Skip to main content

INTERPELLANZA – Degrado e incuria presso il Galoppatoio del Meisino

PREMESSO CHE

– il Galoppatoio “Ferruccio Dardi”, intitolato al capitano del Gruppo Corazzato Novara morto nel 1942 in Africa settentrionale difendendo il proprio Squadrone da un attacco di carri inglesi, è un polmone verde di quasi 150.000 mq, ricco di specie arboree e animali, affacciato sulla scenografica confluenza dei fiumi Stura e Po, situato alle spalle del Cimitero Sassi tra il Po e via Friedrich Nietzsche;

– l’area era occupata sin dal secondo Ottocento dal Poligono militare, dalla metà del Novecento divenne galoppatoio militare, utilizzato dall’Esercito fino al 2011 per l’addestramento dei cavalli e per i concorsi ippici;

– il Galoppatoio era frequentato da nomi di assoluto prestigio nel campo dell’equitazione civile e militare, nazionale e internazionale e ha ospitato numerosi concorsi e manifestazioni equestri di tutte le specialità (ostacoli, completo, cross, endurance);

RILEVATO CHE

– il Galoppatoio è stato abbandonato dai militari e dai loro cavalli una decina di anni fa, successivamente ceduto al Demanio che nel 2015 l’ha trasferito gratuitamente al Comune di Torino;

– da allora la struttura versa in uno stato di completo abbandono: progetti di riuso mai realizzati, esondazioni dei fiumi, occupazioni abusive ed elevati costi di manutenzione hanno impedito la riapertura per la pubblica fruizione;

– lo scrivente si è già occupato della situazione, delle criticità e delle prospettive del Galoppatoio con un’interpellanza (mecc. 2019 03336, “EX GALOPPATOIO MILITARE (PARCO DEL MEISINO): L’AMMINISTRAZIONE DEVE SCEGLIERE TRA IL DECADIMENTO E UN PROGETTO DI RIVITALIZZAZIONE. L’ALTERNATIVA È CHIARA?”) presentata in data 2 agosto 2019 e discussa in Consiglio Comunale in data 30 settembre 2019;

CONSIDERATO CHE

– la riqualificazione dell’area non è mai stata eseguita e l’attuale situazione ne è un’eloquente testimonianza: bottiglie di vetro, rifiuti, cocci, muri abbattuti, detriti, edifici in stato di abbandono e dalle pareti sfondate in più punti, di fatto a disposizione di chiunque;

– nessuna misura è stata concretamente adottata per mettere l’area in sicurezza così come nessuna progettualità dell’Amministrazione ha visto la luce;

– non sono state collocate né transenne né altre misure deterrenti, è ormai una terra di nessuno;

– il timore di occupazioni o rave party non autorizzati si sta diffondendo tra i residenti;

– un’ampia porzione del Parco del Meisino era tornata fruibile alla cittadinanza lo scorso autunno: ma se il livello di attenzione da parte della Giunta è questo, è arduo intravedere un futuro per un’area per cui si sono spese tante parole, priva di una successiva concretizzazione e progettualità precisa;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione intenda farsi parte diligente avviando una seria e concreta interlocuzione con tutti gli “stakeholder” interessati e che comunque potrebbero essere interessati e coinvolti a vario titolo in un progetto di rinascita dell’area;
  2. se l’Amministrazione abbia sviluppato un progetto concreto per la completa rivitalizzazione dell’area e per restituirla alla libera fruibilità da parte della cittadinanza;
  3. nelle more di nuove e futuribili progettualità, quali siano gli interventi previsti dall’Amministrazione per strappare al degrado e al decadimento l’area dell’ex Galoppatoio e per la sua messa in sicurezza.

Silvio Magliano