fbpx

Fallimento social card

Solo 350 famiglie su oltre 2000 richieste sono rientrate nella sperimentazione per via dei criteri eccessivamente restrittivi, altre 400 sperano nei ricorsi. Quando si parla di misure di welfare e povertà, la gestione delle risorse sia assegnata ai Comuni. Fassino, Presidente Anci, si attivi con il Governo.

Senza l’apporto di chi conosce il territorio le misure di Welfare sono difficili da applicare e da calibrare correttamente. Il fallimento della Social Card di Mario Monti, per la quale sono arrivate oltre duemila richieste, è la prova evidente: soltanto 350 hanno trovato accoglimento a causa dei parametri troppo stretti, mentre altre 400 attendono con ansia l’esito dei ricorsi. Ho presentato una richiesta di comunicazioni urgenti al Sindaco per chiedere che cosa ne sarà dei fondi che non saranno utilizzati per ricaricare le social card e per invitarlo ad attivarsi, anche nella sua qualità di Presidente Anci, affinché il Governo in futuro deleghi ai comuni la possibilità di gestire i parametri di accesso alle misure contro la povertà. Solo chi conosce bene il territorio, infatti, e le difficoltà dei propri cittadini, è in grado di calibrare in modo corretto le soglie, in modo da massimizzare l’impatto sui cittadini. La social card era una sperimentazione, spero che si passi alla fase operativa apportando i dovuti correttivi.

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

#AppendinoDoveSei

Seguimi sui social