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Non lasciamo soli i creditori della Fondazione per il Libro

Il loro appello va preso molto seriamente: anche dalle istituzioni. Quanto il pubblico pretende dal privato (in termini di garanzie e doveri), deve essere il primo a garantirlo, sempre nel rispetto delle norme e delle leggi.

Il grido di allarme lanciato dai fornitori del Salone del Libro è anche un grido d’aiuto che tutte le parti in causa, istituzioni per prime, hanno il dovere di prendere molto seriamente.

Ai creditori va la mia più totale solidarietà. Altrettanto totale è la mia fiducia nelle capacità del liquidatore.

Sembra davvero che a credere nel Salone del Libro siano soltanto dipendenti e fornitori. Il mio appello è che si tentino tutte le modalità conformi a legge e a logica per trovare una soluzione. Il comparto pubblico deve essere il primo ad assicurare quel rispetto delle garanzie e degli obblighi che pretende, giustamente, dal privato.

È senz’altro fondamentale il tema dei risarcimenti. Stabilire le condizioni per modalità di interazione e comunicazioni più chiare, limpide e dirette lo è altrettanto.

In gioco c’è il futuro di diverse aziende del territorio, dei loro dipendenti e delle relative famiglie.