attualmente la fornitura di protesi acustiche è normata dal DM 332/99, pienamente vigente;
nel 2013 la Regione Piemonte ha regolamentato l’iter prescrittivo e ha richiesto un adeguamento tecnico e strutturale (oneroso) alle aziende audioprotesiche del territorio (DGR 10-6336 del 9 settembre 2013);
sono circa 30.000 i piemontesi con sordità.
TENUTO CONTO CHE:
le gare d’appalto per l’assistenza audioprotesica – introdotte del DPCM sui nuovi LEA del 2017, ma mai utilizzate – sono state dichiarate inappropriate in ragione della tipologia di assistenza cui sarebbero destinate;
lo spostamento (2017) nei nuovi LEA della fornitura delle protesi acustiche dall’elenco 1 (dispositivi su misura a tariffa unica) all’elenco 2 (dispositivi di serie, non personalizzabili) è stato riconosciuto come non consono in una sentenza del Tar della Basilicata;
in senso analogo si è espressa, con un proprio parere, la Regione Veneto;
con un emendamento di Bilancio del novembre 2019, la Camera dei Deputati ha dato parere favorevole per la ricollocazione delle protesi acustiche nell’elenco 1;
il Consiglio di Stato, con Sentenza N. 00759/2019 a seguito del ricorso presentato da ANAP e ASSOBIOMEDICA, ha annullato la gara indetta dalla Regione Basilicata per l’acquisto di apparecchi acustici;
risulta tuttora utilizzabile il precedente Nomenclatore Tariffario.
RILEVATO CHE:
il 15 maggio 2019, nonostante quanto precisato al punto precedente, è stato pubblicato dalla Regione Piemonte il bando di gara per la stipula di un accordo quadro per la fornitura di ausili per comunicazione e informazione e relativi servizi;
dal 4 agosto 2020 il bando di gara è disponibile sul sito di SCR Piemonte;
tale gara assegnerà a ogni cittadino con sordità un audioprotesista, il quale a sua volta gli assegnerà un apparecchio acustico standard;
nel bando si opta per la scissione tra il prodotto (l’apparecchio acustico, per il quale si segue il criterio della qualità) e la prestazione (l’assistenza audioprotesica vera e propria ad opera dell’audioprotesista, con il criterio del minor prezzo);
CONSIDERATO CHE:
si rischia, dato lo stato delle cose, di vedere negato o ridotto il diritto di libera scelta dell’assistito, il suo diritto di rivolgersi al professionista di fiducia e il suo diritto di ricevere un’assistenza appropriata e personalizzata;
una procedura, da parte della Regione Piemonte, come quella descritta in narrativa sarebbe in netta controtendenza con il resto del paese;
a rischio risulta, con una procedura a bando di questo tipo, la sopravvivenza delle piccole e delle medie aziende audioprotesiche del territorio – senza un apparente risparmio e anzi, addirittura, con un aggravio di spesa – a carico della Regione;
a rischio sono anche i posti di lavoro di centinaia di professionisti tecnico-sanitari laureati (valutato che attualmente il fabbisogno di tali figure professionali è annualmente determinato attraverso il Fabbisogno Formativo cda della Regione Piemonte e – caso raro e virtuoso – le percentuali di assunzioni entro 6 mesi dopo la laurea risultano prossime al 100%);
l’assistenza audioprotesica non si esaurisce nella mera erogazione di un dispositivo, ma rappresenta una prestazione sanitaria complessa, duratura nel tempo e nella quale l’elemento della prestazione e quello dell’impiego del dispositivo sono, o dovrebbero essere, inscindibili.
