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INTERPELLANZA – Discariche abusive: l’Amministrazione spende (per i Vista Red e non per le fototrappole), ma i rifiuti rimangono

PREMESSO CHE

  • l’area di Strada Bellacomba, quella di strada delle Vallette, lungo la pista ciclopedonale che conduce a La Venaria Reale, tra zona Continassa e zona Bergera, e l’ex area della Continassa in via Traves sono nuovamente piene di rifiuti abbandonati;
  • lo scrivente ha ricevuto numerose segnalazioni circa lo stato di degrado e abbandono di queste aree;

RILEVATO CHE       

  • la Civica Amministrazione ha predisposto una cartografia disponibile sul sito ufficiale sotto la sezione “InformAmbiente > Rifiuti > Interventi di rimozione dei rifiuti abbandonati”, dove sono indicati i principali luoghi di abbandono dei rifiuti e gli interventi messi in atto per la rimozione con i rispettivi costi;
  • l’area di Strada Bellacomba è stata segnalata nella cartografia del 2018 e l’intervento di sgombero è costata € 3.294;
  • l’area di strada delle Vallette e l’ex area della Continassa non sono presenti nella cartografia del 2018 e neanche in quella del 2019, se ne desume pertanto che non siano ancora stati previsti interventi di rimozione;
  • in città sono presenti ben 7 centri di raccolta differenziata dell’AMIAT ed esiste un servizio gratuito di prelievo rifiuti ingombranti a domicilio;
  • a documentazione di quanto narrato, allo scrivente è stata inviata corposa documentazione fotografica che si allega;

CONSIDERATO CHE

  • nel corso dell’audizione in Commissione (16 luglio 2020) per la presentazione del rendiconto per le materie di competenza, l’Assessore Unia ha dichiarato che sono giunte 1967 segnalazioni da parte dei cittadini all’indirizzo mail ciclorifiuti@comune.torino.it e sono stati eseguiti interventi di bonifica di discariche abusive e di rimozione di rifiuti abbandonati su suolo pubblico per un costo totale di € 513.000 euro nell’anno 2019;
  • con una mail inviata dalla Segreteria dello scrivente alla Divisione Ambiente in data 6 febbraio 2020 era stato domandata la dotazione comunale di fototrappole: con risposta pervenuta in pari data dalla Direzione veniva comunicato che “con riferimento alla richiesta in oggetto segnalo che presso i Servizi della Divisione Ambiente, Verde e Protezione Civile non dispongono o non hanno in gestione di fototrappole collocate sul territorio.”;
  • un’Amministrazione che si pone come paladina del rispetto dell’ambiente ha speso circa € 400.000 per dotare 14 incroci cittadini dei dispositivi Vista Red ma non ha ritenuto di impiegare alcuna risorsa per collocare fototrappole utili al fine di scoraggiare, individuare e sanzionare chi abbandona scriteriatamente rifiuti di ogni genere (spesso anche pericolosi);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e quando si intenda inserire nella cartografia aggiornata delle discariche abusive l’area di strada delle Vallette, lungo la pista ciclopedonale che conduce a La Venaria Reale, tra zona Continassa e zona Bergera, e l’ex area della Cantinassa in via Traves e se e quando si intenda provvedere alla loro bonifica;
  2. se l’Amministrazione abbia un progetto per il monitoraggio delle “aree sensibili” della città mediante la posa di fototrappole idonee al controllo dei comportamenti privi di senso civico e di rispetto dell’ambiente.

Ritorno a scuola, chiediamo buon senso

Vigileremo per verificare alla prova dei fatti criteri e reale andamento delle procedure.

Se un bambino ha la febbre, resta a casa. Questo raccomanda il buon senso e questo impongono le direttive del Governo. La Regione Piemonte fa un passo in più, raccomandando a tutti gli istituti di misurare la temperatura agli alunni prima dell’inizio dell’attività didattica. O, in caso di impossibilità “per ragioni oggettive e comprovate” a farlo, di approntare un meccanismo di verifica quotidiana tramite autocertificazione delle famiglie sul diario o altra equivalente modalità (spetterebbe alla Scuola la misurazione della temperatura dei soli alunni privi di certificazione dei genitori). Vigileremo per verificare alla prova dei fatti criteri e reale andamento delle procedure. Mi auguro che prevalga il buon senso e non l’eccesso di burocratizzazione in autotutela. Evitiamo di mettere in difficoltà le scuole, di gravare i Dirigenti Scolastici di ulteriori e pesanti responsabilità e di intasare l’attività didattica con lungaggini non necessarie.

Centrodestra in Regione, contro le Scuole Paritarie l’ennesimo “niet”

Respinto il mio Ordine del Giorno che chiedeva le risorse finanziarie necessarie a garantire il versamento dell’assegno di studio per l’iscrizione e frequenza (valido per le Scuole Paritarie) a tutti gli aventi diritto. Alla favola di una Maggioranza (che oggi si è pilatescamente astenuta) a favore della libertà di educazione ormai non crede più nessuno. Le risorse si trovano per tutti, tranne che per le Paritarie.

