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INTERPELLANZA – Riuscirà questa Amministrazione a risolvere il noto problema della mancanza delle staccionate nel Lungo Dora?

PREMESSO CHE

  • la Dora Riparia nasce sul Colle del Monginevro e, dopo 125 km, completa il suo percorso confluendo nel fiume Po;
  • nel suo tratto urbano, la Dora attraversa la nostra città essenzialmente nei territori delle Circoscrizioni IV e VII;

EVIDENZIATO CHE

  • con un’interpellanza presentata in data 23 ottobre 2019 (mecc. 2019 04535), discussa in Consiglio Comunale il 2 dicembre 2019, lo scrivente aveva inteso porre all’attenzione dell’Amministrazione il tema della pericolosa mancanza di staccionate-parapetti nel Lungo Dora cittadino a protezione dei passanti (si erano peraltro verificate recenti cadute nel fiume): nello specifico, lo scrivente aveva se l’Amministrazione possedesse  già un progetto per il completamento delle staccionate in legno sul Lungo Dora, quale fosse l’onere finanziario previsto per tale intervento, se esso godesse di adeguata copertura, a quanto ammontasse il costo annuale per la manutenzione delle staccionate in legno presenti e se, in un’ottica di contenimento della spesa, si intendesse valutare la loro progressiva sostituzione con barriere di metallo (pur non sottacendo il maggior pregio dei manufatti in legno in considerazione del contesto ambientale);
  • la risposta dell’Assessore fu molto particolareggiata e dettagliata, di seguito se ne riporta un ampio stralcio: “In merito alla parte tecnica competenza sulle staccionate e loro manutenzione si rende noto quanto segue: la Circoscrizione 4 segnala che il tratto del fiume Dora che attraversa il parco della Pellerina è di competenza del Verde Pubblico e gli altri tratti all’interno del suo territorio sono in attesa di manutenzione straordinaria. La Circoscrizione 7 invece comunica che all’interno del suo territorio vede l’attraversamento della Dora Riparia e il fiume Po, pertanto risultano a carico i loro servizi tecnici una notevole parte delle staccionate lungo le sponde fluviali manutenzione, precisamente lungo Dora Napoli, lungo Dora Colletta fino all’ingresso parco, Firenze, Voghera, Siena, Savona e lungo Dora Agrigento. Molti tratti spondali sono delimitati con siepi e/o staccionate lignee, onde evitare eventuali cadute accidentali, le quali però sono soggette al naturale invecchiamento, al deperimento a causa degli eventi atmosferici, all’uso improprio (utilizzati come supporti per attività sportive) e, non ultimo, oggetto di frequenti atti vandalici, ivi comprese asportazioni di tratti di manufatti lignei. ll costo di realizzazione delle staccionate lignee si aggira intorno ai 50 euro per metro lineare in caso di rifacimento totale e può lievitare in caso di sostituzione di parti ammalorate o vandalizzate, a causa di un maggior costo di manodopera, dovuta alle tempistiche della lavorazione. Da un’attenta ricognizione lungo le suddette aree, si evince come queste abbiano bisogno di interventi manutentivi “straordinari”, in quanto l’ordinaria manutenzione non riesce più a far fronte, in modo esaustivo, anche a causa delle limitate risorse finanziarie, ad un corretto ripristino delle stesse, sia nei tratti con staccionata lignea, sia in quelli con siepi (come ad esempio per Lungo Dora Voghera). Oltre alle “protezioni” arbustive, lungo le varie sponde, vi sono centinaia di metri di transennamenti che, a causa di costanti atti vandalici e, spesso, di asportazioni dei pali, nonché al naturale deterioramento dei manufatti lignei, molti dei quali ormai marcescenti, necessitano di radicali interventi. I diversi interventi di sostituzioni di parti ammalorate o asportate, assai spesso evidenziano maggiormente le problematiche esposte sui tratti adiacenti; si ritiene pertanto che, dette staccionate, necessiterebbero di maggiori e più drastici provvedimenti, attraverso la loro sostituzione completa o parziale, magari programmandola su un medio periodo e/o valutando contestualmente l’ipotesi di adottare, eventualmente, elementi di arredo urbano e delimitazione diversi da quelli lignei che, seppur maggiormente impattanti sul piano paesaggistico, potrebbero garantire una maggior efficacia ed efficienza, minori necessità manutentive e sicuramente maggiore durata nel tempo. ll Servizio Verde Pubblico premette nella sua relazione che le staccionate in legno presenti lungo la Dora sono numerose, attraversano diversi parchi torinesi e conferma che sono in carico manutentivo in parte al Verde Centrale ed in parte alle Circoscrizioni. Queste sono soggette al naturale invecchiamento ed all’usura oltre che a numerosi atti vandalici. (Attualmente il Verde Pubblico posiziona recinzioni in legno solo laddove necessarie mentre nelle zone più pericolose vengono posizionate recinzioni metalliche. ll costo di realizzazione delle recinzioni in legno si aggira intorno ai 50 Euro per metro lineare (oltre a 10 Euro per la rimozione dell’esistente), mentre per la loro manutenzione il costo quinquennale si aggira attorno ai 15 Euro per metro lineare. lnvece, il costo per la fornitura di una recinzione rustica in metallo si aggira intorno ai 190 Euro per metro lineare (ed a questo occorre aggiungere il costo di rimozione della vecchia staccionata in legno pari a 10 Euro per metro lineare). Non esiste al momento un progetto complessivo di sostituzione e completamento delle stesse, occorrerebbe a tal fine effettuare un intervento di manutenzione straordinaria, ma al momento non si dispongono dei fondi necessari per una loro sostituzione, a parte alcuni interventi mirati nei casi più particolari. Tra questi ultimi si possono citare, nell’ambito di un intervento di manutenzione straordinaria: i lavori recentemente ultimati di sostituzione della recinzione lungo il fiume all’interno di via Pianezza (dall’incrocio di corso Lecce all’ incrocio di corso Svizzera) ; nell’ambito di un nuovo intervento di manutenzione straordinaria (codice opera 4304), che andrà in gara nel primo trimestre 2O2O è prevista la sostituzione della recinzione del laghetto piccolo del Parco della Pellerina; in un altro intervento di manutenzione straordinaria (codice opera 44631è previsto il rifacimento della recinzione lungo il canale della Dora in via Monte Tabor lungo la ciclopista denominata “VenTo”. Nelle more dell’approvazione del bilancio preventivo 2020, è in corso di valutazione da parte dell’Assessorato lo stanziamento di una somma che possa permettere, nel corso dell’anno venturo, almeno una parziale sostituzione lungo l’asse della Dora valutando eventualmente, per alcuni casi particolari, il posizionamento di recinzioni metalliche in sostituzione di quelle in legno.”:

