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INTERPELLANZA – Acque agitate in corso Venezia: le soluzioni naufragano laddove i problemi, come scogli, affiorano tra i flutti di un cantiere ancora in alto mare

PREMESSO CHE

  • il cantiere della Spina procede senza vedere la fine;
  • gli imprevisti non mancano e così, dopo la recente apertura di corso Venezia, i cittadini hanno conosciuto la recente chiusura del viale centrale decisa dall’Assessore Lapietra per fare fronte alle problematiche del traffico in piazza Baldissera;
  • lo scrivente è stato contattato da numerosi cittadini che hanno desiderato elencare le criticità legate al cantiere di corso Venezia e alla connessa invivibilità nel quartiere Borgo Vittoria;

RILEVATO CHE

  • corso Venezia continua ad essere un cantiere e la parziale riapertura (temporanea?) al traffico veicolare ha amplificato quei punti di criticità che evidentemente non erano stati preventivamente considerati con attenzione;
  • tutti i fabbricati esistenti nelle traverse di corso Venezia non hanno posti auto né garage poiché costruiti in anni nei quali non esistevano vincoli di riserva/previsione di un posto auto per ciascun appartamento;
  • lungo l’asse di corso Venezia c’è una forte carenza di posti auto e la viabilità è molto rallentata, come profusamente documentato dalle notizie e dai commenti diffusi dagli organi d’informazione, soprattutto in alcuni momenti della giornata;
  • l’impianto semaforico in corso Venezia angolo via Vibò ha tempi troppo limitati per i pedoni in transito (si tenga conto che viene utilizzato per raggiungere un Centro medico) e non parrebbe dotato del dispositivo per le persone con disabilità sensoriale;
  • l’impianto semaforico in corso Venezia angolo via del Ridotto ha tempi troppo limitati per i pedoni in transito e non parrebbe dotato del dispositivo per le persone con disabilità sensoriale
  • per i veicoli percorrenti il controviale di corso Venezia (direzione sud) non c’è un tempo semaforico destinato alla svolta a sinistra e/o all’immissione nel viale centrale e ciò comporta che i veicoli impegnino l’intersezione sia andando a creare pericolosi conflitti con i ciclisti e i pedoni sia creando ingorghi nel controviale;
  • via Randaccio ha due differenti sensi di marcia e ciò è causa di una viabilità complicata e poco funzionale allo smaltimento del traffico: direzione nord nel tratto da via Saorgio a via Breglio, direzione sud nel tratto da via Sospello a via Breglio;
  • le piste ciclabili di corso Venezia sono aperte ma non hanno un percorso definito e completo;
  • la linea 52, di cui da progetto esecutivo parrebbe previsto il transito in corso Venezia, passa ancora in via Chiesa della Salute: ciò fa sì che tutti gli utenti residenti nel corso (compresi gli 800 studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giuseppe Peano”) siano privi di linee del trasporto pubblico che li colleghino con la Stazione Rebaudengo-Fossata;
  • una ventina di piante recentemente messe a dimora in corso Venezia risultano seccate;

CONSIDERATO CHE

  • i tempi del cantiere della Spina sono elevati, le connesse problematiche della circolazione sono sempre crescenti e le soluzioni proposte dall’Amministrazione sono evanescenti e scevre di capacità solutorie;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. come stiano procedendo i lavori del cantiere della Spina e quando si ritenga di completare l’asse di corso Venezia con tutte le opere annesse;
  2. quali siano le soluzioni dell’Amministrazione (e relative tempistiche) per migliorare il flusso veicolare nelle ore di punta;
  3. se e quando si preveda la riapertura del viale centrale di corso Venezia o se la recente riapertura aveva solo una funzione scenica;
  4. quali siano le soluzioni dell’Amministrazione per incrementare il numero dei posti auto in corso Venezia, a tutela dei residenti e delle attività commerciali;
  5. se si intenda aumentare il tempo di luce verde degli impianti semaforici in corso Venezia nelle intersezioni con le vie Vibò e del Ridotto, per consentire ai pedoni di attraversare il corso con un unico ciclo;
  6. se sia prevista la collocazione di impianti semaforici di ultima generazione dotati del dispositivo per le persone con disabilità sensoriali;
  7. se si intenda valutare l’inserimento di un tempo semaforico in cui il verde per il viale centrale di corso Venezia non corrisponda con il verde per il controviale, in tal modo consentendo la svolta o l’immissione dal controviale al centrale limitando i disagi per la circolazione nel controviale e i conflitti con pedoni e velocipedi;
  8. se e quando saranno completate e pienamente fruibili in sicurezza le piste ciclabili di corso Venezia;
  9. se e quando l’Amministrazione intenda ripristinare la circolazione in via Randaccio con unico senso di marcia per l’intero asse (direzione sud);
  10. quando verrà realizzata la stazione TOBIKE in via Vibò angolo corso Venezia nei pressi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giuseppe Peano”;
  11. se l’Amministrazione intenda interloquire con GTT per considerare l’istituzione di una nuova fermata del trasporto pubblico nei pressi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giuseppe Peano”, a favore dei residenti e degli studenti e per garantire un collegamento con la Stazione Rebaudengo-Fossata;
  12. se, in previsione del completamento dei lavori della Spina e in previsione della linea 2 della metropolitana, sia in progettazione la realizzazione di un parcheggio multipiano interrato nei pressi della Stazione Rebaudengo-Fossata per consentire l’interscambio mezzi privati-mezzi pubblici;
  13. se e quando verranno sostituite le 20 piante seccate in corso Venezia;
  14. se e come si preveda che andranno ad interferire i lavori per il completamento del controviale di corso Venezia lato est con i lavori per la linea 2 della metropolitana (che prevede in zona l’area deposito mezzi).

