agli spiragli, sottili ma reali, che restano aperti all’indomani dell’accordo raggiunto tra i ministri dell’Ambiente dei Paesi UE sulla proposta di vietare, dal 2035, la produzione e la vendita di auto con motori endotermici. Restiamo convinti che elementi sostanziali quali, tra gli altri, la possibilità di introdurre carburanti non inquinanti per i motori endotermici non possano essere tralasciati. Dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche: il tema va affrontato con delicatezza e attenzione, rappresentando una questione troppo cruciale per il nostro futuro per diventare terreno di mero scontro ideologico. Ci sono posti di lavoro da conservare: migliaia nella nostra regione, indotto compreso (il riferimento è per esempio alle molte aziende che producono componentistica). Quello della formazione e della riconversione di questi lavoratori è un tema che deve collocarsi all’apice dell’agenda politica, in generale e in particolare per un territorio, come quello piemontese, a forte e storica vocazione automotive.

Un’identità forte è l’unico rimedio contro l’orrore di Vienna e Nizza

All’indomani dell’ennesimo attacco all’Europa, torniamo a rivendicare a gran voce chi siamo e che le nostre radici sono cristiane: la nostra civiltà risponda alla follia del terrorismo con decisione e a una sola voce.

Torniamo ad affermare, senza mezze misure, la nostra identità. Torniamo a dichiarare, con orgoglio, le nostre radici cristiane. Ribadiamo ancora una volta che l’Europa è democratica e libera e che un’altra Europa non è pensabile, non è concepibile. Non c’è altra risposta alla follia del terrorismo che ha colpito, con Vienna e con Nizza, l’Europa intera, portando morte e dolore nelle nostre città. 

Questi attacchi coordinati rappresentano un unico attacco nei confronti dell’Europa nella sua interezza e nella sua civiltà. Di fronte all’orrore, la nostra risposta deve essere decisa e netta e la condanna nei confronti di qualsiasi fanatismo e terrorismo islamico deve arrivare, anzitutto, a livello istituzionale, da parte di un’Europa che non deve avere più timore di affermare con orgoglio le proprie radici, che sono cristiane. Non c’è più spazio per le timidezze, non è più il tempo delle sfumature. 

Di fronte all’orrore di Nizza, torniamo ad affermare con orgoglio chi siamo

Solo un’Europa capace di rivendicare la propria identità e le proprie radici cristiane potrà opporsi alla follia assassina che oggi ha sferrato l’ennesimo attacco a un intero continente, a un’intera civiltà. 

Con il terrificante attentato di questa mattina, non solo Nizza è sotto attacco: un intero continente – l’Europa – è sotto attacco, un’intera civiltà e un’intera visione del mondo sono sotto attacco. Mi aspetto una risposta finalmente decisa e una presa di posizione netta, a partire dall’UE fino alle Istituzioni nazionali e locali, in un momento in cui le parole di solidarietà e vicinanza al popolo francese non sono più sufficienti. 

Da anni l’Europa, nei suoi simboli cristiani e nella sua civiltà, è obiettivo di una delirante ideologia di morte che prova a nascondersi dietro un pretesto religioso.  Oggi, per l’ennesima volta, ci tocca contare morti e feriti. L’unica risposta a questi atti criminali, che ci colpiscono al cuore e la cui condanna deve essere pronunciata a gran voce a tutti i livelli senza tentennamenti e senza riserve, è tornare ad affermare con chiarezza chi siamo, quali sono i nostri valori, che le nostre radici sono cristiane.

Non è più il tempo della timidezza, non è più il tempo delle mezze parole.