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Rinvio di utenze e spese condominiali: la mia mozione al vaglio della Sala Rossa

Riscaldamento, acqua e COSAP: con il mio atto non chiedo sconti, ma una proroga delle scadenze a favore dei condomini torinesi. Auspico che il Consiglio voti compattamente a favore della mia proposta. Non parliamo di cifre stratosferiche, ma sarebbe in ogni caso un segnale positivo.

Dopo la discussione di ieri in Commissione, passa in Sala Rossa per il voto del Consiglio Comunale la mia mozione sul rinvio delle scadenze dei pagamenti delle utenze per i condomìni torinesi: un modo per dare respiro a soggetti che stanno attraversando, come e più di altri, una fase di difficoltà in seguito all’emergenza sanitaria. Auspico che i colleghi Consiglieri, Maggioranza compresa, votino compatti a favore di questo mio atto, che impegna la Giunta a porre sul tavolo delle Partecipate il tema del rinvio delle scadenze previste per i pagamenti delle utenze condominiali (essenzialmente riscaldamento e acqua) e ad accordare un analogo rinvio per il pagamento dei tributi di competenza locale (COSAP, precari edilizi). Le segnalazioni e le richieste che mi sono giunte in questo senso sono diverse. Ritengo doveroso dare un segnale: non parliamo di cifre stratosferiche, né sto chiedendo sconti di sorta: soltanto, un rinvio di qualche mese per evitare l’accumularsi di situazioni di morosità. 

Tundo, è di nuovo allarme stipendi

Nuove notizie di ritardi nell’erogazione delle spettanze mensili: ho presentato in Consiglio Comunale una nuova interpellanza sul tema. Chiederò conto della situazione e domanderò se l’Amministrazione intenda creare un apposito capitolo di bilancio per accogliere gli importi delle penali e destinarli alle famiglie con rimborsi o servizi alternativi.

Solito film: dopo il lockdown, torno a ricevere segnalazioni di ritardi e mancate erogazioni, da parte della ditta Tundo, delle spettanze mensili. Il riferimento è, in particolare, alle mensilità relative a gennaio e febbraio 2020, ma non mancano riferimenti ad altri emolumenti non versati. Una situazione che, visto il generale contesto di crisi, rende ancora più difficile la posizione economica di diversi dipendenti Tundo. Ho presentato una nuova interpellanza sul tema per chiedere se l’Amministrazione stia, e come, vigilando in merito a questi sospetti ritardi (sia verso i dipendenti sia verso i subappaltatori) e quali misure si stiano studiando, anche eventualmente ricorrendo a strumenti di integrazione salariale, per scongiurare il ripetersi di situazioni già viste con il precedente appalto. Chiederò inoltre se l’Amministrazione intenda, come già lasciato intendere in occasione della discussione in Sala Rossa della mia precedente interpellanza, creare un capitolo di bilancio per accogliere gli importi delle penali da destinare alle famiglie con rimborsi o servizi alternativi.

Minisuk di corso Racconigi: nono “atto” in Sala Rossa

Torna l’abusivismo all’angolo con corso Vittorio Emanuele II dopo il periodo di lockdown, ho presentato una nuova interpellanza sul tema in Consiglio Comunale.

Porterò nuovamente in Sala Rossa il problema dell’abusivismo commerciale in corso Racconigi. Con la mia nuova interpellanza sul “minisuk” – nona della serie – chiederò nuovamente conto alla Giunta del gran numero di venditori abusivi nuovamente presenti, dopo il periodo di lockdown, tra via Foresto e corso Vittorio Emanuele II. Le auto e i furgoni degli abusivi sono presenti fin dalle prime ore del mattino; terminate le operazioni di spunta, sull’asfalto compaiono i teli della mercanzia esposta: una dinamica che si è ripresentata sabato scorso (6 giugno) dopo la fase di quarantena. All’Amministrazione chiederò di garantire la presenza della Municipale per l’intera giornata e, anche e soprattutto, se, dopo tre anni di parole, intenda finalmente risistemare l’area, possibilmente prevedendo, come richiesto più volte da molti residenti, nuovi posti auto.

