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INTERPELLANZA – Area pedonale in via Balbo, piazza Santa Giulia e movida in Vanchiglia: i problemi c’erano, ci sono…e ci saranno? Ai posteri l’ardua sentenza

PREMESSO CHE

  • con molteplici atti consiliari presentati nel corrente mandato amministrativo lo scrivente ha rappresentato all’Amministrazione Appendino la situazione di intenso degrado, sporcizia e di scarso rispetto della legalità che caratterizza via Balbo con preciso riferimento all’’area pedonale compresa tra via Guastalla e via Buniva;
  • in data 25 ottobre 2018 lo scrivente presentava una prima interpellanza (“Area pedonale via Balbo: neanche Diabolik ha mai avuto un rifugio così comodo e riservato, ma tanto sporco!”, mecc. 2018 04817) per portare all’attenzione dell’Amministrazione le molteplici criticità dell’area in oggetto: problemi di degrado, di pulizia e igiene ambientale, di decoro e scarsa illuminazione, di sicurezza urbana legata ad episodi di vandalismo connessi allo spaccio e alla malamovida. A completamento della situazione esposta nel testo, che qui si richiama integralmente, lo scrivente poneva i seguenti quesiti: “1) se l’Amministrazione sia in grado di impegnarsi per garantire maggiore sicurezza, declinata nell’accezione della deterrenza, implementando l’illuminazione pubblica e la presenza di pattuglie della Polizia Municipale nell’area pedonale in oggetto; 2) se l’Amministrazione intenda rimuovere la pavimentazione in moquette per sostituirla con un fondo stradale meno sensibile alla nidificazione e alla proliferazione di germi e batteri; 3) quanti e di quali tipologie siano gli interventi di AMIAT presso l’area e se sia possibile stabilire un periodico intervento con le macchine disinfettanti; 4) se, pur riconoscendo il valore artistico delle panchine attualmente presenti, si intenda studiare e valutare una modifica strutturale per impedire che esse siano utilizzate come luogo di ricovero temporaneo per la “merce” degli spacciatori e che da esse vengano estratte le pietre poi brandite come armi improprie dai malintenzionati; 5) se l’area verde sia regolarmente mantenuta e se sia stato verificato che la struttura non sia impropriamente utilizzata dagli spacciatori per nascondere le dosi e non sia pertanto danneggiata; 6) se possano essere sostituiti quei cestini che presentano evidenti segni di ruggine e che possono pertanto costituire un pericolo per  i bambini che  accidentalmente li urtassero.”;
  • di seguito si riporta il testo integrale della risposta pronunciata dall’Assessore Unia il 14 novembre 2018: “Il Comandante del Corpo Polizia Municipale rende noto che nonostante il controllo dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti sia svolto preminentemente per competenza specifica dalle Forze di Polizia Statale nell’ottica della prevenzione e della repressione delle azioni criminose, il personale del Corpo effettuerà alcuni monitoraggi in loco per rilevare l’eventuale fenomeno, successivamente se è necessario si valuteranno quali tipi di intervento attuare eventualmente coinvolgendo altre Forze di Polizia. Il Servizio di Sostenibilità Energetica per quanto è di competenza riferisce che nel tratto pedonale di via Balbo sono presenti 11 centri luminosi a globo con deflettore dotati di lampada da 100 watt non sostituiti per ora nell’ambito del progetto Torino Led in quanto considerati di arredo urbano, la scarsa illuminazione è dovuta all’eccessivo sviluppo delle fronde dell’alberatura che hanno inglobato gli apparecchi riducendo l’emissione luminosa degli stessi, queste sono le condizioni pur sostituendo gli attuali apparecchi ovviamente il risultato non sarebbe ottimale, per cui è stata richiesta, messa a calendario poi vi darò anche le date, la potatura di quelle fronde di alberi. In queste condizioni pur sostituendo gli attuali globi con un apparecchio a led non si risolverebbe il problema, ma il Servizio Gestione del Verde si è detto disponibile non appena risolta l’emergenza dovuta alle avversità meteorologiche di attuare le necessarie potature di quegli alberi. Il Servizio Verde Pubblico Gestione Grandi Opere comunica in una nota per quanto riguarda la manutenzione ordinaria dell’area pedonale Balbo la competenza circoscrizionale di non avere in previsione interventi di manutenzione straordinaria. La Circoscrizione 7 segnala che pur avendo in carico la parte Verde come manutenzione ordinaria l’ufficio tecnico non può garantire un controllo legato all’utilizzo improprio della stessa come nascondiglio degli stupefacenti, in merito alla sistemazione delle panche per quanto nella disponibilità saranno messi in programma gli interventi necessari di ripristino da effettuarsi entro l’anno 2018. Specifica che da alcuni anni aiutano al miglior mantenimento dell’area un gruppo di volontari nell’ambito del progetto Torino Spazio Pubblico. Conclude sulla carenza di pulizia dei rifiuti vari che l’ufficio così come avviene per le altre aree del territorio segnala le situazioni anomale quando riscontrate