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Rincari strisce blu: un terzo di stipendio se ne va in posteggio, torinesi inferociti con l’Amministrazione

Centinaia di firme per dire NO ai rincari sugli abbonamenti. Gli aumenti, da sempre osteggiati dai Moderati (anche con una campagna di affissioni), arrivano al 400%. Una famiglia con due auto rischia di pagare, da residente, 360 euro l’anno: per molti cittadini, un terzo di una mensilità. Assurdo.

I torinesi non ci stanno e dicono NO ai rincari sugli abbonamenti annuali per il posteggio. Circa 1.500 le firme totali raccolte (in due diverse petizioni) per mettere l’Amministrazione Civica di fronte alla realtà dei fatti: i torinesi non ci stanno, i rincari (fino al 400%) sono un abuso. I Moderati sono assolutamente d’accordo con i cittadini.

Cifre spropositate che arrivano, per la fascia ISEE più alta, 180 euro per auto: dunque, una famiglia che disponga di due veicoli arriva a pagare 360 euro l’anno per posteggiare sotto casa. Un terzo di uno stipendio mensile.

È vero, come denunciano i cittadini, che si tratta di rincari iniqui e indiscriminati. Non è vero, come ha provato a sostenere la Giunta, che con i rincari la Città di Torino sta facendo politica di redistribuzione delle risorse. Aumentare le tariffe alle fasce a reddito medio-alto senza abbassarle alle fasce a reddito basso (fa fede l’Isee) non è “politica di redistribuzione”: si chiama “volontà di incassare”.

Chi si aspettava un cambio di rotta con la nuova Amministrazione in termini di attenzione alle fasce a reddito basso è, da tempo, rimasto deluso. Questo è soltanto l’ennesimo giro di vite ai danni della classe media.