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Un inarrestabile ‘crescendo’ in Borgo Rossini: smog, barriere architettoniche e misure fai-da-te contro il posteggio selvaggio

Il sottoscritto Consigliere Comunale,          

PREMESSO CHE

  • Borgo Rossini è la porzione di territorio urbano compresa fra la Dora, via Bologna e corso Novara (a pochi minuti a piedi, dunque, dal Campus “Luigi Einaudi”, dai Giardini Reali e dal centro storico di Torino);
  • il quartiere ha storicamente vocazione in parte residenziale e in parte industriale / artigianale / commerciale;
  • il complesso tessuto di Borgo Rossini si sta progressivamente ridefinendo, con interventi di riqualificazione di primaria rilevanza in diversi siti della zona (il quartiere è stato oggetto di un reportage pubblicato dalla prestigiosa rivista londinese “Monocle”, che tratta di riqualificazione urbana);
  • negli ultimi anni, il quartiere si è sempre più connotato come zona universitaria (Campus “Luigi Einaudi” e IIAD);
  • in zona insistono importanti aziende di rilevanze nazionale e internazionale (Lavazza, Robe di Kappa, ENI) e imprese artigiane che sono autentiche eccellenze della gastronomia e dell’arte dolciaria;
  • una forte presenza studentesca ha inoltre favorito in zona l’apertura di nuovi locali e lo sviluppo di un’animata vita notturna;
  • sono aumentati i trasferimenti in zona di giovani coppie e famiglie con bambini;
  • il reticolo viabile di Borgo Rossini è particolarmente complesso, con gli assi viari di corso Regio Parco e delle vie Bologna e Catania che accolgono, da anni, molto traffico che dalla periferia nord, est e dal Canavese si muove in direzione del centro e corso Brescia (vera e propria diagonale di raccordo fra Regio Parco e Giulio Cesare) e prosegue in corso Emilia;
  • lo scrivente ha effettuato in zona, insieme ad alcuni residenti, un sopralluogo in data 6 novembre 2018, in particolare nella porzione di territorio compresa tra via Modena, via Perugia, corso Verona e Lungo Dora Firenze;

RILEVATO CHE

  • la riqualificazione del quartiere non sembra andare di pari passo con l’attenzione nei confronti dell’accessibilità dello stesso;
  • un numero considerevole di attraversamenti pedonali e marciapiedi è caratterizzato dalla presenta di barriere architettoniche;
  • in altri casi, in corrispondenza con le strisce pedonali, sono le auto in sosta a impedire il transito dei pedoni, siano questi ultimi con o senza disabilità motoria;
  • in tutta la zona è grave la carenza di posti auto, anche considerato il rilevante afflusso di non residenti che lavorano in zona o che vi cercano posteggio gratuito prima dell’inizio della “zona blu” (Campus “Luigi Einaudi”, Giardini Reali, centro storico);
  • un elenco molto parziale degli attraversamenti pedonali e dei marciapiedi non accessibili include i seguenti punti critici:
  • in corso Verona angolo via Messina le auto in sosta invadono la superficie del marciapiede sud, rendendolo non accessibile;
  • in corso Regio Parco angolo corso Verona i veicoli stabilmente posteggiati in corrispondenza degli attraversamenti pedonali rendono questi ultimi non fruibili;
  • l’incrocio tra corso Verona e via Cagliari presenta uno scalino di almeno venti centimetri d’altezza, assolutamente inaccessibile per le persone con disabilità motoria e pericoloso per qualsiasi pedone;
  • i viali centrali di corso Regio Parco e di via Catania, entrambi ciclopedonali e molto frequentati in tutte le fasce orarie, sono frequentemente interrotti da numerose auto in sosta vietata, in corrispondenza di ogni intersezione (via Modena, via Mantova, via Parma, via Pisa);

