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Reparto Volo VVF Piemonte, quando vedremo la nuova sede?

Lo chiedo alla Giunta Regionale con un’interpellanza a Palazzo Lascaris: l’Aeroporto di Collegno sarebbe una collocazione ideale.

Questa Giunta approva il progetto per la realizzazione del nuovo Reparto Volo dei Vigili del Fuoco del Piemonte presso l’Aeroporto Aeritalia Torino? Il confronto con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco al fine di conoscere lo stato di avanzamento del progetto è ancora in corso? Lo chiederò prossimamente alla Giunta Regionale con un’interpellanza. La proposta di collocare il Reparto Volo dei Vigili del Fuoco di Torino sul sedime aeroportuale Aeritalia è ultradecennale. L’Aeroporto di Torino-Aeritalia (ICAO: LIMA) si trova sul territorio del Comune di Collegno con ingresso in strada della Berlia 500 a Torino: le Amministrazioni Pubbliche (Comune di Torino, Comune di Collegno e Regione Piemonte) hanno da sempre dimostrato grande interesse relativamente all’ipotesi di realizzarvi la nuova sede, ipotesi che è anche tecnicamente percorribile. La Società Torino Nuova Economia (TNE) ha recentemente ribadito, a proposito, la sua totale apertura. Il Ministero dell’Interno, che ritiene indispensabile dotare il Reparto Volo di Torino di una sede più ampia, ha precisato che i necessari fondi potranno essere stanziati. Ulteriori sviluppi futuri saranno inoltre possibili, per esempio con convenzioni AIB. Dopo oltre dieci anni, auspico che questo progetto possa diventare realtà.

Tempo di Covid: bomba a orologeria pronta a esplodere se si interrompe la continuità di cura

Anche le patologie con cure e visite catalogate come “differibili” o “non urgenti” rischiano, se trascurate in questa fase di seconda ondata, di aggravarsi, con un costo umano, organizzativo e anche economico dalle proporzioni non prevedibili. Appena discussa, sul tema, una mia interrogazione in Consiglio Regionale del Piemonte. La mia preoccupazione resta alta, anche perché cominciano a segnalarsi i primi casi di gravi conseguenze. Ecco alcuni esempi relativi all’ipoacusia, all’odontoiatria e alle reazioni allergiche.

Saranno anche visite e cure “differibili” o “non urgenti”, ma trascurare certe patologie e condizioni è fonte di gravi conseguenze. Alcuni esempi tra gli altri: persone in attesa di protesi dentaria con bonifica del cavo orale ed estrazioni dentarie già effettuate che ora, senza denti e senza protesi, sono a rischio denutrizione; ipoacusici gravi che ora soffrono di un isolamento acustico che complica i rapporti familiari, sociali e professionali, senza contare il rischio di insorgenza di deficit cognitivi; pazienti allergici in attesa di terapia vaccinica (già programmata) che non può essere perfezionata (e l’asma non trattata aumenta il rischio Covid-19); casi di orticaria cronica trattata con anticorpi monoclonali soggetti a piano terapeutico e dunque non prescrivibili.

Sono solo quattro esempi tra i tanti possibili. Resta, anche dopo aver discusso in Consiglio Regionale una nuova interpellanza sul tema della continuità di cure ed esami in tempi di seconda ondata Covid-19, una forte preoccupazione per tante categorie di pazienti (tra gli altri: reumatologici, sclerodermici o rari). 

Per tutti questi cittadini piemontesi c’è il rischio di un aggravamento della propria condizione, proprio per il fatto di non essere stati visitati o curati per settimane. Più pazienti avremo lasciato indietro, più alto sarà il rischio che si verifichino situazioni drammatiche, che oltre tutto porteranno con sé pesanti conseguenze in termini di aumenti dei costi per la nostra Sanità e di ulteriore incremento delle liste d’attesa. 

Una vera e propria bomba a orologeria è pronta a esplodere. Quali sono le misure che si intendono adottare per evitare la cancellazione delle visite considerate meno urgenti? Il gran numero di figure professionali dirottate sul Covid-19 non è senza conseguenze e il prezzo finiscono per pagarlo coloro che avrebbero necessità di non interrompere le cure.
Lo stesso Assessore Icardi ha riconosciuto, poco fa a verbale, l’importanza della continuità di cura, anche in una fase di emergenza, e la necessità di attuare provvedimenti di riorientamento dei servizi sanitari. Mi auguro che ciò avvenga in tempi brevi.

