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Superbonus, 25mila posti di lavoro a rischio in Piemonte a causa della crisi dei “crediti incagliati”

Ma la Regione può avere un ruolo decisivo, convocando un tavolo di confronto con i soggetti interessati per facilitare la compravendita dei crediti.

I fatti, in breve: il blocco della monetizzazione dei crediti prevista dalla Legge 77/2020 ha, di fatto, comportato il blocco dell’intero sistema del Superbonus. Risultato: 25mila cantieri edili fermi nel solo Piemonte, migliaia di aziende a rischio di chiusura, 25mila posti di lavoro in bilico, proprietari che si trovano con gli immobili inagibili. Facciamo convintamente nostre, come Moderati, le richieste avanzate poco fa dai rappresentanti delle imprese e dei committenti auditi in Commissione: sia convocato subito un Tavolo di Confronto, con la partecipazione di piccole e grandi aziende, banche e soggetti interessati, come luogo di incontro tra domanda e offerta dei crediti. Molte delle aziende in crisi sono in questa situazione per mancanza di liquidità, a fronte di bilancio talvolta in attivo, vista l’impossibilità di incassare il dovuto. A rischio chiusura potrebbe essere una percentuale vicina al 10% delle aziende, che non incassano da mesi. L’impegno della Regione è necessario per evitare una catastrofe sociale che avrebbe costi sociali (e, per le casse regionali, economici) altissimi e, anche, per prevenire il moltiplicarsi delle cause e delle controversie.

Edilizia, Regione Piemonte, Superbonus