RILEVATO INOLTRE CHE

  • nel quartiere cominciano a segnalarsi misure estemporanee per fronteggiare l’emergenza parcheggi, per esempio il cartello “Transito Veicoli” fissato con nastro adesivo in corso Verona angolo corso Regio Parco;
  • particolarmente grave appare, soprattutto nelle fasce orarie di entrata e uscita degli scolari, la situazione nei pressi della Scuola Elementare “Lessona” di corso Regio Parco ai civici 19 e 23;
  • il “verde” del semaforo che regola l’incrocio tra corso Regio Parco (lato ovest) e corso Palermo in direzione Centro/Giardini Reali dura appena una ventina di secondi, tempo appena sufficiente per far transitare 3 o 4 veicoli: una lunga fila di auto si forma dunque proprio davanti alla Scuola Elementare durante le fasce orarie di traffico di punta;
  • dissuasori (cd “panettoni”) di cemento sono stati collocati di fronte alla Scuola Possibile di corso Verona;

CONSIDERATO CHE

  • la carenza di aree verdi (l’unico parco giochi esistente in zona, oggetto di recente riqualificazione grazie al Bipart del 2014, appare già sottodimensionato per spazio e attrezzature) e di servizi per famiglie, bambini e anziani (mancano per esempio asili nido, scuole materne comunali o parificate, un pediatra di zona) costringe molti residenti a spostarsi quotidianamente in altri quartieri;
  • il borgo presenta un tessuto urbano misto, con la coesistenza di residenze ed attività produttive: un fatto peculiare (e ormai raro in città) che va valorizzato e difeso e soprattutto reso fruibile alla cittadinanza tutta;
  • la dotazione di parcheggi, da sempre in zona considerata inadeguata, lo è diventata ulteriormente negli ultimi anni, da quando cioè il quartiere rappresenta l’”estrema frontiera” di parcheggio gratuito prima della “zona blu” a pagamento del centro storico, del Campus “Luigi Einaudi” e dei Giardini Reali;
  • da sempre Torino si pregia, non senza ragione, di essere una città all’avanguardia dal punto di vista dell’accessibilità;
  • il cartello “Transito Veicoli” in corso Regio Parco angolo corso Verona campeggia almeno dall’ottobre 2017, come testimoniano le immagini Google Maps, e sembra invitare i pedoni presenti sul marciapiede a prestare attenzione agli automobilisti che transitano a loro volta sul marciapiede stesso per accedere ai posti auto sulla banchina;
  • diverse delle criticità in narrativa descritte e dai residenti sopportate comportano conseguenze sulla salute e sulla sicurezza delle persone;
  • in diversi tratti, la mancanza di una segnaletica orizzontale e verticale idonea a regolamentare la sosta dei veicoli impedisce di fatto agli automobilisti di intendere immediatamente e senza ambiguità se sia lecito o meno posteggiare e agli stessi operatori della Polizia Municipale di svolgere un adeguato controllo, sanzionando laddove necessario;
  • i problemi della mancanza di posti auto e della scarsa accessibilità sono spesso reciprocamente legati;

INTERPELLA

la Sindaca e gli Assessori competenti per sapere:

  1. quanti e quali attraversamenti pedonali risultino non accessibili nel quartiere, oltre a quelli menzionati in narrativa e dei quali si allega documentazione fotografica;
  2. quale sia il piano e il cronoprogramma dell’Amministrazione Comunale per l’abbattimento di queste barriere architettoniche;
  3. quale cifra sia stata stanziata a bilancio per questo tipo di interventi;
  4. se abbia senso o validità, Codice della Strada alla mano, il cartello esposto all’incrocio tra corso Verona e corso Regio Parco (vedi documentazione fotografica), e se l’Amministrazione avesse contezza della sua esistenza;
  5. se l’Amministrazione abbia intenzione di intervenire per la risoluzione dell’emergenza posti auto, e con quali misure, ovviamente senza impattare sull’accessibilità e sugli spazi verdi, pedonali e ciclabili esistenti;
  6. quale sia la posizione dell’Amministrazione in merito all’ipotesi di estensione della zona blu anche nel resto di Borgo Rossini (fino ai confini con corso Novara e via Bologna);
  7. se i dissuasori (cd “panettoni”) di cemento di fronte alla Scuola Possibile di corso Verona siano stati collocati dall’Amministrazione o comunque autorizzati dalla Città di Torino e, in caso di risposte negative, come si intenda procedere;
  8. come si intenda intervenire presso la Scuola Elementare di corso Regio Parco per contenere i livelli di smog e per garantire accessibilità e possibilità di attraversare in sicurezza nei pressi dell’Istituto agli scolari e ai loro accompagnatori;
  9. come si intenda intervenire sull’impianto semaforico di corso Regio Parco/corso Palermo lato ovest direzione centro storico per rendere più spedito il flusso veicolare, evitando così il formarsi di lunghe e inquinanti code.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Contro il logorio della vita moderna scegli Appendino. E tutto resta com’è, immobile e immutabile!

