Nessuno tocchi i fondi regionali per la scuola
La Giunta Regionale ha provato a tranquillizzarci, rispondendo poco fa al mio Question Time sul tema, sulla propria intenzione di non ridurre le risorse per l’istruzione né quelle per gli assegni di iscrizione presso le Scuole Paritarie. Negli scorsi giorni, preoccupanti articoli sono stati pubblicati dagli organi di stampa, con la notizia di tagli per 5 milioni di euro nel bilancio di previsione. Ci assicureremo che alle parole dell’Assessore Chiorino seguano i fatti. Scuola e libertà di educazione non possono assorbire nuovi tagli dopo un anno di COVID.
La Giunta assicura, rispondendo a un mio Question Time sul tema, che non ci saranno tagli alle risorse per la scuola: bene, prendiamo atto e verificheremo che alle parole seguano i fatti. Riduzioni rilevanti nel Bilancio Previsionale 2021 su diverse voci, tra le quali la scuola (con 5 milioni di euro in meno) e in particolare gli assegni di iscrizione e frequenza per le Scuole Paritarie (con un milione in meno), sono state nei giorni scorsi oggetto degli articoli degli organi di stampa. Il Piemonte non potrebbe assorbire una diminuzione delle risorse, in una situazione di perdurante emergenza che richiederebbe, al contrario, nuovi fondi su libertà di educazione e diritto allo studio. L’Assessore Chiorino ha negato di voler procedere a tagli, facendo anzi un riferimento a verbale, per quanto generico, a una futura integrazione delle risorse. Ci auguriamo sinceramente, come Moderati, che sia davvero così. Lo stanziamento dei fondi previsto nel bilancio 2020 non è risultato sufficiente a coprire tutte le domande presentate per l’attribuzione dei voucher per libri di testo, materiale didattico, dotazioni tecnologiche funzionali all’istruzione, attività integrative previste dai piani dell’offerta formativa e trasporti. Un anno di pandemia ha colpito in maniera durissima la scuola e le famiglie piemontesi. Oggi più che mai la politica ha il dovere di sostenere l’una e le altre. La scuola è forse l’ultimo vero ascensore sociale rimasto nel nostro Paese. Il Sistema Paritario è riconosciuto dalla Legge Berlinguer del 2000, così come riconosciuta è la sua funzione pubblica. Il centrodestra in Regione, che tante promesse aveva fatto due anni fa in tema di parità scolastica, dimostri nei prossimi mesi e anni di saperle mantenere: fino a questo momento ha, sul tema, più volte deluso.