CONSTATATO INOLTRE CHE:
il cittadino avente diritto risulterebbe penalizzato, dal momento che non potrebbe più scegliere il suo professionista di fiducia liberamente, né la protesi più adatta alle sue esigenze (neanche pagando personalmente la riconducibilità, salvo rinunciare alla fornitura regionale e acquistare privatamente il proprio dispositivo acustico);
non potrebbe accedere liberamente inoltre, come avviene attualmente, alle sedute di regolazione e di assistenza per ottimizzare la propria esperienza di ascolto e quindi migliorare la propria qualità di vita;
a fronte di una spesa regionale non ridotta risulterebbe potenzialmente depauperata l’assistenza al cittadino ipoacusico: sarebbe infatti fornita sì la protesi digitale, ma non erogato un numero sufficiente di sedute di fitting (è previsto attualmente 7 sedute in tre anni);
preoccupazione è stata espressa a vario titolo e con varie modalità da Associazioni, professionisti e realtà attive nel settore;
il Decreto Regionale del 2013 identificava come problema precipuo l’identificazione di laboratori territoriali certificati in qualità 13485 e 9001 che facessero assistenza tecnica per le protesi (assistenza tecnica fuori garanzia e certificazioni di non riparabilità);
le Commissioni “Igiene e Sanità” del Senato e “Affari Sociali” della Camera, in data 14 dicembre 2016, hanno dato esplicitamente mandato alla “Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA e l’appropriatezza del Servizio Sanitario Nazionale” di modificare il testo del DPCM sui Nuovi LEA riportando alcune tipologie di assistenza, tra cui quella audioprotesica, all’interno dell’elenco 1 del Nomenclatore Tariffario che contiene prestazioni e dispositivi erogati attraverso un regime tariffario, in ragione del fatto che “per le loro caratteristiche e per le specifiche necessità funzionali dell’utenza cui sono destinati necessitano di un percorso prescrittivo individualizzato e di un appropriato percorso valutativo condotto da un’equipe multidisciplinare nonché di un adeguato training all’uso, al fine di garantire la massima personalizzazione e aderenza alle esigenze degli utenti, obiettivi difficilmente raggiungibili mediante procedure di gara”;
la Camera, con gli Ordini del Giorno n. 345 e n. 420 pubblicati nel quadro dell’iter di approvazione del Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e Bilancio Pluriennale per il Triennio 2020-2022, ha rinnovato il proprio orientamento espresso coi il
sopracitato parere richiedendo ”al Governo di valutare l’opportunità di stabilire nell’ambito della Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA, il ritorno al sistema a tariffa e dunque nell’elenco 1 dei dispositivi acustici, coinvolgendo la categoria per la negoziazione di un accordo quadro che garantisca risparmi per il SSN e appropriatezza e specificità per gli aventi diritto attraverso il necessario processo di adattamento individuale da parte del professionista sanitario”;
assurdo sarebbe – in una delicata fase di emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, patologia che colpisce con maggiore frequenza e intensità i soggetti anziani, proprio coloro che sono maggiormente affetti dai deficit uditivi e che hanno maggiore necessità di dotarsi di ausili per l’udito – adottare una modalità di erogazione altamente penalizzante proprio per questi pazienti.
INTERPELLA la Giunta regionale per sapere:
Per quali ragioni la Regione Piemonte abbia deciso di procedere con una gara d’appalto per le protesi acustiche pur alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, della sentenza del Tar della Basilicata e dei pareri contrari espressi da altri Enti e Istituzioni;
Se la Giunta Regionale intenda tornare sulla propria decisione adeguandosi così alla tendenza di tutte le altre Regioni italiane;
Se, all’interno del “Nucleo tecnico di supporto a SCR Piemonte S.p.A. nella convenzione centralizzata per la fornitura alle Aziende sanitarie regionali di ausili per l’udito di cui al DPCM sui nuovi LEA del 12 gennaio 2017” (costituito proprio ai fini di redigere l’indagine di mercato e successivamente il bando di gara oggetto di questa interrogazione), fosse prevista una rappresentanza del tecnico sanitario ordinato (Legge 3/2018) responsabile della scelta, dell’adattamento e del controllo periodico delle forniture di assistenza protesica e delle aziende fornitrici di tale assistenza all’interno delle quali opera l’Audioprotesista;
Se la Regione si sia avvalsa di uno specialista laureato in audioprotesi;
Se la Regione Piemonte abbia previsto un controllo sulle autocertificazioni di incompatibilità dei membri della commissione e che cosa sia emerso dai controlli.
