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Riduzione sull’Imu, Cinque Stelle indietro tutta

Dopo tre anni spariscono le agevolazioni per i proprietari che riducono i canoni d’affitto agli inquilini in difficoltà. Atto miope e ideologico: chiamata a rispondere ai tagli imposti dal Governo centrale, la Giunta lo fa nella maniera peggiore. Torino è sempre più la capitale delle tasse e dei balzelli.

Ideologia, pregiudizio e incapacità: un mix letale. Il governo gialloverde a Roma taglia, come mai prima, i fondi destinati agli enti locali; la Giunta pentastellata a Torino, costretta a recuperare risorse, lo fa nella maniera più assurda, per quanto coerente con la pregiudiziale Cinque Stelle: chi è proprietario di un bene va tartassato.

E la scure si abbatte.

Nel 2016 la precedente Amministrazione, a fine mandato, aveva accolto la mia richiesta di ridurre l’IMU a quei proprietari che, per venire incontro alle difficoltà di chi affittava il loro immobile, appartamento o negozio che fosse, avevano accettato di ridurre significativamente il canone. Questa misura sarà abbandonata, per la prima volta da allora, nel 2019.

Qualche dato numerico. Nell’ultimo biennio per sconti sul canone compresi tra il 10 e il 20% l’aliquota era al 9,60 per mille: da quest’anno salirà al 10,60; per sconti superiori al 20% l’aliquota scendeva ulteriormente, all’8,60 per mille: anche in questo caso, per il 2019 saliamo al 10,60.

Un voltafaccia che penalizza tutti: proprietari e inquilini, chi affitta abitazioni e chi affitta locali commerciali. La riduzione della tassazione sugli immobili, che si era resa necessaria alla luce della crisi del settore della locazione immobiliare, rispondeva anzitutto a un’esigenza di equità. Evidentemente, alla forza politica alla guida della Città di Torino questo non interessa.

Ma questo è solo uno dei molti aspetti del problema. Tutti sono uniti da un unico fil rouge: Appendino e i suoi Assessori continuano a torchiare i torinesi. Da anni siamo la città con le tasse più alte d’Italia, ma ora, in questo presente “di latta”, il recente passato sembra l’età dell’oro. Stiamo pagando a peso d’oro anche l’aria che respiriamo.