RILEVATO CHE

  • in ampi tratti del Lungo Dora non sono presenti staccionate/parapetti/transennamenti/siepi che impediscano fisicamente l’accesso alle sponde del fiume: laddove presenti, tali manufatti sono in ampi tratti ammalorati e inutili a sostenere il loro fine “protettivo”;
  • nel mese di agosto scorso lo scrivente ha ricevuto alcune segnalazioni da parte di cittadini particolarmente attenti allo stato del fiume Dora e alla fruizione in sicurezza dei percorsi ciclopedonali che lo costeggiano;
  • da quanto appreso, risulterebbe una situazione così sintetizzabile (alla presente si allega la documentazione fotografica ricevuta):

1) Sponda destra (Lungo Dora Voghera): da corso Tortona a piazza Fontanesi (Ponte Emanuele Filiberto) presenza di staccionate (alcune danneggiate o rotte) e/o piccole dune di terra lungo tutto il tratto, sponde scoscese ma presenza di pavimentazione con pietre al livello dell’acqua. Da piazza Fontanesi (Ponte Emanuele Filiberto) a corso Brianza (Ponte Washington) assenza totale di staccionate, presenza di siepi molto discontinua, sponde scoscese. In questo tratto una persona è caduta nel fiume ed è stata ritrovata annegata. Da corso Brianza a Lungo Po Antonelli nel tratto tra corso Brianza e corso Cadore presenza non continua di reti verdi, oltre corso Cadore assenza di protezioni fino alla zona adibita a parcheggio e sosta giostra per bambini nei pressi del Ponte Sassi (ove sono presenti staccionate in legno);

