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Piazza San Carlo, i torinesi sappiano finalmente tutta la verità

Avvisi di garanzia recapitati a 20 destinatari, dalla Sindaca in giù: ora si faccia chiarezza, dovuta alla città. Ridicole e fastidiose le affermazioni di quei Cinque Stelle che gridano all’accerchiamento e al complotto: oggi più che mai c’è bisogno di rispetto per il lavoro della Magistratura.

Omicidio colposo, lesioni colpose e disastro colposo: questi tre i reati contestati agli indagati destinatari degli avvisi di garanzia. Ulteriori elementi stanno emergendo rispetto a quanto già era stato portato a galla, e mi aveva fatto rabbrividire, la scorsa estate grazie al lavoro portato avanti dalla Commissione di Indagine.

Spero che la Magistratura faccia chiarezza su tutta la linea e che finalmente si possano identificare tutta le responsabilità. A partire da quelle politiche. Tragedie simili non si devono più ripetere.

I fatti dello scorso 3 giugno hanno avuto esiti drammatici: individuali e sociali. Una persona ha perso la vita, altre 1526 sono rimaste ferite, tutta la città ha perso molto in termini di sicurezza percepita e fiducia nella capacità, da parte dell’Amministrazione, di gestire grandi eventi di massa. Tra gli effetti collaterali “secondari” di quella maledetta sera non si possono non ricordare anche i diversi eventi cancellati o ridimensionati nelle settimane successive.

In tutto questo faccio notare anche quanto siano stucchevoli le affermazioni di diversi esponenti dei Cinque Stelle, che giudicano le azioni della Magistratura a seconda del colore politico di chi ne è destinatario, e che quando sono loro a essere interessati fanno sistematico ricorso a espressioni quali “accerchiamento” e “complotto”.