Skip to main content

Referendum sulla sanità superato, abrogata la norma oggetto del quesito

Oggi qualcuno diceva che avrebbero fatto lo sgambetto, invece la notizia è che si preparano a cambiare loro. Mi sembra un risultato del Comitato. E poi ancora l’argomento del referendum era giusto, il referendum era legittimo, la legge sbagliata, tanto che la Giunta decide di cambiare e questo il risultato è un risultato concreto“.

Questo è Giorgio Airaudo, uno dei promotori del referendum di cui abbiamo ampiamente discusso in Consiglio, che di fatto fa i complimenti a questa Giunta, a questa Maggioranza, perché abbiamo fatto sì che le richieste che il Comitato giustamente poneva venissero accolte con una norma di cinque articoli e con un ordine del giorno che è stato poi collegato dall’opposizione. Non voglio toccare l’argomento dei costi della democrazia, ovvero sia del costo che avrebbe questo referendum ormai svuotato di significato dalla scelta della Maggioranza di aderire alla richiesta del quesito, perché per quella democrazia qualcuno ha fatto delle guerre, ha fatto delle battaglie, si è immolato. Dall’altra parte dall’altra parte io penso che la soluzione migliore sia aver preso fino in fondo in considerazione quello che veniva posto dal Comitato e aver valutato che tecnicamente e politicamente fosse giusto intervenire, abrogando la norma come richiesto. Non discuto sulla strutturazione di quella norma e di quello che la norma prevedeva come possibilità.
Il referendum proposto, comunque, non c’entra nulla con la privatizzazione della sanità, non c’entra nulla con il rischio di un’ingerenza delle realtà assicurative nel nostro mondo sanitario. Ma so bene che abbiamo utilizzato questo tema, cioè il quesito referendario, per parlare di altro. Questo bisogna però dirlo con chiarezza perché questa norma dava la possibilità di sviluppare di progetti pilota e delle collaborazioni, non del privato in sanità, siamo convinti di dare una risposta a quelle centinaia e centinaia di cittadine e cittadini piemontesi che ponevano questo problema e proviamo a risolverlo con cinque articoli di questa legge per poter guardare, voltando pagina, al nuovo piano sociosanitario, alle sfide che abbiamo, ai temi che dovremmo affrontare legati alla demografia, alla cronicità, alla capacità di tornare ad essere una sanità eccellente anche alla luce degli interventi che stiamo svolgendo in vari ambiti. Bene ha fatto la maggioranza in questa scelta di abrogare la legge, siamo convinti che con noi anche Giorgio Airaudo sia soddisfatto di quello che abbiamo fatto in Consiglio regionale.