Skip to main content

Ennesima aggressione ai danni di un autista GTT

Solidarietà alla vittima, preoccupazione per una tendenza sempre più grave.

Ennesimo episodio di violenza o di aggressione ai danni di personale GTT. Questa volta i fatti si sono verificati in pieno centro a Torino, in via Sacchi, con la furia di un passeggero del 4 contro il conducente e contro la vettura. Esprimiamo sincera e profonda solidarietà all’autista e ribadiamo l’urgenza di prendere contromisure. Le conseguenze si sono riverberate sul traffico cittadino, bloccato per quasi mezz’ora attorno a Porta Nuova. Siamo preoccupati per una tendenza sempre più grave.

La telemedicina è il futuro (obbligato) anche della medicina penitenziaria

Lo confermano i direttori e gli esperti auditi questa mattina in Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Piemonte. Fondamentale, dunque, dotare gli istituti carcerari del territorio dell’infrastruttura tecnologica necessaria perché questa possibilità sia capillarmente garantita. Anche questo cambio di paradigma, tecnologico e di mentalità, serve a comporre il quadro di quell’approccio comunitario all’emergenza carceraria da noi richiesto e auspicato.

Se qualcuno ancora attendeva una conferma, l’ha avuta questa mattina: solo potenziando la telemedicina si può garantire un’assistenza medica adeguata, per tempismo e frequenza, alle esigenze del Piemonte. Questo è vero anche negli istituti carcerari della nostra Regione e gli auditi in Commissione Sanità l’hanno confermato poco fa. Nell’Aula Consiliare di Palazzo Lascaris hanno preso la parola Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali, Direttori degli Istituti Penitenziari regionali ed esperti giuridico-pedagogici degli Istituti stessi. I vantaggi sono evidenti, dal momento che i consulti a distanza garantisco rapidità e puntualità, riducendo al contempo la necessità di costosissime traduzioni (le uscite, cioè, dei detenuti, scortati verso le strutture sanitarie del territorio) e il tempo necessario per ogni singola vista. Anche questo cambio di paradigma è necessario nell’ambito della costruzione di quell’approccio comunitario all’emergenza carceraria da noi a più riprese auspicato. Ribadiamo le nostre richieste come Moderati: diffusione della telemedicina negli istituti, potenziamento dei servizi sanitari in carcere, attivazione delle REMS, sostegno psicologico per prevenire forme di burnout degli agenti, risorse per chi intende assumere persone che stanno scontando una pena. Su quest’ultimo tema, è stato recentemente approvato dal Consiglio l’Ordine del Giorno dei Moderati che chiede incentivi per le imprese piemontesi che scelgono di assumere detenuti. I dati dimostrano che la recidiva scende sotto il 15% per chi lavora mentre sconta la propria pena. La Legge Regionale 34 del 2008 permette incentivi per i datori di lavoro che assumono persone che stanno scontando una pena. Con il nostro atto chiediamo inoltre l’estensione della misura anche a chi è sottoposto a misure alternative alla carcerazione (attualmente, sono esclusi per esempio coloro che scontano la propria pena ai domiciliari).

Energia nucleare, qualcosa si muove

Apprendiamo dell’incontro programmato a fine settimana tra Newcleo ed alcuni esponenti dei Governi francese e italiano, così come della proposta da parte di Stefano Buono, Founder e Ceo dell’azienda con sede principale a Torino, di un incontro, in un prossimo futuro, con la stessa Presidente Meloni: consideriamo entrambe le notizie il segnale che il nucleare sta guadagnando posizioni nell’agenda politica di questo Paese.

Dunque, una novità positiva. Ci auguriamo che l’attuale Esecutivo sia pronto ad ascoltare le proposte con atteggiamento costruttivo. L’attuale situazione impone di cominciare a considerare anche il nucleare – sicuro e controllato – come fonte energetica possibile.

Carni dei cinghiali abbattuti alle Associazioni benefiche? Chiediamo più macelli accreditati

Attualmente solo tre strutture, a livello regionale, hanno la licenza per la macellazione degli ungulati selvatici per fine alimentare: occorre incrementare questo numero. Ho ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio Regionale del mio OdG che lo chiede (e che chiede, anche, sovvenzioni per le attività che svolgono questo fondamentale servizio). Anche Simone Fissolo, il Capogruppo dei Moderati in Sala Rossa, ha presentato un atto analogo in Consiglio Comunale di Torino.

