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INTERPELLANZA – Nel blu (dell’asfalto) dipinto di blu!

PREMESSO CHE

  • l’articolo 8.2.3. (“Parcheggi”) del D.M. numero 236 del 14 giugno 1989 afferma che “Nelle aree di parcheggio devono comunque essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili […]”;
  • l’articolo 381 comma 1 (“Strutture e segnaletica per la mobilità delle persone invalide”) del D.P.R. numero 495 del 16 dicembre 1992 (“Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”) afferma che “Ai fini di cui all’ articolo 188, comma 1 del codice, gli enti proprietari della strada devono allestire e mantenere funzionali ed efficienti tutte le strutture per consentire ed agevolare la mobilità delle persone invalide.”;
  • una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che i disabili devono pagare se parcheggiano nelle strisce blu; nello stesso pronunciamento si dichiara che il costo del parcheggio non vada pagato “qualora l’auto sia stata parcheggiata in uno spazio di sosta a pagamento a causa dell’indisponibilità di uno degli stalli riservati gratuitamente ai disabili”;

RILEVATO  CHE

  • nel territorio della Circoscrizione I la sosta è a pagamento, dunque non sono presenti stalli liberi (stalli bianchi);
  • i posti auto a pagamento nelle strisce blu sono 23.564;
  • gli stalli generici riservati a disabili sono 362;
  • gli stalli ad personam riservati a disabili sono 282;

CONSIDERATO CHE

  • non risulta che sia rispettato il rapporto previsto dal D.M. numero 236/1989 nel territorio della Circoscrizione I;
  • allo scrivente non risulta che il Comune di Torino si sia espresso in merito ad eventuali modifiche urbanistiche in merito agli stalli per persone con disabilità;
  • risulta invece che in molteplici occasioni nelle quali sia accaduto che un veicolo con contrassegno disabili fosse in sosta in uno stallo blu, senza avere corrisposto il relativo pagamento, esso sia stato sanzionato;
  • è fenomeno tristemente noto che sempre più spesso venga utilizzato il contrassegno disabili da chi non ne ha titolo o comunque in maniera fraudolenta, laddove addirittura non accada che esso sia materialmente falsificato;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia un progetto per aumentare il numero di stalli generici riservati alle persone con disabilità;
  2. se, eccetto la Circoscrizione I, nelle altre Circoscrizioni cittadine sia rispettato il rapporto previsto dal D.M. numero 236/1989;
  3. se il recente implemento della zona blu abbia tenuto conto della necessità di tracciare stalli generici per disabili e quale sia la proporzione tra nuovi stalli blu e nuovi stalli “gialli” destinati ai disabili;
  4. quale procedura e quale iter vengano seguiti dall’Amministrazione nel momento in cui, per qualunque motivazione, in capo alla persona con disabilità venga a cessare il diritto allo stallo di sosta ad personam;
  5. quante siano state le sanzioni amministrative elevate a veicoli che esponevano il contrassegno disabili per sosta negli stalli blu senza avere corrisposto il relativo pagamento negli anni 2016, 2017 e anno in corso;
  6. quale sia l’attività della Polizia Municipale per contrastare l’utilizzo fraudolento del contrassegno per disabili e quali i risultati ottenuti negli ultimi tre anni.

Silvio Magliano