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La Maggioranza rifletta sulla ricostituzione della Circoscrizione 10: oggi al sit-in di via Morandi contro lo spostamento dei Vigili

Ho partecipato al sit-in pacifico di stamattina a Mirafiori contro il costante abbandono del quartiere. Mirafiori Sud si sta lentamente spopolando di servizi per i cittadini, ed è effetto della riforma sul decentramento, con la ex Circoscrizione 2 la ex Circoscrizione 10 accorpate, mettendo insieme quartieri troppo disomogenei tra loro. Presenti alla protesta circa 150 persone che hanno raccolto firme per fermare questo spostamento.

Questo trasloco rischia di impoverire ulteriormente un quartiere che ha già perso tanti servizi, dalla biblioteca alla piscina (per via dei costi di gestione troppo alti), la banca San Paolo, fino ai carabinieri e le poste, che sono andate a fuoco solo qualche settimana fa, oltre alle numerose attività commerciali che hanno chiuso negli ultimi anni.

Il presidio della municipale di via Morandi dovrebbe essere chiuso per motivi tecnici e strutturali e spostato nella sede di via Pinchia, a Mirafiori Nord, ma sarebbe un’ennesima perdita per il quartiere, oltre tutto per questioni tecniche che possono essere risolte.

È la città che deve stare vicino ai cittadini, non i cittadini che devo avvicinarsi alla città. È evidente che la città si stia dimenticando di questo quartiere. Queste non erano le periferie tanto care ai 5 Stelle? Presenterò una mozione perché sia bloccato lo spostamento della sede dei Vigili Urbani da via Morandi e chiedo alla Sindaca e alla Maggioranza di valutare seriamente la possibilità di ricostituire la Circoscrizione 10: la scelta di unirla alla Circoscrizione 2 è stata un’operazione senza una visione e le persone di questo territorio non possono essere trattate come cittadini di serie B.

Quando avrebbero riparato l’ascensore a Vinzaglio se non ci fosse stata tutta questa risonanza mediatica?

Apprendo con soddisfazione che la sindaca Chiara Appendino lunedì 17 febbraio ha accolto la mia richiesta in Consiglio Comunale sull’incresciosa vicenda dell’ascensore rotto nella stazione della metropolitana Vinzaglio.

Al momento non siamo ancora certi che il malfunzionamento dell’ascensore sia stato effettivamente risolto, ma con amarezza devo constatare che senza il clamore mediatico suscitato dalle immagini circolate sui media e in rete non ci sarebbe stata una mobilitazione in tempi così rapidi. Mi spiace sottolineare poi che tutto questo accada a pochi mesi dal pensionamento del disability manager GTT Guido Bordone, che ancora ringrazio personalmente per il lavoro fatto negli anni per eliminare simili disservizi e per rendere il servizio il più accessibile per tutti possibile.

A questo punto mi auguro che l’Amministrazione comunale l’occasione di riflettere che prima di chiedere ai cittadini di abbandonare i mezzi privati si spenda perché i servizi pubblici siano efficienti e utilizzabili da tutti. Le continue segnalazioni, non solo social, dei cittadini torinesi relative ad ascensori rotti e scale mobili non funzionanti nella metropolitana mi confermano di quanto si sia lontani da condizioni accettabili, in una città che prima dell’arrivo della maggioranza a cinque stelle si era distinta per un’alta capacità di inclusione sociale e di abbattimento di barriere architettoniche e mentali, e quindi mi spronano a continuare la mia personale battaglia perché la città di Torino si muova rapidamente e decisamente per la realizzazione di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Ancora tutta la mia solidarietà per la famiglia Nerone, anche per loro il mio impegno continua.

L’Amministrazione tratta le ambulanze come pirati della strada

Ma pirati della strada non sono: svolgono invece un servizio imprescindibile, che le Istituzioni non sono in grado di garantire. Assurdo mettere le Associazioni nella necessità di impegnare Volontari nello smaltimento dell’abnorme quantità di burocrazia necessaria alla revoca delle multe. Continua la vera e propria persecuzione da parte di questa Giunta nei confronti dell’Associazionismo.

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Dehors e chioschi, modulare gli interventi caso per caso

Tre elementi emergono con chiarezza. Il primo: il nuovo regolamento dei dehors non ha risolto tutti i problemi. Il secondo: manufatti di dimensioni sufficienti e in grado di essere caldi e accoglienti anche d’inverno garantiscono il lavoro a tanti imprenditori che, diversamente, sarebbero strettamente vincolati alla stagionalità. Il terzo: compito della Giunta è trovare soluzioni politiche nell’assoluto rispetto delle leggi per evitare, in questo caso, chiusure in serie. I Moderati lo chiedono da tempo. Ci auguriamo che alle parole di parziale apertura di questa mattina da parte della macchina comunale seguano i fatti. Nel caso, siamo disponibili a collaborare. Ci sono attività (pensiamo al chiosco di parco Michelotti, ma non solo) che sono veri e propri presidi di sicurezza sul territorio (non solo illuminando l’area, ma garantendo un punto di riferimento in caso di bisogno). Altre situazioni sono invece ricettacolo di degrado o di spaccio. Un’Amministrazione attenta trova il modo di preservare le prime, prevedendo deroghe, e di intervenire in merito alle seconde. Serve discrezionalità e la capacità di modulare gli interventi caso per caso. Non basta rincorrere la realtà delle cose: la politica dovrebbe guidarla.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Carlotta Salerno – Coordinatrice Cittadina dei Moderati, Torino.