Se la Regione abbia interpellato, come consulenti, i Presidenti dell’ordine dei tecnici Audioprotesisti, in quanto organo sussidiario dello Stato, per il rispetto della legge 24.17 e il codice deontologico.
lo scrivente ha recentemente ricevuto segnalazioni provenienti da cittadini residenti nella Collina torinese (soprattutto in strada delle Traverse e strada del Durio) e aventi ad oggetto rilevanti problemi riguardanti inquinamento acustico proveniente dai numerosi veicoli in transito in strada Traforo di Pino, strada composta da una corsia per senso di marcia con limite di velocità di 50 km/h;
RILEVATO CHE
il tema era già emerso alcuni anni addietro e aveva coinvolto l’interessamento di ARPA Piemonte;
in esito ad un primo intervento di rilevazioni fonometriche eseguite nel 2010 ai fini della “Valutazione da rumore in ambiente esterno”, ARPA concludeva riferendo che i rilievi di rumore effettuati presso le abitazioni in strada delle Traverse evidenziavano che i livelli di immissione sonora determinati dal traffico veicolare lungo strada Traforo del Pino risultavano superiori ai limiti stabiliti dalla Città;
con un successivo intervento svolto da ARPA nel febbraio 2016 si andava ad indagare, ai fini dell’inquinamento acustico prodotto, circa il ruolo svolto dai 4 giunti di dilatazione installati nel 2009 per rinforzare strutturalmente il viadotto situato in corrispondenza di strada delle Traverse: la relazione tecnica relativa alle valutazioni strumentali svolte da ARPA affermava che la presenza dei giunti di dilatazione determinava un peggioramento del clima acustico dell’area;
negli ultimi anni sono stati svolti interventi manutentivi presso il viadotto in oggetto ma, secondo quanto riferito dai residenti, l’impatto sonoro del transito dei veicoli rimane elevato e si propaga per tutta la vallata;
RILEVATO INOLTRE CHE
i cittadini che hanno lamentato l’inquinamento acustico causato dal transito dei veicoli sul viadotto in oggetto risiedono essenzialmente in strada delle Traverse, strada del Durio e strada del Cartman;
strada delle Traverse è un sedime in parte comunale ed in parte privato: i cittadini hanno lamentato l’assenza di illuminazione pubblica e di manutenzione della pavimentazione nel tratto di competenza dell’ente comunale;
sovente accade che, in occasione di eventi piovosi di particolare entità (ormai non più rari), il rio che scorre parallelamente alle strade del Durio e delle Traverse esondi trascinando rami e altri detriti che invadono i sedimi rendendo pericolosa la circolazione veicolare;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
se l’Amministrazione intenda sollecitare ARPA o eseguire in proprio nuovi rilievi fonometrici presso il viadotto in oggetto;
se, tenuto conto della situazione narrata dai cittadini e ospitata in sintesi nel presente atto, l’Amministrazione intenda considerare l’installazione di barriere acustiche presso il viadotto in oggetto (necessarie per contenere il rumore e, secondariamente, per proteggere da pericolose cadute di oggetti);
in caso di risposta affermativa al precedente quesito, quali siano i tempi e i costi stimati;
se l’Amministrazione abbia in programma l’installazione dell’illuminazione pubblica nel tratto comunale di strada delle Traverse e se e quando sia previsto un intervento per la sistemazione/manutenzione del manto stradale;
se l’Amministrazione intenda intervenire per la regimentazione delle acque del rio collinare al fine di scongiurare che ad ogni evento atmosferico consegua una pericolosa esondazione con trascinamento di materiale sulle strade adiacenti all’alveo.