PREMESSO CHE

  • l’area di corso Umbria/Parco Dora negli ultimi anni è stata oggetto e protagonista di un percorso di forte riqualificazione voluto dalle precedenti Amministrazioni, seguente alla chiusura dello stabilimento Michelin, con l’obiettivo di risistemare l’area per restituirla alla fruizione dei cittadini;
  • purtroppo, nonostante tale percorso sia iniziato da tempo, l’attuale situazione non ha le caratteristiche di un progetto compiuto e completo;
  • in merito alla situazione di corso Umbria/Parco Dora lo scrivente ha presentato una prima interpellanza in data 27 gennaio 2017 (mecc. 2017 00305) discussa nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 13 febbraio 2017 e una seconda in data 17 novembre 2017 (mecc. 2017 05019) discussa in Consiglio Comunale in data 18 dicembre 2017;

RILEVATO CHE

  • il basso fabbricato situato tra corso Umbria (fronte civico 54), via Defendente Ferrari e la palazzina occupata dalla Polizia Municipale è recintato, inaccessibile e presenta evidenti segni di degrado;
  • l’ampia area alle spalle di tale basso fabbricato e degli edifici occupati da Polizia Municipale e Carabinieri è recintata ed è in evidente stato di abbandono e degrado;
  • risultano accatastati molti rifiuti e si teme siano presenti anche elementi in amianto, con conseguente rilevanza sotto il profilo della salubrità e dell’igiene pubblica;
  • la rotatoria in cui confluiscono corso Umbria e via Treviso è sovente impegnata da veicoli in sosta irregolare che creano forti difficoltà e rallentamenti al traffico e al transito dei mezzi del trasporto e del soccorso pubblico;
  • molti cittadini riferiscono che, con frequenza pressoché quotidiana, i camion che riforniscono l’Ipercoop Parco Dora sostano (a motore acceso) per alcune ore in via Antonello da Messina, anziché utilizzare gli spazi destinati a tale fine e pertanto creando difficoltà al regolare flusso veicolare;

CONSIDERATO CHE

  • i progetti per la completa riqualificazione dell’area in oggetto sono in campo da molti anni, le lamentele dei residenti si sommano agli atti consiliari ma tutto resta com’è, immobile e immutabile innanzi agli occhi dei cittadini stupefatti da un’Amministrazione inerte;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia aggiornamenti in merito al destino e relative tempistiche del basso fabbricato “Deposito delle biciclette ex Michelin” in corso Umbria 54 (di fronte a via Defendente Ferrari) e dell’ampia area di terreno adiacente;
  2. se, nelle more e alla luce della risposta all’ultima interpellanza (per la pulizia dell’area AMIAT dichiarava che “…non è di sua competenza in quanto trattasi di area recintata”), l’Amministrazione abbia avuto la possibilità di accedere all’area per effettuare un intervento di pulizia straordinaria e/o di bonifica (Area Verde parlava di “ipotesi di intervento con riferimento alla parte interna”, cioè la zona recintata) o sia stata in grado di comprendere come intervenire superando l’ostacolo della recinzione per pulire e rimuovere tutti i rifiuti;
  3. se l’Amministrazione abbia domandato all’ARPA di intervenire per svolgere un’indagine sullo stato di salute dell’area, del terreno e per ricercare eventuali tracce di amianto e, in caso affermativo, quali gli esiti;
  4. quale sia l’attività di controllo della Polizia Municipale in riferimento ai comportamenti citati in narrativa (sosta nella rotatoria corso Umbria/via Treviso e sosta camion per scarico merci in via Antonello da Messina) e se vi sia la possibilità di intensificare gli interventi;
  5. se l’Amministrazione intenda avviare un’interlocuzione con l’Ipercoop per sollecitare i trasportatori a fermare i camion per lo scarico delle merci negli spazi appositamente e non intralciando la circolazione stradale e mantenendo i motori accesi;
  6. se sia in previsione una ritracciatura della segnaletica orizzontale in via Defendente Ferrari e nelle vie limitrofe.

Silvio Magliano

L’Amministrazione risparmi ai dipendenti Tundo un Natale di miseria

Oltre metà dei mezzi fermi, intervento della Polizia presso l’autorimessa dell’azienda. L’Amministrazione dimostra tutta la sua inadeguatezza: il nuovo bando sarebbe dovuto uscire un mese e mezzo fa, altro che 21 dicembre (data indicata dalla Giunta). Il Comune paghi almeno il minimo salariale con l’Articolo 30 garantendo a queste persone una parvenza di serenità, anche dal punto di vista economico, in vista delle Feste.

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