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Tag: Comune di Torino

Corso Unione Sovietica 221, perché da tempo chiediamo i “nasi”? Per evitare incidenti come quello di questa mattina

Con questo elemento di protezione in cemento e asfalto, la vettura che nelle scorse ore ha perso il controllo non avrebbe rischiato di travolgere, all’angolo con via Rosario di Santa Fè, Volontari o pedoni, né di danneggiare le ambulanze in sosta della Confraternita Misericordia di Torino. La Giunta intervenga immediatamente realizzando i “nasi” prima che si verifichi un incidente con conseguenze più gravi di quello di oggi. Non si perda altro tempo.

Il bilancio avrebbe potuto essere peggiore: solo per caso la vettura che, questa mattina, ha perso il controllo in corso Unione Sovietica 221 angolo via Rosario di Santa Fè non ha travolto persone né ha danneggiato i mezzi di soccorso della Confraternita Misericordia di Torino, per fortuna soltanto sfiorati. Ma se si fossero trovati in quel punto pedoni o Volontari o se la dinamica dell’incidente fosse stata leggermente diversa (questione di pochissimi metri) le conseguenze sarebbero state ben più gravi.

Questa Giunta ha bisogno di altre prove per capire che realizzare “nasi” in quel tratto di marciapiede, come richiesto alla Giunta dal 2017 e come da noi ribadito con un’interpellanza discussa il mese scorso, è necessario e urgente? Si trovino immediatamente le risorse economiche necessarie e si intervenga. O forse i fondi ci sono solo per realizzare piste ciclabili?

Con un “naso” in asfalto e cemento, elemento peraltro previsto dalle planimetrie dell’Ufficio Tecnico per quel tratto di controviale, l’auto fuori controllo si sarebbe fermata prima. Dopo la conferma da parte della Giunta del progetto di “controviale Zona 20”, urge ora garantire la sicurezza dei mezzi posteggiati anche alla luce dell’intenzione di non trasformare la configurazione degli stalli da “spina di pesce” a perpendicolari alla carreggiata. Al civico 221 di corso Unione Sovietica ha sede la Confraternita Misericordia di Torino, i cui mezzi di soccorso, con la loro delicata e preziosa attrezzatura, sono di norma posteggiati proprio su quegli stalli.

Cinque Stelle e corso Racconigi, missione fallita: toccherà alla prossima Giunta risolvere il problema delle occupazioni di case ATC e del “minisuk”

Discussa poco fa la mia decima interpellanza sul tema: un record o quasi. Più controlli contro l’abusivismo commerciale e contro lo spaccio, sigilli e sorveglianza degli alloggi recuperati dopo un’occupazione: queste le mie richieste all’Amministrazione. Chiediamo inoltre tempi più brevi per l’assegnazione degli alloggi e la fine del rimpallo di responsabilità tra Comune e ATC. Senza queste misure, questa porzione del quartiere Cenisia sarà sempre più in mano a microcriminalità e degrado.

Dopo ben dieci mie interpellanza sul tema (la più recente delle quali discussa poco fa in Sala Rossa), i problemi del tratto di corso Racconigi tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele II ancora non sono risolti: i residenti e i commercianti del quartiere sperano ora nella prossima Giunta. In questi cinque anni le cantine dei caseggiati al civico 25 del corso sono diventate deposito per la mercanzia degli abusivi e diversi appartamenti sono stati occupati: chiediamo che si accorcino i tempi di assegnazione degli alloggi che che si sigillino e si sorveglio le unità abitative recuperate dopo un’occupazione abusiva o utilizzate come base per chi spaccia.

Nel corso del mandato l’emergenza dell’abusivismo non è stata risolta, quella relativa alle occupazioni di case e cantine ATC si è aggravata. Residenti e commercianti sperano ora nella prossima Giunta.

Gli Agenti della Municipale hanno provato a cambiare tempistiche e modalità dei controlli, ma il fenomeno dell’abusivismo, pur ridotto dopo mesi di pandemia, continua. In corso Racconigi 25 un bene edilizio costruito per garantire il diritto all’abitare dei torinesi si è trasformato in base per venditori di merce di dubbia provenienza e spacciatori.

Chiediamo ancora una volta che si interrompa il rimpallo di responsabilità tra Comune e ATC e che si accorcino i tempi di assegnazione degli appartamenti liberi. 