la Scuola dell’Infanzia Bilingue “Stefano Bonacossa” e la Scuola Primaria Bilingue “Davide Fregonese” si trovano in via Nizza 22/F a Torino;
sono circa 200 i bimbi e le bimbe che frequentano le classi della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria;
lungo via Nizza è stata recentemente terminata, parallela al marciapiede ovest, la pista ciclabile a doppia corsia che collega Porta Nuova a piazza Carducci;
l’infrastruttura, i cui lavori si sono conclusi a luglio 2020, è stata realizzata all’interno del progetto di riqualificazione dell’intero asse stradale, con annessa redistribuzione degli spazi pubblici;
è stata mantenuta, parallela al marciapiede est, l’altra pista ciclabile sulla stessa direttrice, preesistente al nuovo percorso;
un passaggio pedonale collega i due marciapiedi di via Nizza proprio in corrispondenza del civico 22;
lo scrivente ha effettuato un sopralluogo, nel pomeriggio di mercoledì 21 ottobre, in concomitanza con l’orario pomeridiano di uscita dalle Scuole;
RILEVATO CHE
nelle fasce orarie d’entrata e, soprattutto, di uscita si formano, lungo il marciapiede antistante l’Istituto, capannelli di persone (almeno un adulto per ogni allievo);
sull’adiacente ciclabile a doppia corsia sfrecciano, come lo scrivente ha avuto modo di rilevare personalmente, biciclette e monopattini;
a centro strada accelerano le auto, in ripartenza dall’intersezione regolata da semaforo di largo Marconi;
CONSIDERATO CHE
imprevedibili e improvvisi sono spesso i movimenti delle bimbe e dei bimbi, soprattutto nella fascia d’età della Scuola dell’Infanzia, in particolare in un momento di confusione gioiosa qual è l’uscita da scuola;
più volte si sono rischiati incidenti e investimenti, sia tra pedoni e veicoli a motore sia tra pedoni e biciclette o monopattini;
i genitori delle bimbe e dei bimbi che frequentano l’Istituto chiedono a gran voce che l’area sia messa in sicurezza.
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
come l’Amministrazione intenda rispondere all’esigenza di maggiore sicurezza nella porzione di città in oggetto;
se l’Amministrazione intenda intervenire per rallentare la velocità media, in quel tratto di strada, sia dei veicoli a motore sia di biciclette e monopattini, per esempio collocando dissuasori o altra tecnologia utile allo scopo;
se l’Amministrazione intenda potenziare la segnaletica, sia orizzontale sia verticale;
se l’Amministrazione intenda realizzare un dosso o altro manufatto in corrispondenza dell’attraversamento pedonale, sulla falsariga della soluzione già presente, dall’altra parte della strada, in via Emanuele Thesauro.
via San Francesco da Paola, traversa di via Po e storica direttrice cittadina da sempre aperta al traffico veicolare, collega la stessa via Po con corso Vittorio Emanuele II;
vi hanno sede edifici residenziali, negozi, locali, ristoranti, uffici e studi professionali;
il sedime è stato interdetto la scorsa estate al transito di veicoli nel tratto tra la Cavallerizza Reale e via Maria Vittoria (DGC 2020 01537 del 14 luglio 2020);
la pedonalizzazione si estende alle vie Fratelli Vasco e Des Ambrois (nel tratto tra le vie Accademia Albertina e via San Francesco da Paola);
numerose sono state le attività che, in concomitanza con la pedonalizzazione e con le nuove misure del Comune a tutela dei bar e degli altri esercizi di somministrazione, hanno implementato i propri dehors (DCC 2020 01121 del 18 maggio 2020);
lo scrivente ha effettuato un sopralluogo in zona nel tardo pomeriggio di mercoledì 21 ottobre, riscontrando diverse criticità;
RILEVATO CHE
la pedonalizzazione si è dimostrata fattore di oggettivo ostacolo per molte attività, soprattutto se di categoria merceologica diversa dalla ristorazione, quali, per esempio, attività di spedizioni con corriere espresso, di restauro, di cartoleria e di abbigliamento;
vi sono negozianti che hanno subito un ulteriore e consistente calo di fatturato dovuto alla pedonalizzazione, calo che va a sommarsi a quello già considerevole causato dall’emergenza da Covid-19;
