Riscaldamento e acqua: la mia mozione sulla proroga delle scadenze per il pagamento delle utenze trova il voto unanime dei colleghi Consiglieri in Consiglio Comunale.
Presentata lo scorso maggio, è stata oggi finalmente discussa la mia mozione sul rinvio dei pagamenti delle utenze condominiali. Almeno per quanto riguarda le Partecipate della Città, la Giunta potrà chiedere, a favore dei torinesi in difficoltà, il rinvio le scadenze in caso di nuove situazioni di crisi, consentendo la dilazione dei pagamenti. Anche questo è un modo efficace per sostenere i torinesi, che per gran parte abitano in contesti condominiali, dal punto di vista economico in questa fase o in future fasi di crisi. Anche le altre aziende fornitrici potranno, in una logica di mercato solidale, uniformarsi a questa politica di rinvio.
La pandemia non è finita, Torino non è ripartita. Le condizioni oggettive che hanno portato alla giusta decisione di sospendere la sosta a pagamento non sono variate a tal punto da suggerire un ritorno alle modalità pre-quarantena, né lo saranno a partire dal 3 giugno.
Serve una sospensione delle strisce blu a pagamento almeno fino alla fine di agosto. Vogliamo evitare che i mezzi pubblici tornino a essere affollati oltre un livello gestibile e vogliamo che le famiglie con figli piccoli non siano penalizzate. Le tante richieste che, in questo senso, ci stanno arrivando da parte di cittadini ci fanno pensare che questo pensiero sia condiviso da molti: la Giunta Appendino valuti seriamente l’ipotesi di un’ulteriore proroga.
Modificate le linee guida della conferenza Stato-Regioni: anche chi ha più di sessant’anni potrà, per esempio, accompagnare i nipoti ai Centri Estivi.
Accogliamo con soddisfazione le modifiche apportate alle linee guida della Conferenza Stato-Regioni per la riapertura dei Servizi per l’Infanzia e l’Adolescenza. Non sarà più negata agli over 60 la possibilità di accompagnare i bambini e i ragazzi presso le strutture e ai Centri Estivi. Negli scorsi giorni avevo rilevato la palese incongruenza di un’indicazione contraria, dal momento che ai nati prima del 1960 è consentito accedere ad attività quali bar, ristoranti, palestre e centri estetici. Anche la temperatura massima corporea massima consentita, prima indicata a 37.2°, è stata uniformata a 37.5°, come per tutti gli altri contesti. Giusta la scelta di modificare indicazioni palesemente discriminatorie in base all’età e incongrue anche da un punto di vista meramente logico.
Accogliamo come un positivo passo in avanti sulla strada di questa (e non solo di questa) pedonalizzazione la richiesta alle Circoscrizioni, da parte della Giunta Comunale, di un elenco di istituti scolastici davanti ai quali vietare il transito alle auto.
Un obiettivo al quale lavoriamo da tempo e per il raggiungimento del quale, forse, oggi si è compiuto un passo avanti: la pedonalizzazione del tratto di strada di fronte all’ingresso della Scuola Lessona è una misura necessaria per tutto il quartiere. Fa piacere che porzioni sempre più ampie della politica cittadina stiano sviluppando una sensibilità in questo senso: l’obiettivo di questa e altre pedonalizzazioni di fronte a istituti scolastici investe la cultura per la tutela della salute, l’attenzione per la disabilità e l’ambiente e la difesa della sicurezza degli alunni e delle loro famiglie. Ora l’impegno è continuare a mantenere alta l’attenzione sulle scuole perché abbiano la precedenza, anche nell’ottica di contrastare la malamovida.
Imbarazzante tentativo dell’Assessore Caucino di minimizzare parlando di “soli” 99 casi nell’intera provincia ad aprile 2020: erano 61 a fine 2019. Che cosa pensano le famiglie residenti di questa risposta? Che cosa ne pensano i colleghi in Giunta? Le case si occupano se sono libere e non ristrutturate: ma un piano di investimenti ancora non si vede. Vorrei che Caucino dedicasse anche all’edilizia popolare lo zelo che riserva per altre sue deleghe.
Mi lascia senza parole la risposta ricevuta poco fa a verbale dall’Assessore Caucino alla mia interrogazione a risposta immediata sulle occupazioni di case ATC nel corso di questi mesi di emergenza. È assurdo che la Giunta parli di “sole” 99 occupazioni in provincia di Torino. Quasi cento casi sono tanti, non pochi: in assoluto e soprattutto considerando l’esplosione del fenomeno da fine 2019 ad aprile 2020, con un +62%. Chissà che cosa pensa l’Assessore Ricca, che anche come Consigliere Comunale considera inaccettabile anche una sola occupazione, della risposta data a verbale dalla collega Caucino. Chissà, soprattutto, che cosa pensano di questa risposta le famiglie residenti a Torino in corso Salvemini, in via Roveda, in via Scarsellini. Se si verificano occupazioni è perché le case sono libere e non ristrutturate. Ci sono stati tentativi di occupazioni di appartamenti mentre il legittimo inquilino si trovava ricoverato per COVID-19. Dopo un anno di Giunta Cirio, ancora non vediamo un piano di investimenti credibile per la ristrutturazione delle unità abitative che necessitano di intervento. Mi piacerebbe che l’Assessore Caucino seguisse anche l’edilizia popolare con la dedizione che riserva ad altre sue deleghe. Ci sono tante famiglie con bambini che aspettano di avere la propria casa popolare. I Moderati da sempre si battono contro le occupazioni: in Comune, quale che sia il colore dell’Amministrazione in carica, e in Regione. Ci saremmo aspettati un diverso approccio al tema da parte di questa Giunta di centrodestra.