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Assurdo, alla richiesta di calmierare i prezzi dei tamponi l’Assessore Icardi replica: Ci rimettiamo all’autoregolazione del mercato

Risposta inaccettabile al mio Question Time appena discusso in Consiglio Regionale. Sta alla politica intraprendere interlocuzioni con i soggetti che effettuano i test per trovare un accordo, se necessario prevedendo risorse regionali per colmare un eventuale gap economico. Diversamente, rischiamo che il prezzo dei tamponi diventi una tassa sugli spostamenti dei piemontesi, penalizzati oltre tutto rispetto alle Regioni che invece hanno preso con successo provvedimenti per il controllo dei prezzi. Entrato in vigore il “Passaporto Verde” per lo spostamento tra regioni in zona rossa o arancione, un numero sempre crescente di cittadini si rivolgerà a strutture private per effettuare i tamponi a pagamento: a maggior ragione, è ora urgente prendere contromisure.

Prova a essere rassicurante nei toni, l’Assessore Icardi, rispondendo al mio Question Time sull’esigenza di calmierare il prezzo dei tamponi. Ma il senso delle sue parole emerge in tutta la sua chiarezza: “L’aumento dell’offerta di test che dovrebbe derivare dai provvedimenti presi contribuirà presumibilmente anche a un calmieramento del prezzo“. La Giunta non ha intenzione di fare alcunché, se non affidarsi alla speranza che il mercato si autoregoli. Una risposta inaccettabile: stiamo parlando di tutelare professionisti che devono raggiungere altre regioni per lavoro, di candidati che devono muoversi sul territorio nazionale per sostenere concorsi, di un turismo interno da sostenere dopo mesi di stop. Ci saremmo aspettati aggiornamenti sulle necessarie interlocuzioni con i vari soggetti del nostro territorio, riceviamo una risposta pilatesca. “Il mercato si autoregola”? Semmai è la politica regionale che deve dare indicazioni e limiti. Non possiamo correre il rischio che si creino cartelli, tanto meno su beni – come i tamponi – che in una fase come questa, a maggior ragione dopo l’introduzione del “Green Pass”, sono a tutti gli effetti di prima necessità. Icardi e Cirio convochino subito i soggetti che fanno tamponi e si fissi un prezzo equo e concordato. Si indichi un tetto massimo di prezzo. Se necessario, la Regione preveda fondi per colmare il gap economico. Non vogliamo che il costo dei test diventi un’ulteriore tassa sul lavoro, sul turismo e sui concorsi, che penalizzerebbe i piemontesi non solo in assoluto, ma anche rispetto ai residenti di altre Regioni che, invece, si sono mosse per tempo: la Regione Lazio ha siglato un accordo con Anisap, Aiop, Unindustria e FederLazio per l’esecuzione di test rapidi antigenici nelle strutture private al prezzo calmierato di 22 euro; la Regione Emilia-Romagna ha previsto che dal 1° febbraio tutti gli iscritti al sistema di assistenza sanitaria regionale possano effettuare il test antigenico rapido nasale (tampone rapido) e il test sierologico nelle farmacie convenzionate al prezzo calmierato di 15 euro. Si sono mosse anche la Puglia, dove il test costa 20 euro, la Campania (22), l’Umbria e la Toscana (22), il Veneto (26). Sul nostro territorio, invece, i prezzi superano talvolta i 45 euro. 

“Regio Itinerante” da quattro anni in crisi, i piccoli Comuni rischiano di dover rinunciare a ospitare concerti di alto livello

Alla Giunta Regionale, che sul progetto mette fondi, va bene così?

Il trend negativo è iniziato nel 2018, ben prima, dunque, della pandemia: ho portato il tema in Consiglio Regionale con un’interpellanza appena discussa a Palazzo Lascaris. La Regione mette a disposizione risorse affinché, con questa iniziativa, la cultura di qualità arrivi capillarmente sull’intero territorio piemontese senza costi eccessivi: non può esimersi, dunque, dal far emergere la propria posizione politica e dal dettare le proprie priorità. La fondamentale figura professionale incaricata di stringere accordi con i Comuni è stata messa alla porta. L’aumento della quota a carico degli Enti (la cifra a componente è quasi triplicata) ha contribuito ad abbattere la domanda di appuntamenti da parte del territorio. Se la Giunta crede, come crediamo noi come Moderati, che questa iniziativa diffusa sia un valore in sé (d’altra parte è per sostenere questa tipologia di progetto che la Regione mette risorse), si muova perché a pandemia finita il calendario torni ai livelli pre-crisi.

