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Stop alle nuove auto benzina e diesel dal 2035

Decisione che forza la transizione ecologica rischiando gravissimi danni sociali, auspichiamo modifiche sostanziali.

Sulla proposta di vietare, dal 2035, la produzione e la vendita di auto con motori termici – proposta appena approvata dal Parlamento Europeo – auspichiamo che sostanziali modifiche siano apportate al testo base (cosa ancora possibile: il testo dovrà infatti essere sottoposto al processo di trattative formali e informali tra il Consiglio UE, la Commissione e lo stesso Parlamento). Lo stop alle nuove auto benzina e diesel appare, in questi termini perentori, una decisione con una forte connotazione ideologica, che esclude elementi sostanziali quali, tra gli altri, la possibilità di introdurre carburanti non inquinanti per i motori endotermici. Dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche: il tema va affrontato con delicatezza e attenzione, rappresentando una questione troppo cruciale per il nostro futuro per diventare terreno di mero scontro ideologico. Ci sono posti di lavoro da conservare: migliaia nella nostra regione, indotto compreso (il riferimento è per esempio alle molte aziende che producono componentistica). Quello della formazione e della riconversione di questi lavoratori è un tema che deve collocarsi all’apice dell’agenda politica, in generale e in particolare per un territorio, come quello piemontese, a forte e storica vocazione automotive.

Centro Intelligenza Artificiale auto e aerospazio a Torino, grande notizia

Nonché prova del fatto che grandi risultati si possono ottenere con la collaborazione tra Istituzioni.

Il Centro per l’intelligenza artificiale applicata all’automotive e all’aerospazio avrà sede a Torino con valenza nazionale e questo è un risultato importantissimo per il capoluogo e per l’intero Piemonte. Il mio grazie al Sindaco Lo Russo e al Presidente Cirio per la proficua interlocuzione con il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Il Governo mantenga ora gli impegni approvando entro giugno, come garantito, il decreto di nomina del Comitato che scriverà lo Statuto della Fondazione. A risultati come questi porta la collaborazione tra Istituzioni per il bene del territorio.

Stabilizzazione precari? Buon primo passo

Utile se ne seguiranno altri.

Dopo diversi passi indietro, la stabilizzazione dei 1.137 precari è un (solo) passo avanti: ci auguriamo tuttavia che ne seguano altri, diversamente l’effetto positivo di questa misura sulla Sanità piemontese sarà limitato. Le nuove, promesse stabilizzazioni non bastano neppure a colmare le oltre 1.200 unità di personale che hanno cessato l’attività tra 2020 e 2021. Il raggiungimento dei numeri minimi per garantire servizi adeguati a tutti i piemontesi è dunque un traguardo ancora lontano. Riteniamo peraltro assolutamente sensato iniziare da chi – assunto a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza Covid – attende tuttora di essere stabilizzato: in questi due anni abbiamo sempre sostenuto e difeso, come Moderati a Palazzo Lascaris, i diritti di questi lavoratori.

Occupazioni case ATC, sfondata quota 200 casi a Torino e provincia

Non vogliamo più sentire l’alibi del “fenomeno di proporzioni ridotte”: chiediamo invece interventi immediati ai primi segnali d’allarme e riduzione dei tempi di assegnazione degli appartamenti sfitti.

I dati ci preoccupano: a maggio 2022 le case ATC abusivamente occupate sono 205 a Torino e 214 sull’intero territorio della provincia. Erano 190 a fine 2021: con il superamento della quota psicologica dei 200 casi, continuare a parlare di “proporzioni assolute del fenomeno ancora ridotte” diventa difficile dal punto di vista numerico e inutile dal punto di vista politico. Il costo delle occupazioni è sia economico (con un danno quantificabile in 2 milioni di euro) sia sociale (chi occupa impedisce a chi ne ha titolo di esercitare il diritto alla casa: sono quasi 10mila le famiglie che, nell’area metropolitana, hanno chiesto un’assegnazione). Tre misure per affrontare l’emergenza: una regia regionale in grado di coordinare l’attività di ATC e Comuni, intervento immediato ai primi segnali sospetti (per esempio, la presenza dei primi camper in zona), riduzione dei tempi di assegnazione.

Soglia ISEE confermata a 26mila euro per accedere ai Voucher Iscrizione e Frequenza: buona notizia

La conferma arriva dalla stessa Giunta, che ha appena risposto al mio Question Time sul tema. Sia ora rispettato l’Ordine del Giorno dei Moderati che impegna la Giunta ad allocare altri 3 milioni di euro per la Libertà di Educazione nel prossimo triennio.

La Giunta intende abbassare la soglia ISEE per l’accesso ai Voucher Scuola per Iscrizione e Frequenza alle Scuole Paritarie? Il “no” con il quale la Giunta ha appena risposto al nostro Question Time ci è sembrato convinto e questo ci rassicura. Attualmente tale soglia è pari a 26mila euro. In ogni caso la nostra attenzione resta alta: alle parole dovranno corrispondere i fatti e le azioni politiche e noi ce ne assicureremo. Con la stessa attenzione ci assicureremo che la Giunta tenga fede al mio Ordine del Giorno approvato dall’Aula, che impegna la Giunta stessa a implementare le risorse del Bilancio di previsione 2022-2024 di almeno un milione di euro per ciascun anno. La preoccupazione espressa dalla Giunta relativamente ai criteri per accedere ai Voucher per l’acquisto di materiale didattico e dotazioni tecnologiche è da noi condivisa: pensare a un’interlocuzione con il Governo è doveroso, ma anche la Giunta può e deve fare la propria parte. La libertà di scelta educativa e il diritto allo studio sono da sempre prioritari nella nostra attività politica. Una riduzione della soglia ISEE avrebbe gravato in maniera pesante sulle famiglie piemontesi, gran parte delle quali sarebbe rimasta esclusa del sostegno economico da parte della Regione. Sostenere le famiglie è essenziale per preservare il diritto allo studio e la libertà di educazione. Il trend delle richieste di Voucher è in crescita a causa della crisi economica.