direttamente ad AMIAT e al Servizio Ciclo Rifiuti. AMIAT per quanto di competenza propria riferisce che il servizio di pulizia dell’area pedonale di via Balbo si svolge di norma con frequenza 5 giorni su 7, il lunedì, il martedì, il mercoledì, il venerdì e sabato, precisa di aver effettuato recentemente dei controlli e di aver rilevato che la superficie risulta adeguatamente pulita e le frequenze in essere ritenute sufficienti, dichiara la propria disponibilità ad inserire l’area tra quelle soggette a periodico lavaggio e disinfezione qualora la Città ritenesse opportuno adeguare il piano di lavoro a questo servizio aggiuntivo. L’Area Ambiente nell’attestare la correttezza del riscontro pervenuto da AMIAT comunica che predisporrà preventivamente qualche verifica per capire se sia opportuno prevedere una frequenza diversa o richiedere ad AMIAT interventi puntuali in ragione di specifiche esigenze. Sui cestini rende noto di aver richiesto ad AMIAT una verifica di magazzino finalizzata a valutare i tempi di eventuali sostituzioni in base alle disponibilità.”;
  • nei mesi seguenti si riscontrava la permanenza di recrudescente degrado quale diretta conseguenza della movida e dell’attività di spaccio di stupefacenti: ciò che restava ai residenti della malamovida era particolarmente evidente la domenica mattina (rifiuti di ogni genere, organici e non, danneggiamenti al patrimonio e ai veicoli in sosta nelle vie adiacenti). Inoltre, parti della pavimentazione dell’area pedonale risultavano sconnesse e l’arredo urbano era in pessime condizioni;
  • sull’area pedonale affacciano edifici comunali che ospitano un asilo nido, una scuola materna, una scuola elementare e una palestra: tutti erano ridotti in uno stato di estremo degrado, con evidenti  e         ampi  squarci  nelle facciate  prive  di  intonaco;
  • lo scrivente riteneva pertanto necessaria e indifferibile la presentazione di una seconda interpellanza in data 20 marzo 2019, dal titolo vagamente profetico (“Area pedonale in via Balbo, capitolo secondo. E chissà quanti altri ne serviranno!”, mecc. 2019 01005), ponendo all’attenzione dell’Amministrazione i seguenti quesiti: “1) se negli ultimi 4 mesi il Corpo di Polizia Municipale abbia effettuato alcuni monitoraggi dell’area e se abbia rilevato “l’eventuale fenomeno” di spaccio di sostanze stupefacenti e, in caso positivo, se sia stato deciso “quali tipi di intervento attuare eventualmente coinvolgendo altre Forze di Polizia”; 2) se, con l’arrivo dei mesi primaverili-estivi, la Polizia Municipale intenda organizzare servizi di visibilità e prevenzione a fini di tutela della sicurezza urbana, con uniforme e veicoli istituzionali “con le scritte”, per garantire il rispetto della legalità e della convivenza civile nell’area di piazza Santa Giulia e nelle vie limitrofe (compresa l’area pedonale via Balbo); 3) se il miglioramento dell’illuminazione, riferito dai cittadini, sia conseguenza delle prime potature e se siano state sostituite le lampade degli 11 centri luminosi a globo con deflettore; 4) se, tenuto conto della dichiarata disponibilità di AMIAT, l’Amministrazione abbia adeguato il piano di lavoro e abbia inserito l’area pedonale di via Balbo tra quelle soggette a periodico lavaggio e disinfezione; 5) in caso di risposta affermativa al punto precedente, quanti siano i passaggi su base mensile per il lavaggio e la disinfezione della pavimentazione e del tappeto in moquette; 6) se siano state reperite le risorse per la rimozione della moquette presso la zona giochi dell’area pedonale e la conseguente sostituzione con materiale anticaduta o comunque in altro materiale facilmente lavabile; 7) se, in merito ai cestini fortemente ammalorati e arrugginiti, sia stata effettuata la “verifica di magazzino finalizzata a valutare i tempi di eventuali sostituzioni”; 8) se, pur riconoscendo il valore artistico delle panchine attualmente presenti, si sia giunti ad una soluzione per la loro modifica strutturale al fine di impedire che esse siano utilizzate come luogo di ricovero per le dosi di stupefacenti da parte degli spacciatori e per scongiurare che da esse vengano estratte le pietre utilizzate poi come armi improprie dai malintenzionati; 9) se l’Amministrazione abbia in previsione la ristrutturazione e il rifacimento delle facciate e delle parti esterne degli edifici comunali che si affacciano sull’area pedonale di via Balbo.”;