sono, si stima, circa 70 i posti auto persi con la chiusura al traffico delle tre vie, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare in termini di disagi per residenti e imprenditori;
in zona hanno sede uffici e studi di professionisti, per i quali le conseguenze sull’operatività quotidiana sono state e sono non irrilevanti;
vi sono residenti che, data la nuova viabilità, hanno difficoltà a raggiungere il proprio garage;
la nuova viabilità appare cervellotica e il traffico tende ad aumentare lungo le strade circostanti l’area pedonalizzata;
lo scrivente ha personalmente parlato con titolari di attività che, avendo dovuto spostare la propria sede in un’altra via a causa della pedonalizzazione, non hanno ricevuto dall’Amministrazione alcuna proposta di compensazione;
CONSIDERATO CHE
lungi dall’accontentare tutti, la pedonalizzazione sta al contrario facendo registrare un crescente numero di voci contrarie e critiche;
i cittadini contrari alla pedonalizzazione hanno già raccolto 750 firme per chiedere all’Amministrazione la revoca immediata di questa misura;
i residenti e i commercianti lamentano la scarsa illuminazione serale e la percezione di insicurezza nel camminare in una via semideserta;
sono peggiorate le condizioni di pulizia e, dopo le serate di movida, la via, che qualcuno utilizza talvolta come una latrina a cielo aperto, è particolarmente sporca;
certe soluzioni in tema di dehors paiono difficilmente compatibili con il decoro e la pulizia urbanistica e architettonica di questa storica via;
sembra difficile affermare che, a fronte della perdita del traffico veicolare, si sia registrato un aumento di avventori che si muovono a piedi;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
come valuti l’Amministrazione l’andamento di questi mesi di pedonalizzazione dal punto di vista dell’efficacia e della sostenibilità;
entro quali termini, come richiesto dai 750 firmatari della petizione e come la stessa natura provvisoria del provvedimento impone, intenda revocare la pedonalizzazione della via;
se, prima del termine della sperimentazione, sia intenzione dell’Amministrazione limitare l’estensione della pedonalizzazione al solo tratto che va dalla Cavallerizza Reale all’incrocio con via Principe Amedeo;
con quali misure di compensazione, secondo quali criteri ponderate ed entro quali tempi erogate, l’Amministrazione abbia intenzione di venire incontro ai titolari di attività costretti a spostarsi;
quanti siano i dehors presenti sulla via, quando e da chi siano stati autorizzati e a quali parametri estetici siano stati vincolati;
se tutti i dehors attualmente presenti sulla via siano garantiti da regolare concessione.
l’Istituto Comprensivo Regio Parco, costituito nell’anno scolastico 2009/2010, si trova nel quartiere Borgo Rossini, nel territorio della Circoscrizione 7, e comprende sette scuole dei tre ordini di grado d’istruzione: Infanzia “Ciriè”, Infanzia “Maria Teresa”, Primaria “Lessona”, Primaria “De Amicis”, Primaria “Fiocchetto”, Secondaria di Primo Grado “Giacosa” e Secondaria di Primo Grado “Verga”;
la Scuola Primaria Michele Lessona si trova in corso Regio Parco 19, quartiere Borgo Rossini;
l’Istituto è ospitato in un edificio costruito nel 1923, nel quale sono collocate anche le sedi della Direzione Scolastica e della Direzione Amministrativa;
il plesso è dotato di spazio mensa, palestra, biblioteca degli alunni; biblioteca magistrale, laboratorio di Scienze, laboratorio di Matematica, laboratorio di Informatica, laboratorio di Lingua Inglese, laboratorio di Pittura, laboratorio di Musica, sala riunioni per gli insegnanti e per le assemblee dei genitori;
RILEVATO CHE
Borgo Rossini ha talune specifiche peculiarità: è sede di frequente transito per tutti i veicoli provenienti dalla porzione settentrionale della città e diretti in centro, ospita molte realtà produttive, artigianali e commerciali di notevole prestigio e valore, risulta essere l’ultimo avamposto escluso dalla zona blu a pagamento nei pressi del centro città e del Campus universitario Luigi Einaudi;
