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Più Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura per contrastare l’emergenza della salute mentale

La promessa, da parte della Giunta, di creare un mini-reparto per minori con tendenze suicide e il sostegno a un ottimo progetto quale l’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), appena presentato, stridono con la mancata riapertura a pieno regime di reparti come i SPDC del Mauriziano a Torino.

Casi di ansia e depressione sono in continuo aumento. I dati relativi ai tentativi suicidari crescono a loro volta. L’unica modalità efficace di risposta all’accresciuta domanda di difesa della salute mentale è la volontà di investire da parte della Regione. Lo ribadiamo con forza oggi, dopo aver chiesto ripetutamente negli scorsi mesi – con un’interrogazione e un Ordine del Giorno – la riapertura a pieno regime del SPDC del Mauriziano, chiuso a marzo 2020, e dopo aver espresso apprezzamento per il progetto del mini-reparto per minori con tendenze suicide.

La promessa, da parte della Giunta, di creare un mini-reparto per minori con tendenze suicide e il sostegno a ottimi progetti quali l’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), appena presentato, sono ottime notizie, ma vorremmo vedere prima la riapertura a pieno regime di reparti come i SPDC del Mauriziano a Torino. Poco importa ai cittadini che quel reparto sia gestito da personale dell’ASL: ai piemontesi importa invece che i servizi siano garantiti.

Dati e cifre delineano una situazione di generale emergenza: in Piemonte il tasso di mortalità per suicidio è dello 0,82 per 10mila abitanti, nel 2019 le vittime sono state 339. A livello nazionale, secondo un’indagine recentemente pubblicata e promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano sugli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, il 17,3% degli adolescenti ha pensieri suicidi o autolesionistici. 

Anche il Piemonte deve fare la propria parte per arginare l’emergenza. Il nostro Sistema Regionale, tuttavia, al momento è ben lungi dall’essere strutturato per resistere a questo impatto. Il primo elemento di debolezza è il sottodimensionamento dei servizi, con il numero di psichiatri, psicologi e operatori sanitari in costante decrescita. Il secondo è la scarsità di strutture e posti letto.

Abbiamo sempre chiesto una progettualità concreta, che preveda un cronoprogramma e delle modalità precise e credibili: ribadiamo oggi la nostra richiesta.