Dopo i fuochi artificiali di ieri, il vandalismo di stanotte: in Santa Giulia è ancora malamovida

Seconda notte consecutiva di follia, con tanto di palo piegato di 45 gradi di fronte alla Parrocchia: situazione non più tollerabile dopo un weekend come questo, domani chiederemo risposte a questa Giunta fin qui indifferente con un’interpellanza in Consiglio Comunale.

Dopo non aver chiuso occhio tra venerdì e sabato, i residenti di Santa Giulia hanno dovuto assistere a una notte di vandalismo tra sabato e domenica. Questa mattina i residenti si sono trovati piegato di 45 gradi il palo del segnale stradale di fronte alla Parrocchia a testimoniare la seconda notte consecutiva di malamovida. I residenti raccontano di una rissa e di passeggiate di ubriachi sulle auto in sosta. Il palo del divieto di sosta è stato piegato, secondo la testimonianza di alcuni residenti, da persone che vi si sono arrampicate provando a sradicarlo. Ribadiamo che il diritto al divertimento non c’entra nulla con tutto questo e che le cose devono prontamente cambiare, a maggior ragione in fase di recrudescenza del virus e di diffusione della variante Delta. Domani in Sala Rossa chiederemo risposte alla Giunta – una Giunta finora totalmente assente e indifferente – con un’Interpellanza.

Silvio Magliano – Capigruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Nando D’Apice – Moderati, Coordinatore II Commissione in Circoscrizione 7.

«Inciviltà e minacce: anche pregare sulle tombe dei nostri cari è diventato impossibile»

Questa la situazione al Cimitero Parco, Mirafiori Sud: l’insediamento di camper e roulotte, da tempo sorto nel parcheggio del Cimitero ed epicentro del fenomeno di degrado, è stato autorizzato dall’Amministrazione? Domanda poco più che retorica. Che cosa intende fare la Giunta? Domani in Sala Rossa la mia interpellanza sul tema.

Raccogliersi in raccoglimento e in preghiera di fronte alla tomba di un proprio caro al Cimitero Parco? Talvolta molto difficile, quando non del tutto impossibile, a causa del comportamento intimidatorio dei soggetti da tempo accampati, con i loro camper e le loro roulotte, presso il parcheggio del Cimitero stesso.

«Sono persone che come unico linguaggio conoscono inciviltà e violenza» denunciano i residenti. Degrado, sporcizia, atti intimidatori e di vandalismo sono il risultato di una situazione che prosegue da troppo tempo. L’accampamento è stato autorizzato dall’Amministrazione? Domanda poco più che retorica: ascolteremo domani, in merito, la risposta della Giunta.

A partire dalle ore 13.00, in Aula, le mie domande all’Assessore per sapere se, come e con che risultati sia intervenuta la Polizia Municipale, se i camper presenti siano tutti in regola (anche quelli con i piedini poggiati a terra) e se lo siano anche le roulotte (prive del veicolo di traino e dunque chiaramente utilizzate come luogo stabile di soggiorno).

Vendetta per l’intervento al parco Sempione: i pusher devastano le auto in sosta

Vetri infranti e danni alle carrozzerie nel parcheggio vicino alla Scuola Franchetti: alcuni residenti hanno visto un gruppo di soggetti riversarsi dal parco oggetto dell’intervento al posteggio e sfogarsi contro le macchine incustodite. Per i residenti di via Brenta e dintorni questo è l’ennesimo problema, l’ennesimo inaccettabile affronto.

All’arrivo degli Agenti, chiamati a scortare l’intervento di sgombero e pulizia dello scorso martedì, i pusher si sono spostati in gruppo da parco Sempione al vicino parcheggio antistante la Scuola Franchetti e qui, come atto di sfogo o vendetta, si sono accaniti contro le auto in sosta all’angolo tra via Fossata e via Bongiovanni. Questa la ricostruzione dei diversi testimoni oculari che hanno assistito alla scena dalle loro case. Risultato: numerose auto danneggiate, carrozzerie sfondate e vetri infranti (tuttora a terra). La nostra richiesta è che gli abitanti di via Brenta e dintorni possano finalmente contare su un territorio sicuro e dotato dei servizi fondamentale (a partire dall’allacciamento al metano), senza marciapiedi utilizzati come toilette a cielo aperto, senza paura di tornare a casa la sera, senza timore di trovarsi l’auto devastata dalla furia di gente che, evidentemente disturbata dall’azione di sgombero, avrebbe forse preferito che il parco Sempione rimanesse appannaggio di microcriminalità e degrado: è chiedere troppo?