Poliambulatorio via Petitti: non garantita la sicurezza per i cittadini
Dopo innumerevoli rinvii dovrebbe essere completato a breve l’allestimento del nuovo poliambulatorio in piena San Salvario: l’apertura è prevista per aprile, con ambulatori di odontoiatria, protesica e salute mentale. Al di là dei disagi di una simile struttura in piena zona blu, è impensabile che non sia stato previsto un servizio di guardiania o portineria, indispensabile ove si trovino ambulatori del servizio di salute mentale e del SERT. Senza sorveglianza il Poliambulatorio non deve aprire.
Senza portineria, senza una forma di sorveglianza che tuteli i cittadini che vi si recano, il Polimabulatorio di via Petitti non deve aprire. Ma andiamo con ordine: il Poliambulatorio in via Petitti, piena Circoscrizione 8 e pieno San Salvario, una zona di Torino che ha molte difficoltà, dovrebbe finalmente aprire ad aprile.
Secondo l’Asl la concentrazione del servizio in una sede unica rappresenta un miglioramento del servizio; al piano terreno ci sarà la protesica, al primo piano troverà collocazione un polo odontoiatrico con 5 ambulatori; al secondo e terzo piano sono previsti i dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze, il Sert.
Durante la Commissione che si è svolta in Circoscrizione sono rimasti alcuni nodi irrisolti, lo stesso è successo in Sala Rossa, durante la discussione di una mia interpellanza che, non a caso, sottolineava la questione della portineria e della vigilanza, indispensabile e necessaria in una struttura dove si svolgono attività ambulatoriali legati alla salute mentale e alle dipendenza. Se è vero che il Poliambulatorio è competenza esclusiva dell’AslTO1 è anche vero che la tutela dei cittadini che si recano all’ambulatorio è competenza della Città. Mi stupisce come nell’idea di razionalizzare tutto si perda il senso delle esigenze di sicurezza del territorio, oltretutto in una zona non facile. In conclusione chiedo all’Assessore di interessarsi, per la sicurezza dei cittadini, che sia effettivamente attivo un servizio di guardiania. In caso contrario il Poliambulatorio non deve aprire.
Mi resta ancora qualche dubbio, nonostante le rassicurazioni, sull’opportunità di spostare un polo sanitario come quello in un’area con la sosta a pagamento, spostando alcuni servizi, come l’odontoiatria, molto utilizzati dai cittadini. Resta anche l’incognita sulla effettiva possibilità che attrezzature vecchie di vent’anni riescano a superare un trasloco.
Questo Poliambulatorio sta nascendo tra ritardi, incertezze e problematiche: la Città deve vigilare sul rispetto delle misure minime di sicurezza per i cittadini che usufruiscono dei servizi.