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I Volontari che hanno sempre utilizzato dpi idonei siano considerati esenti da “contatti Covid-19”

Giusto l’appello di Anpas, Croce Rossa e Misericordie al Presidente Conte e ai Ministri: chiedere ai Volontari, che tanto hanno dato in queste settimane di crisi, di rinunciare all’idoneità al lavoro sarebbe iniquo e assurdo. Chi ha sempre utilizzato le protezioni raccomandate sia considerato esente da contatti con soggetti positivi.

Operatori sanitari e Volontari siano considerati esenti da “contatti Covid-19” nel caso in cui, nella loro attività di assistenza diretta, abbiano sempre utilizzato i dpi raccomandati. Il Paragrafo 2 del Protocollo preclude l’accesso ai luoghi di lavoro a chi negli ultimi 14 giorni abbia avuto “contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19”. Sottoscrivo la proposta di Anpas, Croce Rossa e Misericordie al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e all’Esecutivo: una diversa, più estesa e più rigida interpretazione del testo del DPCM sulla “Fase 2” penalizzerebbe in maniera sproporzionata l’intero settore e i singoli Volontari, che in questi due mesi di emergenza hanno gestito una parte preponderante del trasporto sanitario in Italia. Le attività di trasporto in emergenza e urgenza hanno fatto registrare, in questi due mesi di crisi, un aumento esponenziale. Sull’intero territorio nazionale operano 300mila Volontari (2.400 sono, in totale, le Associazioni). Chiedere un ulteriore sacrificio ai Volontari (chiedere loro cioè, di fatto, di rinunciare alla possibilità di lavorare) sarebbe oggettivamente assurdo.

Anpas, Croce Rossa, dpi, Misericordie