Solidarietà ai giornalisti di Stampa e Repubblica

Chi attacca la libertà di informazione attacca la democrazia: in via Lugaro è andato in scena un atto di intimidazione disgustoso.

Gesto grave e bruttissimo segnale, come sempre quando a essere attaccati sono i mezzi di informazione. Chi attacca le sedi dei giornali attacca la democrazia nel suo complesso e si oppone a una concezione di società nella quale l’informazione è un diritto. La mia condanna nei confronti del gesto intimidatorio nei confronti delle redazioni di Stampa e Repubblica è totale, così come totale è la mia solidarietà ai giornalisti e ai dipendenti delle due sedi. La difesa della libertà di informazione è compito di tutti noi: un compito che diventa ancora più urgente dopo fatti come quello di questa mattina in via Lugaro a Torino.

Conseguenze psichiatriche da Covid-19: un dramma nel dramma

Uno studio della Oxford University (Mississippi) rivela: dopo la diagnosi, disturbi psichiatrici per un paziente su cinque. Le tremende ripercussioni economiche della crisi su ampie fette di popolazione rischiano di peggiorare la situazione. Che risposte intende dare a questo proposito la Giunta Regionale? Che cosa si intende fare, inoltre, per tutelare anche dal punto di vista psicologico il nostro personale medico e sanitario, da mesi sottoposto a uno stress senza precedenti? Presto sul tema una mia interpellanza a Palazzo Lascaris.

Il 20% delle persone alle quali è diagnosticato il Covid-19 presenta disturbi psichiatrici dopo la diagnosi: è il preoccupante risultato che emerge da un’indagine condotta dal Dipartimento di Psichiatria della Oxford University (Mississippi, USA). Le terrificanti conseguenze economiche della crisi epidemiologica rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione: penso a commercianti e imprenditori, ai lavoratori che hanno perso il lavoro, a ristoratori e baristi e, in generale, a tutti i nostri concittadini che hanno vissuto sulla propria pelle queste conseguenze. Che cosa intende fare, sul tema, la Regione Piemonte? Al momento, mi pare che si stia muovendo piuttosto in direzione contraria all’esigenza di potenziare la capacità di risposta della nostra Sanità, vedi i dubbi sul futuro dei Servizi Psichiatrici al Mauriziano di Torino. Il report dell’ateneo statunitense fa emergere dati in preoccupante continuità con quanto già appurato dall’Ospedale San Raffaele di Milano lo scorso agosto: il 56% delle persone guarite dal Covid-19 ha manifestato disturbi quali disturbo post traumatico da stress, depressione o sintomatologia ossessivo-compulsiva, proporzionalmente alla gravità dell’infiammazione durante la malattia. Il nostro personale medico e sanitario ha a sua volta bisogno di essere tutelato, dopo mesi di sforzo senza precedenti, dal punto di vista psicologico. Di fronte a tutto questo, come intende rispondere la Regione Piemonte? Non si è ancora vista alcuna risposta. Tornerò a sollecitare la Giunta in Consiglio Regionale e presenterò al più presto un’interpellanza sul tema.

Le ATP Finals diventino volano di sviluppo per Torino e siano il segnale che qui si può investire con successo

Ospitare questo grande evento è di per sé un bel risultato, ma perché il successo sia completo occorre che il Comitato lavori per “agganciare” all’evento sportivo appuntamenti e congressi: il mondo torni a guardare alla nostra città come a un punto di riferimento e a un contesto nel quale creare sviluppo e lavoro.

Ospitare le ATP Finals è, lo ribadisco, un grande risultato per Torino. Mi auguro, a questo punto, che il Comitato, lungi dal trasformarsi nell’ennesimo salotto buono del quale non sentiamo il bisogno, possa annoverare al proprio interno le migliori intelligenze cittadine e lavori affinché le ATP Finals diventino “l’amo” per “agganciare” tanti altri eventi e congressi internazionali: tecnologia e medicina, intelligenza artificiale e manifattura, innovazione e farmaceutica. Facciamo passare il messaggio che il nostro è un territorio nel quale è possibile investire con successo, creando sviluppo e lavoro. Abbiamo di fronte a noi cinque anni sotto i riflettori: lavoriamo per portare a Torino altri appuntamenti, da calendarizzare subito prima o subito dopo l’evento tennistico, per trasformare la città in un punto di riferimento e un polo di attrazione.Trasformiamo il risultato – ottimo, ma di per sé non decisivo – di essere diventati la sede delle ATP Finals per fare in modo che il mondo torni a guardare a Torino come punto di riferimento. Se sapremo fare questo avremo ottenuto una vittoria totale.