
Da RoboTò a RoboMì: il bar robotico apre… a Milano
L’anno scorso, in questo stesso periodo, Makr Shakr stava sperimentando ai Murazzi il proprio bar robotico, negli spazi forniti dalla Città di Torino, con la possibilità di risparmiare sullo stress test e mettere a punto la “macchina”. Il tutto con retorica e pubblica promozione da parte dell’Assessorato all’Innovazione, il quale ripeteva che “A coloro che fanno innovazione non possiamo dare incentivi economici, ma dare supporto con azioni di sburocratizzazione”. In una parola: sostegno e spazi gratuiti, concessi peraltro con modalità particolarmente snelle e vantaggiose.
Nelle 400 ore di apertura della scorsa estate, presso l’Arcata di RoboTò furono organizzati solo 12 eventi. Nel resto del tempo i robot produssero (e vendettero) cocktail; in caso di guasto erano sostituiti da baristi.
Test, evidentemente, riuscito: lo scorso venerdì, con ampia copertura da parte di diverse fonti giornalistiche (“Repubblica” e “Vanity Fair” tra le altre), il bar robotico “The View by Makr Shakr Rooftop” ha aperto in piazza Duomo a Milano.
È dunque questo il compito dell’Assessorato all’Innovazione? Permettere a soggetti privati di lanciarsi e crescere per poi andare a fare business, e portare ricchezza, altrove? Per il bene di chi lavora, e ha lavorato, l’Assessore Pisano?
Se l’obiettivo di questa Giunta è fare di Torino una succursale, una squadra satellite, una lontana periferia di Milano, ci sta riuscendo alla grande.A breve depositerò la mia interpellanza sul tema: l’Assessore Pisano renda conto in Aula.