Per Charlie niente Mole blu
Secondo i Cinque Stelle, la questione non è abbastanza importante.
Respinta in Capigruppo la mia proposta di illuminare di luce blu, colore simbolo di questa battaglia, la Mole Antonelliana, quale testimonianza della vicinanza da parte della nostra città ai genitori del piccolo Charlie Gard.
Un “niet” che – attenzione! – arriva direttamente dalla Capigruppo, dopo che la Sindaca, prima destinataria della mia lettera di due settimane fa, se n’era lavata le mani, lasciando prudentemente (e con tutta calma: prendendosi quasi due settimane di tempo) al Consiglio la decisione finale. E dire che i precedenti non mancavano: più volte in passato, infatti, è stato proprio il Primo Cittadino a prendersi la responsabilità di una simile decisione nella nostra città.
Una riflessione sulle motivazioni addotte per il rifiuto della mia proposta: mi è stato detto che, se illuminiamo la Mole per Charlie Gard, dovremmo illuminarla chissà quante altre volte per casi altrettanto importanti. Che questo non è un caso eccezionale o particolare. Come dire: “Niente di che”. Sono davvero disgustato. Non mi sembra che questa drammatica vicenda sia meno rilevante di altre per le quali, nel recente passato, abbiamo illuminato il monumento più iconico della nostra Torino. Proprio adesso che questa vicenda sta andando verso un triste epilogo, questo gesto simbolico sarebbe stato un importante segnale.
Ma le vere ragioni del rifiuto sono altre e dobbiamo cercarle nell’irriducibile laicismo e nel preoccupante relativismo dei quali questa Amministrazione non perde occasione di dare prova.