2) Sponda sinistra (Lungo Dora Colletta): da corso Novara a corso Nievo (rotonda- Ponte Emanuele Filiberto) presenza di staccionate in legno e poi muretto, salvo che in un piccolo tratto. Da corso Nievo (Rotonda-Ponte Emanuele Filiberto) a via Carcano (Ponte Washington) tratto quasi totalmente privo di staccionate con sponde molto scoscese e pista ciclo-pedonale vicina alle sponde, tratto molto pericoloso. Ulteriori criticità sono segnalate nel tratto da via Carcano a interno Parco (ad un recente sopralluogo risultano essere in corso lavori di costruzione di impianto idroelettrico);

CONSIDERATO CHE

  • a fini di sicurezza della cittadinanza e al fine di scongiurare rovinose cadute con esiti infausti e imprevedibili, appare non più procrastinabile il completamento delle staccionate, ove mancanti, e la riparazione di quelle ammalorate;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. ad una precedente interpellanza (sopra citata) sul medesimo tema, l’Amministrazione abbia novità e/o aggiornamenti da comunicare, aventi ad oggetto lavori svolti, risorse reperite, progetti alternativi ideati.
  2. se, rispetto a quanto risposto a fine 2019 ad una precedente interpellanza (sopra citata) sul medesimo tema, l’Amministrazione abbia novità e/o aggiornamenti da comunicare, aventi ad oggetto lavori svolti, risorse reperite, progetti alternativi ideati.

Silvio Magliano

Doposcuola, quali linee guida al tempo del COVID? Scuole e Associazioni brancolano nel buio

Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza.

Doposcuola al tempo del COVID: come siamo messi in fatto di protocolli nazionali (Ministero dell’Istruzione) e regionali (Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte)? In realtà, c’è davvero poco, pochissimo. Praticamente nulla. E così le istituzioni scolastiche, le Associazioni e le cooperative sono chiamate a definire al loro interno dei protocolli anticontagio per i servizi di pre e post scuola basandosi su questa quasi totale mancanza di indicazioni ufficiali. Lampanti sono le implicazioni in termini di rischi, sanitari e giuridici: per chiedere e fare chiarezza, ho presentato un Question Time da discutere a Palazzo Lascaris nella prossima seduta utile del Consiglio Regionale: domanderò alla Giunta quali protocolli debbano essere seguiti per l’organizzazione di attività di pre e post scuola svolti nelle scuole (Statali e Paritarie), nelle cooperative e nelle Associazioni di Volontariato, in locali scolastici e non scolastici.

Tundo, settimana di passione: la mia richiesta di comunicazioni urgenti in Consiglio Comunale

La Giunta riferisca lunedì in Sala Rossa sui disservizi di cui i media hanno dato ampia notizia in questi giorni e sulla situazione relativa a stipendi e TFR ed esponga le misure che sta attuando per evitare il ripetersi di situazioni già viste nel recente passato.

Nuova richiesta di comunicazioni urgenti da me presentata in Sala Rossa a proposito del Servizio di Trasporto per Persone con Disabilità: notizie di numerosi e gravi disservizi si apprendono da fonti giornalistiche e sono confermate dalle segnalazioni degli stessi utenti. Ora la Giunta riferisca in Consiglio Comunale sui ritardi e sulle corse saltate e sui conseguenti problemi patiti dalle famiglie degli utenti. Qual è, inoltre, la situazione relativa ai versamenti di pregressi emolumenti a dipendenti ed ex dipendenti da parte della stessa Tundo? Quali misure e quali precauzioni l’Amministrazione sta attuando per evitare il ripetersi (o il protrarsi) di quanto già vissuto, conosciuto e sopportato in tutti questi anni? Mi aspetto risposte puntuali e convincenti durante la seduta di lunedì prossimo.

