Skip to main content

Ordinanze 46 e 60 fatte rispettare a targhe alterne

Da una parte massima severità con chi acquista una birra un minuto dopo le otto di sera, dall’altra totale lassismo nei confronti dei soliti noti.

Ora si può dire senza tema di smentite: le Ordinanze 46 e 60 sono fatta rispettare a targhe alterne, o se preferite a scacchiera. Con alcuni sì e con alcuni no. E talvolta gli uni e gli altri condividono lo stesso spicchio di piazza. In questa Torino pentastellata alcuni sono “più uguali”, o semplicemente più amici, degli altri.

Se il fine delle ordinanze era, citando le parole stesse del comunicato stampa della Giunta, “assicurare decoro e tranquillità e mitigare gli effetti causati dall’incontro serale e notturno di un grande numero di giovani” nelle tre zone di San Salvario, piazza Vittorio e Vanchiglia, è difficile sostenere che l’obiettivo sia stato raggiunto.

Piazza Santa Giulia, per esempio, è da mesi terra di nessuno. Anzi, per essere precisi è diventata il giardino di casa dei soliti, facinorosi soggetti. Che infatti in quel giardino fanno i propri comodi: incontri di boxe, cineforum all’aperto e trattorie improvvisate con sedie e tavolini, solo per citare alcuni degli episodi più macroscopici delle ultime settimane. Per loro, evidentemente, le ordinanze non si applicano.

Di fronte a tutto questo, diventa persino superfluo esprimersi nel merito del provvedimento.