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Fascia 0-3, l’azzeramento dei tributi comunali per tutto il 2020 resta un’utopia

Lo chiedeva la mia interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale: ma la risposta della Giunta è stata interlocutoria. Resta il fatto che Scuole Paritarie, Nidi e Micronidi, Sezioni Primavera, Baby Parking e Scuole d’Infanzia hanno bisogno d’aiuto: servono misure per salvarli davvero e per consentire alle mamme e ai papà di non rinunciare al proprio lavoro. Confidiamo in nuove risorse governative per salvare il comparto e il diritto alla conciliazione tra lavoro e famiglia.

Gli interventi della Giunta sono stati finora a dir poco inadeguati: un semplice rinvio delle rate TARI in scadenza il 16 marzo e il 15 maggio. Poco, rispetto alla mia richiesta di azzeramento dei tributi comunali per l’anno 2020 a favore di Nidi d’Infanzia e Sezioni Primavera accreditati-convenzionati, Nidi e Micronidi privati, Baby Parking e Scuole d’Infanzia Paritarie. Perché i Servizi Educativi sopravvivano alla crisi serve di più: ma oggi dall’Assessore Rolando, che ha risposto alla mia interpellanza sul tema, abbiamo ricevuto in risposta solo la notizia di un ragionamento in corso tra la Città e Anci per chiedere con un emendamento al Decreto Rilancio un incremento del contributo a vantaggio di chi gestisce i Servizi 0-3. Spero davvero che Anci e Governo capiscano che preservare questi Servizi Educativi è vitale: se non si farà nulla, sarà una clamorosa contraddizione con l’affermazione, più volte ribadita a parole, dell’importanza di reali politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia. Il comparto oggetto della mia interpellanza ha subito un danno gravissimo in questi mesi di emergenza. Queste realtà sono il più delle volte gestite da soggetti del non profit o del Privato Sociale. Erogano un servizio fondamentale e importante per tutti. Quasi una Scuola Paritaria su tre rischia di non riaprire a settembre. I 15 milioni della Regione copriranno, se va bene, una mensilità scarsa per quanto riguarda la fascia 0-3 e poco più di una mensilità per le Scuole d’Infanzia Paritarie. 

Un “disguido tecnico” e… puf: i soldi del Volontariato spariscono dal Bilancio del Comune

Così sono prima scomparsi, come per magia, e poi nuovamente inseriti (su mia segnalazione) i fondi (già allocati dal Dipartimento di Protezione Civile: non sono fondi del Comune) per il Campo Scuola 2014: risultato, a oggi gli organizzatori stanno ancora aspettando di rientrare di quanto anticipato. Gravissimo e assurdo.

Situazione paradossale: per un “disguido tecnico” (per usare le parole dell’Assessore Unia), i contributi del Dipartimento di Protezione Civile per l’esercitazione Augusta Taurinorum (tenutasi nel 2014) non sono ancora arrivati alle Associazioni. Una vera figuraccia: i fondi erano disponibili dal 2016, ma poi si sono semplicemente persi nei meandri dell’incapacità di questa Amministrazione. Così, da quattro anni un’Associazione sta aspettando di rientrare di una somma di denaro anticipata dall’Associazione stessa. Ce ne siamo accorti, come Città, solo perché il Presidente dell’Associazione si è fatto vivo, più volte, con l’Amministrazione: ricevendo spesso risposte evasive. Ho dovuto portare il tema in Consiglio Comunale con un’interpellanza perché la GIunta si prendesse l’impegno di risolvere la situazione. Mi sarei aspettato almeno le scuse e una data precisa per il pagamento: nulla di tutto questo. Non è possibile continuare a trattare il Volontariato come se fosse una banca, obbligando le Associazioni ad aspettare i comodi del Comune. Ricordo che le Associazioni di Volontariato vivono di contributi ed erogazioni liberali: non possono contare su prestiti o fidi. Stiamo parlando di circa 4.000 euro: non una grande somma, ma il problema è il concetto. Un’aggravante è rappresentata dal fatto che questi soldi non sono del Comune, ma del Dipartimento di Protezione Civile. Ci troviamo di fronte a una vera beffa.

Circoscrizione 2, il piantone dei Vigili in strada Comunale di Mirafiori sarà un servizio ridotto

L’orario di apertura sarà limitato rispetto all’attuale apertura in via Morandi 10 (8.30-17.00 e non 7-30-19-30): la Giunta Comunale non provi a presentarlo come servizio aggiuntivo.

