INTERPELLANZA – Non cancelliamo il ricordo dei caduti nel corso dei furiosi combattimenti per il controllo della Stazione Dora nell’aprile del ’45
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
PREMESSO CHE
– Maggiorino Morando, nato a Torino il 15 giugno 1913, apparteneva ai Gruppi Sappisti del 4 settore cittadino. Nelle giornate insurrezionali fu ucciso da un colpo di cannoncino sparato da un milite delle Brigate Nere da un blindato che pattugliava lo stabilimento Nebiolo, il 26 aprile 1945;
– Luciano Torre, nato a Torino il 25 novembre 1923, abitante alle case popolari di via Verolengo 115 (Lucento), l’8 settembre 1943 si trovava in servizio nell’esercito regolare in un battaglione di paracadutisti della Nembo. Dopo lo sbandamento del reparto, raggiunta Torino, trovò lavoro agli stabilimenti cinematografici Fert di corso Lombardia, ma già a fine ottobre dovette riparare presso le prime formazioni partigiane della Val di Susa, essendo stato individuato per la sua attività antifascista. Vicecomandante della diciassettesima Brigata Garibaldi, col nome di battaglia Cianito, discese con la sua formazione su Torino nelle giornate insurrezionali. Fu colpito a morte da blindati tedeschi nei pressi della stazione Dora, durante i furiosi combattimenti per il controllo del nodo ferroviario il 27 aprile 1945;
– Mario Fiorioli, nato a Milano il 31 gennaio 1919, morto a Torino nei giorni dell’insurrezione, impiegato, Medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Proveniente dalla Francia, nel 1934 si era trasferito a Torino, dove, ottenuta la maturità scientifica, era stato assunto come impiegato alla Michelin. Fiorioli, chiamato alle armi, era entrato alla Scuola Allievi Ufficiali di Bassano del Grappa e ne era uscito sottotenente degli Alpini. Dal 1939 all’8 settembre 1943 aveva fatto parte del Battaglione Val Toce del 20 Raggruppamento Alpini Sciatori e, al momento dell’armistizio, mentre si trovava in Alta Savoia, era stato fatto prigioniero dai tedeschi. Deportato in Germania, il giovane ufficiale, dopo 19 mesi di prigionia, era riuscito a evadere e a tornare a Torino, dove il 14 aprile 1945 era entrato nella Resistenza, inquadrato nella seconda Brigata “Bruno Buozzi”. Nei giorni dell’insurrezione Fiorioli prese parte agli scontri con i nazifascisti davanti alla stazione Dora e, durante l’assalto a un carro armato, fu gravemente ferito. Trasportato all’ospedale vi morì il giorno dopo il ricovero. Era il 26 aprile 1945. Il 6 ottobre dello stesso anno, a Torino in corso Vigevano, fu apposta la lapide che lo ricorda. Nel 1949 l’Università gli conferì, “ad honorem”, la laurea in Scienze politiche;
CONSIDERATO CHE
– la lapide in memoria del partigiano Luciano Torre era collocata in piazza Baldissera 8/a ma, in seguito all’abbattimento della stazione di Torino Dora nel 2011, è stata rimossa;
– la lapide in memoria del partigiano Morando Maggiorino sita in corso Vigevano rischia di scomparire con la demolizione dell’ex concessionario “Ruspa Auto Citroen”;
– la pietra sepolcrale del tenente degli Alpini Mario Fiorioli, posta in corso Vigevano, potrebbe essere eliminata senza trovar altra valida collocazione;
INTERPELLA
La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:
1) se l’Amministrazione sia a conoscenza della situazione descritta in narrativa;
2) se sia possibile mantenere vivo il ricordo di tutte le persone che hanno perso la vita durante la Resistenza;
3) dove si trovi la lapide in memoria del partigiano Luciano Torre, di cui non si hanno più notizie dal 2011;
4) se sia ipotizzabile il posizionamento delle tre lapidi a lato nuova rotonda di piazza Baldissera nell’area verde in fase di realizzazione di fronte alla Sala Danze Le Roi, con cippo dedicato, pennone bandiera e dedica a ricordo degli italiani deportati o caduti durante la Resistenza.
F.to Silvio Magliano