Qual è il vero interesse, da parte della Giunta Regionale, nei confronti del “Regio Itinerante”? Che tipo di “Regio Itinerante” ha in mente? Lo scopriremo senza tema di smentite alla fine della pandemia, quando non sarà più possibile appellarsi alle limitazioni che gravano sugli eventi in presenza per giustificare il crollo verticale nel numero di appuntamenti organizzati. Il calo è iniziato nel 2018: ben prima dell’emergenza pandemica. Per ora, rileviamo che è impossibile, da una parte, affermare che il progetto è al centro delle preoccupazioni della Regione Piemonte e, contemporaneamente, rinunciare a fornire indicazioni programmatiche e strategiche, avallando semplicemente le decisioni del Commissario Straordinario, come se l’Ente Regionale non mettesse fondi a sostegno dell’iniziativa. Lo stesso responsabile dell’iniziativa con delega ai rapporti con gli Enti locali per l’organizzazione degli eventi è stato messo alla porta. L’Assessore Marrone ha risposto poco fa per conto dell’assente Assessora Poggio alla mia interpellanza sul tema.  

Cedere l’organizzazione del “Regio Itinerante” a un ente esterno al Teatro è compatibile con lo spirito stesso dell’iniziativa? “Il Regio Itinerante”, che ci auguriamo resti un imprescindibile punto di riferimento delle politiche culturali regionali e non sia limitato a un numero ristretto e fisso di località, ha permesso di organizzare, dal 1998 in avanti, quasi 1.400 concerti, per la maggior parte a ingresso gratuito e realizzati in tutto il territorio regionale, dai capoluoghi di provincia alle più remote zone collinari e di montagna, presso teatri, chiese, castelli, auditorium. Episodi come la cancellazione, il giorno prima dell’evento, di un concerto in calendario a Rivalta lo scorso ottobre o come il ritardo nella pubblicazione del bando per la selezione dei nuovi gruppi da camera non sono senza conseguenze e danno le dimensioni delle criticità che gravano, attualmente, sul “Regio Itinerante”. L’aumento della quota a carico degli Enti (la cifra a componente è quasi triplicata) ha contribuito ad abbattere la domanda di appuntamenti da parte del territorio.

Il resto del quadro lo tracciano i numeri: dopo il picco raggiunto nella stagione 2009-2010 con 62 concerti, il rallentamento del 2018 e il crollo nel 2020-21, con 13 soli eventi. Ora siamo a un bivio: questa Giunta crede nel “Regio Itinerante” oppure no? Se sì, occorrono misure politiche conseguenti e adeguate; se no, per correttezza, lo si dichiari esplicitamente.

L’ampliamento delle proposte del “Regio Itinerante” si è reso possibile anche grazie al crescente riscontro del pubblico e all’aumento della domanda di enti e associazioni che intendono ospitare i concerti. Un circolo virtuoso che sarebbe assurdo interrompere.

Servizio comunale di trasporto per persone con disabilità, nuova gara entro maggio: buona notizia

Ora i tempi siano rispettati: ci auguriamo che il nuovo anno scolastico inizi con i nuovi player già attivi. Appena discussa in Consiglio Comunale la mia più recente interpellanza sul tema: la Giunta ha finalmente capito che a certe cifre lavorare non è possibile, ci auguriamo ora che gli importi previsti permettano una congrua qualità del servizio e la tutela della dignità dei lavoratori.
  
Apprendiamo dalla Giunta che la nuova gara per l’assegnazione del servizio di trasporto per persone con disabilità, con relativi servizi, uscirà a maggio: una buona notizia. Ci auguriamo e ci assicureremo che la data sia confermata nei fatti. Manterremo alta l’attenzione: accelerare i tempi è fondamentale, anche per non andare in proroga con l’attuale ditta. Ci auguriamo che il nuovo anno scolastico possa iniziare già con la piena operatività dei nuovi player. Finalmente anche l’Amministrazione si è resa conto che lavorare a certe cifre è impossibile: noi lo diciamo, come Moderati, da tempo. Nella nuova gara, di durata quinquennale, saranno aumentate la base d’asta e le tariffe orarie. Il servizio di gestione amministrativa sarà affidato, in house, a 5T. Ci auguriamo che i nuovi criteri e le nuove cifre siano compatibili con la dignità del lavoro dei dipendenti e con la qualità del servizio per gli utenti e per le loro famiglie. Auspichiamo che più player e consorzi possano lavorare per i nostri ragazzi con disabilità. Dopo anni di continua e grave emergenza il cambio di pagina e di passo deve essere definitivo.

