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Forti perplessità sull’ipotesi cava Misterletta a Druento

Il sopralluogo da me effettuato sul posto conferma tutte le criticità: i prati e i campi tra le Cascine Misterletta, Cortese e Balmera non sono il contesto migliore per insediare un’attività estrattiva di argilla. Quali sono le ragioni che hanno portato a identificare proprio quell’area, incontaminata e non percorribile da mezzi pesanti? Esistono soluzioni alternative, più efficaci e dall’impatto meno dannoso? Le proteste del Comitato spontaneo dei cittadini contrari all’opera appaiono sensate e ci auguriamo che anche l’Amministrazione Civica di Druento sostenga questi cittadini nella loro battaglia. Ci batteremo in Consiglio Regionale e indagheremo sulla possibilità di stralciare il progetto dal PRAE (Piano Regionale Attività Estrattive), nel quale è attualmente inserito.

Ho voluto rendermi personalmente conto delle condizioni oggettive dell’area e, dopo il sopralluogo da me effettuato a Druento, posso confermare le varie criticità che rendono difficile immaginare l’apertura di una cava d’argilla nell’area tra le Cascine Misterletta, Cortese e Balmera a Druento.

Preoccupano le implicazioni ambientali e infrastrutturali di una simile ipotesi. L’area non è attualmente percorribile da mezzi pesanti e richiederebbe interventi costosi e impattanti. I residenti esprimono inoltre preoccupazione per ipotetiche conseguenze sulla salute di una simile attività in una zona sulla quale insistono non solo attività agricole e di allevamento, ma presso la quale risiedono centinaia di famiglie. Quei quasi settantamila metri quadri di territorio, su area privata, sono attualmente incontaminati, non cementificati, rappresentano il contesto naturale di una variegata fauna selvatica e appaiono del tutto inadatti a destinazioni d’uso che non siano quella agricola. Nel raggio di meno di un chilometro si trovano inoltre, tra le altre attività, due strutture scolastiche e una residenza per anziani. Non risultano ragioni tecniche tali da rendere improponibile lo spostamento dell’attività in un altro terreno più consono. Non sono emerse, al momento, ragioni occupazionali o strategiche tali da rendere l’opera decisiva in positivo per la città proprio in quella zona. Il Parco della Mandria è a meno di due chilometri in linea d’aria.

Consideriamo comprensibili le ragioni che hanno già spinto duemila cittadini a sottoscrivere un appello contro questo progetto e ci auguriamo che la stessa Amministrazione Civica di Druento li sostenga. Analizzeremo con cura le ragioni che hanno portato a identificare proprio quell’area e chiederemo di valutare altre soluzioni alternative. Il nostro impegno in Consiglio Regionale sarà massimo.

Ambiente, Regione Piemonte