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Prezzi dei beni di prima necessità alle stelle, ma il Comune latita

Due mesi di lockdown fanno esplodere il costo del “carrello della spesa”, l’abusivismo dilaga non solo in Aurora e Barriera di Milano: non sempre all’altezza la risposta della Giunta Appendino, che di certo non può chiamarsi fuori dalla partita. Discussa oggi in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema.

Zucchine che passano da 90 centesimi a 2 euro il chilo, asparagi da 2,6 a 4,5 il chilo, arance e mele che arrivano a sfiorare i 2,5 euro il chilo*: sono solo alcuni esempi tra i moltissimi possibili. Vola alle stelle il costo del “carrello della spesa”: un fenomeno – esploso in queste settimane di emergenza – che va a braccetto con il mancato rispetto delle regole da parte di un numero considerevole di esercizi, concentrati soprattutto in alcuni quartieri cittadini, Aurora e Barriera di Milano su tutti.

Sul tema, la Giunta avrebbe potuto e dovuto fare di più da diversi punti di vista: controllo del rispetto delle regole, verifica dei prezzi al consumo, prevenzione delle frodi. Il Comune gioca un ruolo nella tutela del consumatore: rilevatore, controllore, coordinatore. Se non può decidere il prezzo finale della merce, può e deve rendersi conto di ciò che accade sul territorio. 

L’Assessore Sacco ha rivendicato a verbale, rispondendo alla mia interpellanza sul tema, di aver fatto pervenire diverse segnalazioni al Tavolo della Sicurezza: vorrei a questo punto conoscere nel dettaglio quando, quante e quali. 

Chi pratica aumenti ingiustificati dei prezzi sta praticando una speculazione odiosa sulla pelle dei cittadini. Così come i negozianti che non rispettano le regole del lockdown, facendo concorrenza sleale a chi, al contrario, le regole le segue. Il mio grazie va a tutti i commercianti che non hanno approfittato di queste settimane di emergenza per provare ad arricchirsi a spese di tutti.


* Fonte: CAAT.

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