Bocciato in Consiglio Regionale il mio ordine del giorno, con una pilatesca astensione della Maggioranza che segue le indicazioni della Giunta, sull’esaurimento delle graduatorie per il Voucher Scuola. Sarebbe stato più accettabile un chiaro voto contrario. Respingere una misura per la quale sarebbero state sufficienti risorse per meno di 800mila euro è una precisa scelta politica. Questa Maggioranza e questa Giunta accolgono le esigenze di tutti, tranne che delle Scuole Paritarie. Oggi è andato in scena l’ennesimo attacco alla libertà di educazione e l’ennesima contraddizione con gli ideali a parole sbandierati, poco più di un anno fa, in campagna elettorale. Oggi il centrodestra a Palazzo Lascaris ha sprecato l’ennesima occasione per dimostrare, con il voto in Aula, di tenere davvero al valore della libertà di educazione. Il mio atto chiedeva il reperimento, in occasione del primo assestamento utile di bilancio, delle risorse finanziarie aggiuntive necessarie a garantire l’esaurimento delle graduatorie per il Voucher Scuola e, dunque, l’assegnazione della somma dovuta a tutti gli aventi diritto. Sarebbe stata sufficiente una somma decisamente contenuta per colmare il gap tra il totale delle richieste di assegni di studio approvati ed effettivamente pagati. Sostenere le Scuole Paritarie sarebbe stato oggi più importante che mai (significa, lo ricordo, sostenere il sistema pubblico tout court). Il centrodestra in Regione ha oggi confermato di pensarla in maniera diversa. Sono deluso, ma non più sorpreso.

La Giunta Regionale persevera nella volontà di non riaprire i Servizi Psichiatrici dell’Ospedale Mauriziano di Torino

Servizi ancora chiusi dopo l’emergenza da Covid-19: le nuove dichiarazioni appena rilasciate in Aula rendono la speranza di una riapertura ancora più remota e aumentano ulteriormente la mia preoccupazione.

Questo centrodestra, che in campagna elettorale si opponeva giustamente al taglio di posti letto, oggi li elimina sulla Psichiatria. Né la nuova convenzione per le consulenze psichiatriche da parte degli specialisti del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl sembra garantire nuovi posti letto. Emerge un’assoluta incapacità di capire l’impatto di un tema urgente e delicato come quello della malattia psichiatrica, devastante sia per le persone direttamente colpite sia per le loro famiglie. I dati e gli indicatori sono in preoccupante e costante crescita dopo l’emergenza da Covid-19: da uno studio dell’Ospedale San Raffaele di Milano (agosto 2020) emerge che il 56% delle persone guarite dal Covid ha manifestato disturbi quali post traumatico da stress, depressione o sintomatologia ossessivo-compulsiva, proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione durante la malattia. Di fronte a tutto questo, la Regione Piemonte non solo non aumenta, ma taglia i posti letto.  

Attività odontoiatrica territoriale, a Torino ancora incerta la data di riapertura delle sedi del Valdese e di via Pacchiotti

Grave il ritardo, preoccupante il fatto di non avere ancora una data precisa: altri servizi simili (Rivoli e Pinerolo per esempio) sono tornati all’attività piena lo scorso maggio: perché Torino no? Positiva invece la notizia della riapertura, lunedì prossimo, delle sedi di corso Corsica, via Monginevro, corso Toscana, via del Ridotto e via Cavezzale, sempre nel capoluogo.

I servizi odontoiatrici della Casa della Salute Valdese di via Silvio Pellico e di via Pacchiotti a Torino, tra le poche opportunità di accedere a questo tipo di prestazione sanitaria per tanti torinesi che non possono permettersi il privato, non hanno ancora ripreso l’attività dopo il lockdown. Ancora non è stata comunicata una data certa per la riapertura. In tanti stanno rinunciando a curarsi, con le conseguenze che si possono intuire. Oggi in Aula non ho ricevuto, in risposta al mio question time sul tema, risposte certe né per quanto riguarda il Valdese né per quanto riguarda la sede di via Pacchiotti: “nelle settimane successive” al 14 settembre è la vaga locuzione usata dall’Assessore. Come mai a Rivoli e a Pinerolo è stato possibile riaprire quasi quattro mesi fa e a Torino no? Buona notizia (pur nel generale ritardo), invece, la riapertura prevista per lunedì 14 settembre, se gli accertamenti previsti daranno esito positivo, delle sedi ambulatoriali per le prestazioni odontoiatriche di corso Corsica, via Monginevro, corso Toscana, via del Ridotto e via Cavezzale.