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Siete facinorosi o Volontari? Ditelo, perché, se volete organizzare un evento, cambia tutto

Mentre in piazza Montale e in piazza Santa Giulia gli autonomi improvvisano ogni sorta di manifestazione, per le Associazioni l’ordinaria burocrazia è un’Odissea. Anzi, un muro di gomma. Il caso esemplare di Anffas Onlus. «Vedo che per qualcuno organizzare un match di boxe a cielo aperto, attività assortite di intrattenimento o addirittura un’osteria con tanto di tavoli e sedie in mezzo alla piazza è facile. Ma abbiamo idea di quale macchinoso iter burocratico debba superare una qualsiasi Associazione che, sul nostro territorio, voglia organizzare un proprio evento rispettando tutte le regole?» Questa, all’incirca, la domanda retorica che avevo posto in Consiglio, quindici giorni fa, discutendo la mia interpellanza sugli eventi non autorizzati di “Estate in Quartiere” alle Vallette.

Oggi abbiamo la risposta a quella domanda. Ecco la cronistoria del carteggio tenuto da Anffas Onlus con gli Uffici Comunali per l’organizzazione, il 17 settembre 2017 in piazza Castello, dell’evento “Nulla è come appare”.

  • 26 maggio 2017  L’Associazione inoltra formale richiesta di occupazione del suolo pubblico per il proprio evento;
  • 14 giugno 2017   Primo sollecito dell’Associazione;
  • 20 giugno 2017   Secondo sollecito dell’Associazione;
  • 21 giugno 2017   Gli Uffici rispondono informando che l’istruttoria è stata avviata e il tavolo tecnico discuterà la proposta in una delle prossime sedute;
  • 19 luglio 2017     L’Ufficio Eventi e Manifestazioni richiede ulteriori dettagli logistici;
  • 20 luglio 2017     L’Ufficio Suolo Pubblico telefona ai responsabili dell’Associazione per chiedere un rendering o una planimetria dettagliata della disposizione del palco e degli stand “per sottoporre la richiesta alla Sopraintendenza”;
  • 26 luglio  2017    È accordato il patrocinio della Città di Torino con la fornitura dei servizi richiesti (palco e transenne).

Faccio notare tre dettagli.

  1. “Nulla è come appare” è un evento giunto alla sua terza edizione, con tutto ciò che comporta, in positivo, in termini di fiducia e rodaggio delle procedure; di quanto aumentano i tempi per iniziative nate ex novo?
  2. Notate che la richiesta di un “rendering” è propedeutica alla valutazione se concedere o meno l’utilizzo del suolo pubblico. Quindi: dopo aver atteso un mese per dare una risposta a una mail e a due solleciti, la nostra burocrazia non è ancora in grado di dire “sì“ o “no”, ma lascia sulle spalle del richiedente tutto il peso del rischio di un sempre possibile “no” dell’ultimo momento. Non sarebbe più logico, in casi come questo, accordare il permesso e poi eventualmente revocarlo in caso di mancato rispetto delle richieste e dei parametri?
  3. Come Città stiamo sostanzialmente dicendo che rispettare le regole non paga. È più conveniente organizzare abusivamente. E questo è un messaggio di una gravità inaudita.

Il risultato? Che l’Associazione ha rinunciato a tenere in piazza il proprio evento.