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Nomadi al parco Colonnetti: rischio nuovo insediamento abusivo

I cittadini sono preoccupati da un evidente problema di ordine pubblico: dalla Giunta risposte insoddisfacenti su come evitare che abusivi soggiornino stabilmente in aree dove è proibito. Una situazione pericolosa per tutti alla quale bisogna porre rimedio prima di trovarsi di fronte a situazioni come lungo Stura Lazio e corso Tazzoli: non basta qualche controllo, serve un piano organizzato di interventi.

I disagi dei cittadini per la carovana di nomadi che ha preso dimora al parco Colonnetti, tra via Artom, strada Delle Cacce, strada Castello di Mirafiori, preoccupano non soltanto per una situazione che mette in difficoltà i residenti e genera rischi per gli stessi nomadi, in particolare i bambini che corrono liberi anche in mezzo al traffico, ma anche per il metodo di intervento scelto dalla Giunta, che denota la mancanza di una gestione in prospettiva ma soltanto il controllo puntuale di violazioni a regolamenti.

L’Assessore Tedesco, rispondendo questa mattina a un’interpellanza che ho presentato in Sala Rossa, ha confermato come il problema sia ben noto al nucleo nomadi della Polizia Municipale: più volte si è provveduto alla rimozione di materiale disperso e abbandonato, così come sono state elevate sanzioni per violazioni ai regolamenti comunali. Nel parco Colonnetti sono stati rinvenuti edifici di fortuna che sono stati rimossi: sono in corso, secondo l’Assessore, controlli frequenti e periodici.

E’ comprensibile che l’Assessore, ogni volta in cui si discute un’interpellanza come questa, racconti quel che è fatto: è anche chiaro, però, che i cittadini, nonostante tutti gli sforzi, non si sentono sicuri, è evidente che ci sono furti di materiali metallici, con evidenti azioni di ricettazione che coinvolgono anche persone non appartenenti alle famiglie nomadi. Sottolineo ancora il pericolo per i bimbi che noi vorremmo andassero a scuola, ma il più delle volte corrono anche in mezzo alla strada. Devo constatare che lo stato delle cose è un tentativo di contenere la situazione, di reprimere violazioni puntuali, come l’abbandono di rifiuti, ma, a meno che non se ne vadano loro, non c’è un’idea, né una programmazione di come deve essere gestita la situazione e come o dove trovare loro una collocazione opportuna. Una gestione che in passato ha prodotto situazioni come lungo Stura Lazio o corso Tazzoli. Servono, invece, segnali forti, invece, su nuovi insediamenti o ipotetici nuovi insediamenti, serve, anche di concerto con le altre Istituzioni interessate e con le Forze dell’Ordine, un approccio complessivo al problema.