Fascia 0-3, la riapertura “volontaria” non basta

Questa modalità, indicata dalla Ministra Bonetti per i Centri Estivi, è un modo per scaricare tutta la responsabilità sulle strutture: e il danno più grave ricadrà sulle spalle di bimbi e famiglie.

Un milione e 400mila bimbi da 0 a 3 anni, dei quali centinaia di migliaia frequentanti Nidi, Micronidi, Nidi in Famiglia e Baby Parking prima dell’emergenza da COVID-19: sono loro i grandi dimenticati di questa Fase 2. La riapertura – nei casi in cui ci sarà – sarà comunque in ritardo e sulla base di parametri insostenibili, come insostenibile è, per qualsiasi Centro Estivo, il rapporto uno a cinque tra educatori e piccoli ospiti (da garantire oltre alla rimodulazione degli spazi interni e all’acquisto dei dpi necessari). Chi potrà garantire il rispetto di questo rapporto? Nessuno o quasi nessuno. Il meccanismo è il seguente: si pongono parametri impossibili da garantire e si vincola la riapertura al rispetto di quegli stessi parametri per evitare di dire esplicitamente: «Non si apre». Ecco allora che si scarica l’intera responsabilità sulle strutture. In questo modo, inoltre, anche i Nidi comunali potranno “scegliere” di non aprire, anziché investire su strutture e personale – come stanno facendo tante realtà gestite da privati, che non hanno scelta: adeguarsi anticipando i costi o rischiare di sparire – per affrontare le nuove condizioni oggettive.

«Il nostro primo obiettivo è ripartire, soprattutto perché siamo consapevoli della nostra responsabilità professionale a sostegno di bimbi e famiglie»,

afferma Erica Palin, che gestisce il Baby Parking “L’Oca Carlotta” ed è portavoce di un network di 300 servizi educativi privati 0-3. Proprio bimbi e famiglie, che rispettivamente hanno diritto al ritorno al gioco e alla socialità e che da settimane hanno ripreso a lavorare, stanno subendo il danno maggiore. 

La Maggioranza in Regione nega ai piemontesi il diritto alla verità

Niente Commissione d’Inchiesta o d’Indagine: una scelta politica motivata nella maniera peggiore, con argomenti che si sarebbero potuti usare a favore di una Commissione di questo tipo. Dotarsi degli strumenti istituzionali per capire se i nominati della Giunta precedente siano stati all’altezza sarebbe stato interesse della Maggioranza stessa.

La Maggioranza fugge: niente Commissione d’Inchiesta né d’Indagine. Una fuga peraltro motivata a verbale nella maniera peggiore: con un intervento, quello del Capogruppo leghista Preioni, il cui contenuto sarebbe stato perfetto, al contrario, per sostenere l’istituzione di una tale Commissione: è vero che la medicina territoriale ha fatto fatica, in questi mesi; è vero che è stato reale e drammatico il problema delle RSA; è vero che gli ospedali hanno, per fortuna, tenuto botta. È, o meglio sarebbe, interesse della stessa Maggioranza in carica dotarsi degli strumenti per capire se i nominati della Giunta precedente abbiano, o meno, lavorato al meglio. Invece, i colleghi di centrodestra hanno fatto di tutto per rallentare il percorso di accertamento delle eventuali responsabilità. Non servono (e non ci sono) altre forme giuridiche: esiste la Commissione d’Indagine o d’Inchiesta. Ed è sufficiente. Il mio appello: non perdiamo altro tempo e facciamo chiarezza. Non per noi: per i piemontesi. Pur non condividendo del tutto l’approccio autonomista di questo centrodestra e pur rifiutando politicamente ed eticamente la logica del “baratto politico”, avremmo accettato di mettere all’ordine del giorno il tema dell’autonomia pur di procedere spediti sul fronte dell’individuazione della verità su questi mesi di emergenza. Invece, nulla di fatto. Una scelta politica della quale, almeno, prendersi la piena responsabilità, senza fare paragoni inconsistenti con scelte analoghe di altri Enti.