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INTERPELLANZA – Eventi ‘culturali’ alla cavallerizza (ir)reale: la notte stellata sopra di loro, la legalità e il senso civico sotto di loro

PREMESSO CHE

  • la Cavallerizza Reale è un complesso monumentale ubicato in pieno centro storico;
  • sin dai progetti di Amedeo di Castellamonte del 1674 accanto all’Accademia Reale erano previsti un maneggio e una scuderia «da fabbricarsi in forma di croce»;
  • i lavori presero avvio all’indomani della chiusura del cantiere dell’Accademia; nel 1680 veniva terminata la manica di collegamento mentre gli altri tre bracci furono costruiti tra il 1680 e il 1686;
  • nel frattempo la Cavallerizza, sino a quel momento collocata sullo spalto del Bastion Verde, era trasferita presso la Scuderie e solo nel 1698 essa sarebbe stata completata in struttura muraria in aderenza del fronte bastionato;
  • la Cavallerizza, luogo destinato agli esercizi e agli spettacoli equestri di corte, venne realizzata tra il 1740 e il 1742 dal Primo Architetto Regio Benedetto Alfieri all’interno della “zona di comando” di Torino (cioè la parte del centro di Torino destinata ad accogliere le sedi rappresentative e amministrative del potere sabaudo);
  • prima dell’intervento di Alfieri il grande cortile dell’Accademia era diviso in quattro settori dalle maniche delle Scuderie realizzate tra il 1680 e il 1686 dall’architetto ducale Amedeo di Castellamonte (1610-1683), che si dipartivano da un vano circolare (la Rotonda) che serviva da cavallerizza, formando una grande crociera;
  • Alfieri collocò la nuova Cavallerizza al posto della manica orientale della croce castellamontiana, che venne demolita per permettere la realizzazione di uno spazio molto più aulico e rappresentativo;
  • lungo le pareti Alfieri collocò dodici grandi nicchie che fungessero da tribune per gli spettatori; la costruzione si innestò sulle strutture della Rotonda castellamontiana, che l’architetto regio mantenne, prevedendone però una radicale trasformazione in atrio al piano terreno e in una cappella ad uso dell’Accademia ai piani superiori;
  • al piano superiore furono previsti degli appartamenti per i paggi, il capo scudiere, il maestro e i camerieri;
  • l’interno si presentava come un’ampia galleria scandita dalla sequenza dei grandi archi trasversali poggianti sui pilastri e connotata da una decorazione barocca austera ed essenziale;
  • attualmente la percezione globale dell’ambiente è falsata dalla presenza di strutture legate al suo utilizzo come sede di manifestazioni artistiche e di rappresentazioni teatrali;

TENUTO CONTO CHE

  • nel 1997 l’intera area divenne Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO;
  • dal 2007 il complesso venne ceduto dal Demanio al Comune di Torino e in parte alla Cassa Depositi e Prestiti;
  • nel 2010 il Comune ha sottoscritto la convenzione con la società “Cartolarizzazione Città di Torino” per la cessione della Cavallerizza Reale a scopo di vendita e commercializzazione; il complesso venne quindi messo all’asta ma non giunsero offerte;
  • nel 2013 il Teatro Stabile di Torino ha rinunciato ad utilizzare l’ex Maneggio Alfieriano per i propri spettacoli;

RILEVATO  CHE

  • il 23 maggio 2014 un gruppo di cittadini ha occupato il complesso, con l’obiettivo di opporsi alla vendita di quello che considerava un “bene comune”;
  • tali soggetti hanno successivamente fornito una dimensione formale alla loro occupazione riunendosi in un’associazione denominata “Assemblea Cavallerizza 14:45” (anche denominata “Cavallerizza Irreale”;
  • come riferito da molti cittadini, dai locali occupati della Cavallerizza giungono spesso, in orario notturno, rumori molesti di tamburi e di musica ad alto volume (da discoteca e di tanti altri generi);
  • evidentemente gli occupanti non considerano, o comunque non tengono nel giusto conto, il contesto in cui realizzano le loro “performance culturali”;
  • i ritmi e le ripercussioni sonore degli “eventi culturali musicali” comportano serie e problematiche limitazioni al riposo notturno di bambini e anziani, particolarmente gravi in caso di cittadini affetti da scompensi cardiopatici;
  • come ribadito da numerosissimi cittadini, pare che dietro il termine “cultura” si celino feste, attività di discoteca (con potenti strumenti di amplificazione e musica elettronica assordante), attività di somministrazione di alimenti e di bevande alcoliche a basso costo;
  • lo svolgimento di queste nottate “culturali” termina ai primi bagliori dell’aurora e causa, senza alcun senso del pudore, latrine a cielo aperto in particolar modo in via Vasco;
  • sono innumerevoli gli episodi narrati allo scrivente da parte di cittadini esasperati dalla situazione e dalle intimidazioni, dirette e indirette, ricevute da presunti o sedicenti esponenti culturali legati agli occupanti;
  • alcuni cittadini hanno presentato formali denunce all’autorità costituita ma senza ricevere alcun riscontro;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se esista e quale sia il progetto dell’Amministrazione per la Cavallerizza Reale;
  2. quali le tempistiche e quali le modalità di intervento;
  3. quanti e quali controlli di polizia locale siano stati svolti dalla Civica Amministrazione per verificare le autorizzazioni, le concessioni e tutti gli altri atti espressione di un potere amministrativo, per accertare che le attività di vendita al minuto di bici, di yoga, di teatro/discoteca, di somministrazione alimenti e alcolici, di affittacamere/albergo avvengano con profili di regolarità dal punto di vista amministrativo, fiscale, contributivo, sanitario e quant’altro;
  4. in quale modo l’Amministrazione intenda garantire che sicurezza e legalità abbiamo primazia rispetto a comportamenti delinquenziali, ormai consuetudinari, e privi di ogni minimo senso del rispetto della cosa pubblica e degli altri cittadini.

Silvio Magliano