ogni giorno il Borgo accoglie un’autentica invasione di veicoli che utilizzano corso Regio Parco (costituito da una sola corsia per senso di marcia) come arteria di transito prediletta;
questa situazione conosce una particolare accentuazione in corrispondenza degli orari di ingresso e di uscita della Scuola Primaria Michele Lessona: ne deriva una tanto abbondante quanto, per certi versi, inevitabile “malasosta” con conseguente limitazione alla libertà di movimento dei pedoni e, fattore non secondario, un traffico veicolare che provoca un tasso molto elevato di inquinamento ambientale e acustico;
in orario di entrata e uscita scuola, e con una prosecuzione che non si esaurisce rapidamente, in corso Regio Parco direzione sud si forma un incolonnamento di veicoli, fermi a motore acceso, in attesa di superare l’intersezione con corso Palermo: il notevole traffico e i tempi semaforici molto ristretti (intersezione corso Regio Parco/corso Palermo) non consentono un flusso tale da liberare rapidamente corso Regio Parco;
il tema era già stato proposto dallo scrivente, in termini non dissimili, con un’interpellanza presentata il 23 ottobre 2019 (mecc. 2019 04534) con cui si domandava, tra l’altro, se “l’Amministrazione intenda considerare la proposta di istituzione di una zona di divieto di accesso e transito in corso Regio Parco, nel tratto tra corso Verona e corso Palermo, limitatamente alle fasce orarie di ingresso e uscita della Scuola Primaria Lessona (h 8/9 e h 16/17); se, nelle more della realizzazione dell’intervento suggerito al punto precedente, si desideri introdurre la preziosa figura del nonno vigile; se si intendano effettuare le adeguate osservazioni e valutazioni tecniche in merito ai tempi semaforici dell’intersezione corso Regio Parco/corso Palermo per arrivare ad ampliare la fase di luce verde per corso Regio Parco direzione sud; se, in alternativa o a supporto della proposta enunciata al punto precedente, si intenda implementare la segnaletica verticale per dissuadere dall’utilizzo di corso Regio Parco, indicando percorsi alternativi (via Padova, corso Brescia, corso Novara) per chi proviene dalla zona nord e intende raggiungere il centro cittadino.”,
si riporta uno stralcio della risposta fornita in Aula dall’Assessore: “ad oggi non risulta avanzata agli uffici preposti specifica richiesta di limitazione del transito nel tratto di corso Regio Parco compreso tra corso Verona e corso Palermo per il quale si esprimono riserve in relazione alla presenza di attività terziarie diverse ed in funzione dell’attuale viabilità locale circostante organizzata prevalentemente in sensi unici di marcia. Verrà comunque valutata la possibilità di effettuare una sperimentazione durante le fasce orarie di ingresso e uscita degli alunni della scuola Primaria Lessona. p.to 4) “Il servizio del Nonno Vigile è stato attivo fino all’anno scolastico 2013/14. Il motivo prevalente per cui non è più stato possibile mantenerlo attivo è che l’Associazione che forniva un servizio analogo a Bologna (Auser), era stata multata in quanto i buoni pasto che venivano erogati ai nonni quale benefit per il loro impegno, a Bologna come a Torino, secondo l’interpretazione degli estensori della multa, prefiguravano la creazione di un rapporto di lavoro. Alcuni approfondimenti fatti all’epoca hanno confermato questa interpretazione e non è stato possibile, nonostante vari tentativi, organizzare il servizio in altro modo. In relazione alla segnalazione si informa che il semaforo posto sull’intersezione Regio Parco / Palermo / lungo Dora Firenze fa parte del sistema Sistema 5T per la gestione centralizzata del traffico pubblico e privato presente ormai su circa 300 dei 650 incroci cittadini dotati di impianto semaforico. Il sistema, basandosi sulle rilevazioni effettuate dai sensori presenti sull’asfalto gestisce dinamicamente i tempi di tutti gli impianti semaforici presenti sull’asse del corso Palermo; la gestione dinamica dei tempi è volta alla minimizzazione degli accodamenti ed alla fluidificazione del traffico veicolare pubblico e