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Tag: Città di Torino

Riqualificazione Combi: ci sarà spazio anche per le esigenze di disabilità e fragilità?

L’idea è realizzare nell’area un centro sportivo universitario: la mia richiesta è che si realizzino anche opere di utilità socio assistenziale (la Residenza Buon Riposo sorge nelle vicinanze) e che si intervenga parallelamente su corso Unione Sovietica 220/D: ho presentato un’interpellanza sul tema in Consiglio Comunale.

Enti sportivi, strutture universitarie, la Città della Salute (ex IRV), uffici comunali del Servizio disabilità e la Residenza Buon Riposo: sono tante le realtà che insistono tra via Filadelfia, corso Unione Sovietica, via San Marino e corso Agnelli. Apprendiamo dalla stampa cittadina dell’intenzione, da parte dell’Amministrazione Civica, di realizzare nell’area ex Combi, e in particolare negli spazi centrali attualmente dismessi e non utilizzati, un centro a vocazione sportiva e universitaria. A questo proposito, con un’interpellanza sul tema, farò qualche domanda alla Giunta. In particolare, domanderò se sia in previsione anche la realizzazione di opere di utilità per l’ambito socio assistenziale (dal momento che nei pressi dell’area si trova la Residenza di via San Marino 10) e chiederò garanzie in merito alla necessità di intervenire, in maniera prodromica o in parallelo, sulla struttura di corso Unione Sovietica 220/D, sede di uffici comunali (urgono un parcheggio di ampiezza adeguata, una recinzione e la ristrutturazione del basso fabbricato in corrispondenza con la Scuola di Management ESCP Business School). Nella delibera “Protocollo di intesa per la riqualificazione dell’area ex Combi tra Città, Università degli Studi e Politecnico di Torino” è espressa l’intenzione di tenere conto delle necessità di tutte le realtà esistenti in zona: mi aspetto che si faccia seguito a queste intenzioni teoriche non dimenticando nella pratica le esigenze della disabilità e della fragilità. Chiederò inoltre alla Giunta se sia o meno esclusa, in futuro, l’ipotesi di una cessione dell’area a privati.

Via Bologna, via Pietro Cossa e corso Racconigi “nuovi” fronti dell’emergenza occupazioni abusive di case ATC

Ho depositato un’interpellanza in Comune per sollecitare un intervento urgente sulle situazioni dei rispettivi civici 267, 280 e 25. Chiederò alla Giunta dati precisi e aggiornati sul numero di alloggi vuoti, da ristrutturare e abusivamente occupati a livello cittadino.

Case ATC a Torino, non si arresta l’emergenza occupazioni abusive. Tre le situazioni specifiche al centro della mia più recente interpellanza sul tema, appena protocollata in Consiglio Comunale. Presso le case ATC in via Bologna 267, alla fine del 2019 sono stati occupati diversi appartamenti da parte di una ventina di persone che stazionano in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. I legittimi inquilini, spesso oggetto di insulti e minacce, non hanno più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Si stanno registrando numerosi furti nelle cantine. Spaccio e degrado sono gli altri fenomeni da segnalare. Chiederò conto di tutto questo discutendo con l’Assessore competente. Tornerò inoltre su altre due situazioni già oggetto del mio impegno nel recente passato, chiedendo se sia stato previsto un piano straordinario per corso Racconigi 25 e aggiornamenti su via Pietro Cossa 280.

Il fine della mia interpellanza è avere dall’Amministrazione una panoramica puntuale sullo stato dell’arte del patrimonio delle case popolari a Torino. In particolare chiederò quanti siano gli alloggi ATC non assegnati presenti in città e quanti di essi siano di proprietà della Città di Torino, quanti siano gli alloggi non assegnati perché necessitano di manutenzione e quanti siano quelli abusivamente occupati. Chiederò infine dati sulle unità immobiliari messe a disposizione della Città da ATC per la graduatoria negli ultimi due anni e in che cosa consista la manutenzione svolta da ATC prima di consegnare gli alloggi alla Città per le assegnazioni, con dettagli su eventuali certificazioni energetiche o altra documentazione.

Il grido dello sport cittadino: La Città ci aiuti!

I Moderati in Comune hanno presentato un’interpellanza per chiedere all’Amministrazione di cancellare, ridurre o prorogare gli importi relativi a locazioni, concessioni e tributi: sarebbe ossigeno per tante realtà oggi ad altissimo rischio chiusura.

Molte delle 200 realtà – tra palestre, impianti, campi sportivi e strutture di altra natura – che costituiscono il patrimonio sportivo cittadino stanno lanciando il loro grido d’allarme: “Senza un aiuto concreto, saremo costretti a chiudere”. Mi sono fatto carico di questa richiesta in Comune. Ho presentato un’interpellanza per chiedere all’Amministrazione Civica se sia intenzionata a cancellare, o almeno a ridurre o prorogare, gli importi dei canoni di locazione e concessione di impianti, campi, piscine, bocciofile e palestre, e se sia intenzionata a ridurre o azzerare gli importi dei tributi di propria competenza per l’annualità in corso o ancora, in alternativa, di prorogare il termine di scadenza delle concessioni in essere. L’emergenza sanitaria ha sostanzialmente interrotto tutta l’attività sportiva, a tutti i livelli. Se l’attività dei professionisti è in fase di ripresa, lo sport di base è ancora sostanzialmente fermo al palo. Molte realtà, che devono fronteggiare costi anche ingenti a fronte di un crollo dei ricavi, sono ora a rischio chiusura.

“Zona blu”, serve la sospensione fino alla fine di agosto

La pandemia non è finita, Torino non è ripartita. Le condizioni oggettive che hanno portato alla giusta decisione di sospendere la sosta a pagamento non sono variate a tal punto da suggerire un ritorno alle modalità pre-quarantena, né lo saranno a partire dal 3 giugno.

Serve una sospensione delle strisce blu a pagamento almeno fino alla fine di agosto. Vogliamo evitare che i mezzi pubblici tornino a essere affollati oltre un livello gestibile e vogliamo che le famiglie con figli piccoli non siano penalizzate. Le tante richieste che, in questo senso, ci stanno arrivando da parte di cittadini ci fanno pensare che questo pensiero sia condiviso da molti: la Giunta Appendino valuti seriamente l’ipotesi di un’ulteriore proroga.

I Cinque Stelle “lasciano a terra” la disabilità

Pianificazione della mobilità urbana durante la “Fase 2”: il Disability Manager della Città di Torino è stato escluso dalla programmazione e dalla discussione. Fatto grave ed ennesima occasione persa. Ancora una volta la Giunta si dimostra totalmente insensibile alle esigenze di una parte consistente dei torinesi. Più facile, evidentemente, parlare continuamente e soltanto di biciclette, monopattini e controviali a velocità ridotta.

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