Case ATC di via Bologna 267, questa Giunta non riesce a vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti

Occupazioni, degrado, intimidazioni ai residenti: ma per la Sindaca Appendino, che ha appena risposto in Aula alla mia nuova interpellanza sul tema, va tutto bene. Quasi non esistessero foto e video che testimoniano una situazione disastrosa e quasi non contassero le continue segnalazioni dei residenti. Nei cortili sostano da settimane decine di persone. Il viavai è continuo negli alloggi e nelle cantine. Nove le unità abitative occupate. Mezzi e furgoni stabilmente parcheggiati creano una sorta di accampamento abusivo permanente. I residenti non ne possono più. E stanno perdendo la residua fiducia nei confronto delle Istituzioni.

I residenti raccontano una situazione tremenda, che è quella testimoniata e comprovata dalle foto e dai video oltre che da plurime testimonianze e segnalazioni. Ma per l’Amministrazione Appendino va, ancora una volta, tutto bene: rispondendo in Aula alla mia nuova interpellanza su via Bologna 267 la Sindaca prova a convincere non solo il Consigliere interpellante ma gli stessi residenti che in quei caseggiati e in quei cortili non ci sia nulla che non va. Ma le foto, eloquenti, sono state scattate dai residenti proprio nelle case ATC di via Bologna 267, non certo in un set cinematografico. Farò a questo punto un sopralluogo di persona, senza comunicare a nessuno la mia visita. Perché pare davvero che tutte le criticità spariscano all’arrivo degli Agenti della Municipale. Mi risultano attualmente nove occupazioni abusive. Una casa è stata occupata solo pochi giorni fa e gli agenti hanno intimato alla donna con due figli di andarsene entro giugno. Altre persone fanno invece il bello e il cattivo tempo, senza che nessuno dica o faccia nulla. Abbiamo la percezione che un Assessore alla Sicurezza manchi, in questa Città, da anni. So per certo che gli inquilini fanno plurime segnalazioni ai contact center: talvolta, ed è grave, hanno l’impressione di non essere presi sul serio. Porrò lo stesso tema anche in Consiglio Regionale. La fiducia degli inquilini nei confronti delle Istituzioni è ai minimi storici.

Con il nuovo “Green Pass”, il calmieramento del costo dei tamponi è ancora più necessario

In vigore da oggi il “Passaporto Verde” per lo spostamento tra regioni in zona rossa o arancione: un numero sempre crescente di piemontesi si rivolgerà a strutture private per effettuare i test a pagamento; c’è il timore di un’impennata dei prezzi dei test. Ho presentato un Question Time in Consiglio Regionale per chiedere che la Giunta introduca misure per il controllo dei prezzi. Altre Regioni (Lazio, Emilia Romagna) si sono già mosse in questa direzione: anche il Piemonte faccia lo stesso.

Per ottenere la “Certificazione Verde” (“Green Pass”), occorre essere in possesso del certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o dell’esito negativo di un tampone. Il “Green Pass” è richiesto, a partire da oggi, per gli spostamenti in entrata e in uscita da regioni in fascia arancione e rossa. La concomitanza di queste due circostanze farà aumentare le richieste di tamponi. Aumenterà, in proporzione, anche il rischio di operazioni speculative sui prezzi. Un accordo con i soggetti privati del territorio per l’attività di testing a prezzi calmierati, equi e omogenei è dunque una misura necessaria per venire incontro alle esigenze dei cittadini piemontesi e, anche, un passo utile in vista di una sempre più urgente esigenza di uniformità di regole e prezzi a livello nazionale. Con un Question Time appena presentato chiedo alla Giunta Cirio di muoversi in questo senso. Il mio atto sarà discusso domani alle ore 14.00. Lazio ed Emilia Romagna si sono già attivate: la Regione Lazio ha siglato un accordo per l’esecuzione di test rapidi antigenici nelle strutture private al prezzo calmierato di 22 euro; la Regione Emilia-Romagna ha previsto che dal 1° febbraio chiunque sia iscritto al sistema di assistenza sanitaria regionale possa effettuare il test antigenico rapido nasale (tampone rapido) e il test sierologico nelle farmacie convenzionate al prezzo calmierato di 15 euro. I prezzi dei tamponi sono variabili, con forbice anche di diverse decine di euro, fino a cifre non irrisorie. Il mio Ordine del Giorno sul tema “Tutela dei consumatori e della salute: calmieramento e omogeneità dei prezzi dei tamponi antigenici rinofaringei (tamponi rapidi)” era stato respinto dal Consiglio Regionale lo scorso 10 dicembre.