privato. È stato chiesto alla società 5T s.r.l., che gestisce gli impianti centralizzati per la città di Torino di effettuare una verifica delle tempistiche del ciclo semaforico dell’intersezione Regio Parco/Palermo/Lungo Dora Firenze al fine di ottimizzare la scansione dei flussi veicolari, che presentano criticità anche sull’asse del lungo dora, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attestamento in prossimità della scuola elementare di corso Regio Parco. Nei principali punti di accesso alla città e lungo le direttrici di traffico con flussi veicolari più intensi, sono presenti postazioni di segnaletica di indicazione che, seguendo percorsi indirizzati secondo la gerarchia viaria delle infrastrutture stradali, conduce ai principali punti di interesse ai fini viabili della Città compreso il centro. Verrà comunque valutato dove poter posizionare segnaletica verticale per deviare i flussi a monte. Ad oggi, la scelta di percorrere il corso Regio Parco per raggiungere il centro cittadino, risulta penalizzante per i motivi addotti ai punti precedenti in particolare nelle ore di maggior flusso veicolare ed in corrispondenza degli ingressi uscita degli utenti dei plessi scolastici e pertanto non pare necessario implementare ulteriormente la segnaletica stradale presente.”;
EVIDENZIATO CHE
con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della Mozione n. 32, in data 22 luglio 2019, si impegnava la Sindaca e la Giunta a: “1) verificare, in collaborazione con le Circoscrizioni, se vi siano sul territorio torinese, scuole d’infanzia, primarie, secondarie di primo grado o asili nido in cui non sia ancora prevista la chiusura al traffico veicolare delle strade antistanti in orario di ingresso e uscita dei bambini. E a realizzare, quindi, in tutti i casi in cui sia possibile, chiusure temporanee delle strade per mettere in sicurezza gli allievi durante l’ingresso e l’uscita dalle scuole; 2) indicare nel territorio cittadino alcune scuole in cui si possano realizzare in via sperimentale, modifiche strutturali che restringano la carreggiata eliminando la possibilità di sosta in doppia fila, ampliando al contempo lo spazio destinato ai pedoni o al posteggio di biciclette e a realizzare di conseguenza le modifiche; 3) valutare se in alcuni casi sia possibile definire zone pedonali nelle strade su cui insiste l’ingresso della scuola e in strade adiacenti l’edificio scolastico ed eventualmente realizzare tali interventi; 4) promuovere e sostenere iniziative in collaborazione con le scuole finalizzate a incentivare l’utilizzo di modalità di trasporto sostenibili nel tratto casa-scuola e a realizzare progetti volti a sensibilizzare studenti e famiglie sul tema.”;
sulla scorta di tale provvedimento, l’Assessorato a Trasporti e Mobilità ha domandato alle Circoscrizioni di individuare i plessi scolastici presenti nei rispettivi territori che necessitassero di interventi “car free”, avviando la sperimentazione con l’inizio del corrente anno scolastico;
per quanto riguarda la Scuola Lessona ancora nulla è stato fatto, pur permanendo quotidianamente situazioni di traffico congestionato proprio in orario di entrata/uscita degli alunni e di conseguente inquinamento ambientale;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
se e quando l’Amministrazione intenda considerare la proposta di istituzione di una zona di divieto di accesso e transito in corso Regio Parco (zona “car free”), nel tratto tra corso Verona e corso Palermo, limitatamente alle fasce orarie di ingresso e uscita della Scuola Primaria Lessona (h 8/9 e h 16/17);
a che punto sia l’intenzione enunciata un anno fa dall’Assessore in risposta alla precedente interpellanza sopra citata: “Verrà comunque valutata la possibilità di effettuare una sperimentazione durante le fasce orarie di ingresso e uscita degli alunni della scuola Primaria Lessona.”;
se, in questo anno, siano stati svolti nuovi approfondimenti e confronti con altre realtà al fine di individuare una modalità “regolare” per rispristinare il prezioso ruolo del “nonno vigile”.