Sostegno a chi sostiene la cultura

Il Gruppo dei Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte sostiene convintamente e senza mezzi termini le richieste portate avanti dal Comitato Emergenza Cultura Piemonte, che ha manifestato poco fa davanti a Palazzo Lascaris chiedendo che la Regione non abbandoni il comparto culturale in questa fase di crisi profonda.

La cultura è un valore di per sé. Cultura è ricchezza. Cultura significa posti di lavoro per decine di migliaia di famiglie. Siamo convinti che non esistano lavoratori di Serie A e lavoratori di Serie B. Sono oltre 20mila le imprese culturali e creative in attività sul territorio regionale. La Giunta Regionale convochi al più presto il Tavolo Generale della Cultura, come richiesto dal Comitato. Urge decidere la programmazione per il triennio 2021-2023, slittata a causa della crisi epidemiologica. Siano al più presto pubblicati i bandi, che di solito escono a luglio e dei quali per quest’anno ancora non si ha notizia, per garantire alle realtà culturali del nostro territorio (le cui casse sono state gravemente provate dalla contrazione di fatturato e incassi dovuta all’emergenza e alle relative limitazioni nell’operatività) la disponibilità economica necessaria a non sparire. 

Riconoscimento delle Case Maternità in Piemonte, non possiamo più aspettare

Fatto assurdo: mentre il rimborso di maternità per parto a domicilio è riconosciuto dalla Regione Piemonte alle donne che partoriscono presso una Casa Maternità fuori regione, è negato se si partorisce in una Casa Maternità del territorio. Esattamente questo è successo, lo scorso agosto, a una torinese che ha partorito improvvisamente ospite della Casa Maternità Prima Luce di via San Massimo 17 a Torino. Non ha senso che la nostra Regione non regolarizzi un servizio che in Europa e in altre Regioni italiane è prassi consolidata: ho presentato a Palazzo Lascaris un ordine del giorno per chiedere che le Case Maternità siano formalmente riconosciute anche in Piemonte. 

Niente rimborso di maternità per una torinese che ha partorito, lo scorso agosto, nell’unica Casa Maternità attualmente attiva sul nostro territorio: la donna, ospitata presso la Casa Maternità Prima Luce di via San Massimo 17 a Torino a poche ore dal parto, si è vista negare il rimborso parto a domicilio. La scelta di partorire in Casa Maternità è stata presa a poche ore dalla nascita della neonata. Assurdità ulteriore: il rimborso è sempre riconosciuto alle donne che scelgono di partorire in Case Maternità non piemontesi. Si stanno creando, vista la situazione, veri e propri flussi “turistici” verso le Case Maternità delle regioni confinanti. Il riconoscimento di queste Case è ormai un fatto non più rimandabile
Le Case Maternità – che hanno i requisiti di una comune civile abitazione e che non costituiscono studi professionali – concorrono a realizzare nella pratica quanto afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito al “diritto di ogni donna di scegliere di partorire nel luogo che sente più sicuro”. Pertanto, ogni donna in buona salute dovrebbe poter scegliere, al termine di una gravidanza fisiologica, se partorire in ospedale, nel proprio appartamento o in una Casa Maternità (e quest’ultima ipotesi è esplicitamente contemplata, per esempio, nelle “Premesse” della DGR 80-5989 del 7 maggio 2002). 

Con il mio Ordine del Giorno, che sarà prossimamente discusso in Consiglio Regionale, chiedo il formale riconoscimento delle Case Maternità anche sul nostro territorio, nonché un’integrazione delle varie Delibere di Giunta ai fini di una revisione del protocollo sanitario extraospedaliero in materia. Si avvii una sperimentazione che consenta di analizzare l’efficacia del percorso e l’accesso al servizio da parte delle donne in gravidanza. Un tale modello assistenziale è peraltro abbondantemente supportato da letteratura ed evidenze scientifiche.