Estendere il numero di macelli accreditati per la macellazione delle carni degli ungulati selvatici abbattuti: lo chiediamo come Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte. L’OdG sul tema è appena stato inserito, su mia richiesta, all’ordine del Giorno della seduta in corso. Questa misura è fondamentale per la distribuzione delle carni dei capi abbattuti alle Associazioni che distribuiscono pasti ai piemontesi in condizioni di povertà alimentare.

Sono a oggi tre soltanto le strutture convenzionate e operative per questo fine: si trovano rispettivamente a Piscina, a San Francesco al Campo e a Oulx (tutte, dunque, in provincia di Torino). Ogni anno circa 500 esemplari abbattuti sono destinati al Banco Alimentare per il loro inserimento nella filiera alimentare benefica. Ogni capo abbattuto deve essere conservato in apposite celle frigorifere in vista della macellazione.

Se approvato, il mio atto impegnerà la Giunta ad attivarsi affinché altri macelli siano autorizzati al trattamento di carni di animali selvatici per finalità alimentari e caritative. Chiediamo inoltre l’introduzione di forme di sostegno per i macelli convenzionati e attualmente operativi, per la gestione e la conservazione degli esemplari abbattuti, anche nell’ottica di destinare parte della loro distribuzione a scopo benefico. Il Capogruppo dei Moderati in Sala Rossa ha già presentato un equivalente Ordine del Giorno in Consiglio Comunale. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale stima in circa 17 milioni di euro nel periodo 2015-2021 i danni provocati dai cinghiali sul territorio regionale e in circa 30mila il numero di esemplari che vivono nel territorio della sola Città Metropolitana di Torino. Le popolazioni di cinghiali sono vettori della diffusione della peste suina africana e concorrono alla sua persistenza. La riduzione della popolazione di cinghiali sotto la soglia limite potrebbe portare all’autoestinzione della malattia.

Semaglutide razionata: ogni singola dose deve andare ai malati di diabete

Ci preoccupa l’attuale situazione di penuria (che ha imposto di limitare l’erogazione a un solo pezzo per ogni ricetta) e non riteniamo accettabili impieghi off label (tali sono per esempio le assunzioni finalizzate alla perdita di peso) del farmaco in questa congiuntura. Ci solleva che la Giunta, che ha appena risposto al nostro Question Time sul tema, sia consapevole e pronta a prendere contromisure: contromisure che i 200mila piemontesi con una diagnosi di diabete si augurano efficaci.

Quella attuale è una fase di preoccupante carenza di semaglutide, in alcuni casi quasi introvabile: questo principio attivo è salvavita per i pazienti diabetici e pertanto ogni singola dose deve essere destinata a costoro. Il razionamento a un solo pezzo per ricetta, imposto dalla situazione, è anche la misura della sua gravità. Ho appena portato il tema in Consiglio Regionale con un Question Time e la stessa Giunta si è detta consapevole dello stato delle cose. A maggior ragione consideriamo totalmente fuori luogo ogni utilizzo improprio di questo farmaco in queste settimane di scarsità. Alcuni contenuti, virali su TikTok e altre piattaforme, stanno inducendo molte persone ad assumere, per dimagrire, farmaci contenenti semaglutide. Lo stesso Assessore Icardi ha sottolineato, rispondendo poco fa in Aula al mio Question Time, che la semaglutide è indicata esclusivamente per il trattamento di adultiaffetti da diabete mellito di tipo 2 e che ogni altro impiego del farmaco, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off label che mette a rischio la disponibilità dello stesso per lapopolazione diabetica. Terremo alta l’attenzione e verificheremo l’applicazione e l’efficacia delle misure riferite dalla Giunta: l’indicazione di noniniziare nuove terapie con Ozempic e Rybelsus (questi sono i nomi commerciali dei farmaci contenenti il principio attivo della semaglutide), la sensibilizzazione degli operatori al corretto utilizzo del farmaco, il già menzionato razionamento delle dosi e il ricorso, quando possibile, a farmaci alternativi. Chi utilizza il farmaco con finalità improprie non solo mette a rischio la propria salute (con effetti collaterali talvolta gravi di nausea e vomito), ma contribuisce a rendere più grave la carenza, sul mercato, di un principio attivo vitale per chi soffre di diabete. I pazienti diabetici – in aumento del 60% nell’ultimo ventennio, secondo le stime dell’Italian Diabetes Barometer Report – devono avere l’assoluta priorità.