Nuove realtà commerciali, l’Amministrazione fatica a stare al passo con i tempi
Un “asilo per cani”, di recente apertura a Torino, rischia già di dover chiudere i battenti. La ragione? Il Piano Regolatore ancora non fornisce indicazioni esplicite sul tema e dunque non si sa su quali aree sia possibile aprire e portare avanti esercizi di questo tipo. È così che vogliamo dare supporto a chi fa impresa?
A fine settembre aveva aperto la propria attività, un “asilo per cani”, in via Poliziano 33/7. Nelle settimane successive l’esercizio è stato oggetto di un controllo a campione. In seguito a questo controllo, ha ricevuto comunicazione dell’avvio del procedimento finalizzato all’interruzione dell’attività.
Assurdo? Invece è successo davvero, a una nostra concittadina. Ragione del provvedimento? Gli approfondimenti hanno messo in evidenza che l’area scelta ha destinazione d’uso industriale e che, dunque, non è compatibile con il tipo di attività che vi si porta avanti (presso gli “asili per cani” è possibile affidare a personale qualificato, per alcune ore o per qualche giorno, il proprio animale domestico in caso di propri impegni o di propria assenza).
E quale destinazione d’uso sarebbe stata, invece, compatibile con questo tipo di funzione? Non si sa ancora: a oggi tale funzione non è, infatti, prevista dalle Norme Urbanistico Edilizie di Attuazione (NUEA) del Piano Regolatore.
Tre domande, che sono altrettante riflessioni, da parte mia. Primo: in questi casi, non dovrebbe valere il principio secondo il quale ciò che non è espressamente vietato è ammesso? Secondo: è questo il modo con il quale l’Amministrazione Civica pensa di supportare chi, al giorno d’oggi, ha il coraggio di portare avanti un’attività imprenditoriale, creando benessere per la propria famiglia e lavoro per altre persone? È questa la sensibilità su questi temi tanto sbandierata dai Cinque Stelle? Ho chiesto di portare il tema in commissione per ulteriori approfondimenti.