Un servizio ridotto spacciato per un servizio aggiuntivo: questo, e non altro, sarà il nuovo piantone presso i locali della Circoscrizione 2. L’orario dello sportello in strada Comunale di Mirafiori 7 sarà infatti ridotto alla sola fascia 8.30-17.00 (tre ore e mezzo in meno rispetto alla fascia 7.30-19-30 di via Morandi).
È positivo che la Giunta Comunale abbia compreso, almeno per ora, l’assurdità di smantellare la sede di via Morandi 10: ma a questo punto non sarebbe stato più facile e utile ammetterlo e spiegarne le ragioni?
Invece, ecco una toppa peggiore del buco. Quanto a via Morandi, per ora non chiude: l’attenzione dei Moderati resterà altissima sia in Comune sia in Circoscrizione per evitare nuove spiacevoli sorprese.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Alessandro Nucera – Moderati, Vice Presidente Circoscrizione 2.
Claudio Monaco – Capogruppo Moderati, Circoscrizione 2.
Elena Zeppola – Vice Capogruppo Moderati, Circoscrizione 2.
Vito Gentile – Consigliere Moderati, Circoscrizione 2.

Quattro anni di Appendino, bilancio disastroso

Torino sempre più periferica dopo quattro anni di Amministrazione Cinque Stelle: no a qualsiasi ipotesi di “Appendino Bis”, nella speranza che i prossimi 12 mesi passino in fretta e senza ulteriori danni.

Domani saranno quattro anni: quattro anni di Amministrazione Appendino, quattro anni di agonia per una Torino sempre più periferica e asfittica, quattro anni della peggior Giunta a memoria di molti torinesi. Come se non bastasse, oggi ci tocca leggere le dichiarazioni possibiliste, da parte della Sindaca, su un’eventuale nuova candidatura. No, grazie: ne facciamo a meno. Speriamo piuttosto che questi ultimi 12 mesi passino in fretta e senza ulteriori danni e che, al termine, la città possa contare su una nuova Amministrazione, finalmente all’altezza della situazione. Questi quattro anni, almeno due dei quali all’insegna del braccio di ferro della Sindaca con la sua stessa Maggioranza, che per lunghi tratti l’ha tenuta sotto scacco, ci sono bastati. Speriamo soltanto di non dover vedere nuove boutade ideologiche da qui al voto, a esclusivo danno della città.

Studenti fuori sede, indotto da mezzo miliardo per il Piemonte

Ma la Giunta si trincera dietro il più classico dei «Mancano le risorse» di fronte alla mia richiesta di introdurre misure a sostegno, per esempio, per le spese d’affitto. Appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema.

La Giunta Cirio rinuncia con il più classico degli argomenti («Non ci sono risorse sufficienti») a mettere in campo misure per rendere conveniente per gli studenti fuori sede la permanenza o il ritorno sul nostro territorio dalle proprie regioni d’origine anche in questo periodo di chiusura delle Università. La rilevanza del tema, da me portato in Consiglio Regionale con un Question Time appena discusso, è data dai numeri: l’indotto economico garantito dagli studenti non piemontesi iscritti alle nostre Università può essere quantificato, in termini strettamente economici, in mezzo miliardo di euro (per 40mila studenti in Piemonte). Ma anche di fronte a queste cifre, l’Assessora Chiorino si tira indietro, rimandando la questione alla Conferenza delle Regioni e al Ministero. Ammettere che non ci sono risorse è sempre e comunque una sconfitta: se la Giunta Cirio crede in un settore, deve e può trovare le risorse, come ha per esempio fatto, per alcune categorie, con il Riparti Piemonte. Le ragioni per un sacrificio ci sarebbero state tutte. Le Giunte di altre Regioni, come per esempio le Marche, l’hanno capito (istituendo misure di sostegno agli affitti con una recente delibera). Ogni studente universitario fuori sede residente sul nostro territorio spende in media, si calcola, dai 7mila ai 10mila euro l’anno: una somma nella quale confluiscono canone d’affitto, spese quotidiane, vestiario, divertimenti e tante altre voci. C’è poi un altro tipo di ritorno, non immediatamente esprimibile su base economica, ma altrettanto importante: ogni studente fuori sede soddisfatto della propria esperienza in Piemonte è potenzialmente il più efficace e sincero testimonial per il nostro territorio. I contratti in essere obbligano al versamento del canone di locazione anche a Università chiuse. Sarebbe stato un segnale importante e uno straordinario volano economico provare a fare qualcosa: per ora, occasione persa.