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Rumori, abusivismo e inciviltà sotto la Tettoia Strippaggio al Parco Dora

L’Assessore sui furti di corrente non la dice tutta. Secondo la Giunta, come al solito, va tutto bene, ma per i cittadini ogni fine settimana è un dramma: sonno impossibile per il rumore e rifiuti disseminati ovunque. Le manifestazioni autorizzate vengono controllate, di giorno e (poco) di sera, quelle non autorizzate non si sa: l’Assessore dice che i furti di corrente non risultano e sono impossibili perché le chiavi sono gestite solo dai funzionari, ma i pozzetti non hanno alcun tipo di chiusura, basta entrare nella recinzione e servirsi, a spese di tutti.

Dal 1 gennaio 2014 sono 22 le autorizzazioni concesse per gli eventi alla ex Tettoia Strippaggio del Parco Dora, per un totale di 60 giorni, secondo i dati forniti dall’Assessore Tedesco nella risposta a un’interpellanza, dal Kappa Futur Festival alle feste peruviane. In numerosi casi sono stati effettuati controlli fonometrici, senza rilevare violazioni se non negli orari in cui le emissioni erano autorizzate. Secondo l’Assessore i furti di corrente, segnalati dai cittadini, non sono possibili in quanto la chiave viene data al responsabile delle manifestazioni soltanto quando vi siano eventi autorizzati: non risultano manomissioni, né consumi anomali di corrente. I pozzetti non sono però provvisti di chiusura: basta scavalcare la recinzione e servirsi a spese della Città.

E, ovviamente, le manifestazioni non autorizzate, che si svolgono con cadenza impressionante anche per giorni, sono quelle che maggiormente disturbano e impediscono la serenità del riposo e della quiete domestica a cittadini che hanno creduto in un progetto, investendovi i risparmi, e ora si ritrovano in un incubo.

Il Parco Dora è uno dei più grandi disastri della storia della nostra Città e questo credo che sia indubbio: diamo più permessi a eventi di quanto sia sopportabile per i cittadini che sono di fatto disarmati perché ogni fine settimana c’è qualche evento, autorizzato o no, al Parco Dora e loro non dormono. Oltretutto, va bene i rilievi fonometrici, ma intanto non sappiamo che tipo di bevande vengono vendute, né se vengono battuti gli scontrini e ogni volta che si fanno dei contrilli, come si evince dai dati dell’Assessore, scopriamo che vengono superati i limiti, sonori e di orario, delle concessioni. Allora, come abbiamo già detto, chi viene pescato a sforare i limiti delle concessioni sia estromesso dalla possibilità di fare altre richieste al Comune per un periodo medio lungo. Questa è una zona di Torino che non fa parte della Città, anche perché noi continuiamo a parlare degli eventi autorizzati, ma di quelli abusivi non riusciamo a parlare. Poi ci sarebbe anche il tema di come queste autorizzazioni vengono concesse, da chi e a favore di chi: perché sempre i soliti noti? Perché i cittadini non vengono informati degli eventi in programma e di eventuali deroghe alle emissioni sonore?