  • di seguito si riporta il testo integrale della risposta pronunciata dall’Assessore Unia il 13 maggio 2019: “Sono state ovviamente richieste le relazioni ai vari servizi coinvolti. Il comandante del Corpo di Polizia Municipale, per quanto riguarda i primi due punti dell’interpellanza, ossia il monitoraggio della zona e la prevenzione, rende noto che dal mese di dicembre 2018 al 5 aprile scorso, giorno della relazione, il personale del Reparto Operativo Speciale (ROS) del Corpo ha effettuato numerosi servizi di controllo in abiti simulati in orario pomeridiano e serale sulle vie Cesare Balbo e limitrofe al fine di monitorare l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Tali servizi hanno permesso di accertare come il fenomeno interessi principalmente l’area pedonale di via Balbo situata fra via Guastalla, via Buniva e piazza Santa Giulia e avvenga ad opera di soggetti di colore probabilmente di etnia centro africana. La zona è particolarmente frequentata dai residenti, ma da mamme e bambini che si intrattengono dopo l’orario di uscita dalla scuola primaria e dell’infanzia presenti in loco e dagli avventori dei locali. I monitoraggi hanno evidenziato che l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti prende avvio intorno alle ore 19.00 e le 20.00 in concomitanza con l’orario serale e l’arrivo dei potenziali clienti che iniziano a recarsi presso gli esercizi pubblici ubicati nei dintorni. Fra le zone pedonali e piazza Santa Giulia, gli agenti operanti hanno accertato la presenza di nuclei di soggetti che si posizionano nei punti strategici per il controllo del territorio suddivisi in gruppi, composti da un minimo di tre ad un massimo di dieci, a seconda del punto in cui stazionano e che si alternano fra di loro nei vari punti di osservazione. Le criticità evidenziate sono un consistente numero di soggetti dediti all’attività di spaccio e la presenza del vicino Centro Sociale Askatasuna in cui il cortile, tramite un cancello, confina con l’area pedonale. Gli occupanti sono soliti frequentare i locali ivi ubicati e stazionare sulle panchine presenti nell’area pedonale intrattenendosi con i soggetti sopraindicati. Il personale del ROS ha compiuto complessivamente 16 servizi pomeridiani e serali di osservazione identificando 12 soggetti e svolgendo 10 servizi di visibilità con unità cinofile. Nelle ultime settimane è iniziata un’attività di indagine con accertamenti mirati allo scopo di ridurre il fenomeno dello spaccio coinvolgendo agenti del Reparto di Polizia Giudiziaria e della Polizia Municipale al fine di aumentare i controlli nella zona. L’attività di presidio e di visibilità continuerà attraverso le pattuglie dedicate in divise e in abiti civili, anche con l’ausilio delle unità cinofile sopraindicate. L’area è dotata di telecamere di sorveglianza ubicate in diversi punti, inoltre il personale della Stazione dei Carabinieri di zona è stato interessato dal problema. Per quanto riguarda il punto 3 dell’interpellanza, il Servizi Verde Pubblico comunica che alcune settimane fa sono state effettuate le potature sulle piante presenti; il Servizio Sostenibilità Energetica, per quanto è di competenza, informa che l’illuminazione dell’area attualmente è garantita da 11 apparecchi illuminanti del tipo a globo con lampada da 100 watt, a seguito della potatura degli alberi è migliorata, come testimoniano anche i residenti. La sostituzione degli attuali globi con apparecchi a led non è programmata, si doveva, infatti, attendere la potatura degli alberi per rilevare se sarebbe avvenuto un effettivo miglioramento rispetto all’illuminazione precedente. Essendosi verificato, pur constatando la disponibilità di IREN Rinnovabile, la sostituzione degli apparecchi in manutenzione straordinaria, vi è però da tenere in considerazione che i globi attuali garantiscono un’illuminazione diffusa e più di ambiente e non è detto che effettuando la sostituzione coi LED, aventi un fascio luminoso più concentrato e direzionale, questo porti ad un aumento in modo sensibile del senso di sicurezza dei cittadini. Per quanto riguarda il punto 4 dell’interpellanza, l’Area Ambiente conferma l’avvenuto adeguamento del piano di lavoro e l’inserimento nella zona pedonale di via Balbo tra quelle soggette a periodico lavaggio e disinfezione. Per quanto concerne il punto 5 dell’interpellanza, l’Area Ambiente rende noto che il servizio attuale di lavaggio e disinfezione della pavimentazione e di tappeti moquette e del perimetro dell’aiuola presente nell’area pedonale avente cadenza trimestrale sarà incrementato come proposta pervenuta da AMIAT portandolo ad una frequenza mensile. AMIAT da parte sua, nel confermare la frequenza di spazzamento cinque giorni su 7, comunicata a suo tempo e correttamente riportato nel testo di questa seconda interpellanza, evidenzia come l’operatore di zona sia stato sensibilizzato a prestare con impegno la massima attenzione nello svolgimento del compito assegnato; nel contempo si avrà cura di incrementare, secondo necessità, il lavaggio del punto critico costituito dalla batteria di contenitori posizionati in via Buniva angolo via Balbo, purtroppo utilizzata anche come urinatoio dai frequentatori dei locali di Piazza Santa Giulia, soprattutto nelle ore notturne del periodo primavera ed estate. Per quanto riguarda il punto 6 dell’interpellanza, il Servizio Gestione Grandi Opere comunica che la richiesta di intervento relativa all’area giochi di via Balbo sarà inserita nell’elenco dei prossimi lavori di manutenzione straordinaria da effettuarsi nei giardini e nei parchi cittadini e sarà oggetto di valutazione congiuntamente all’Assessorato al fine di decidere quali vie rivestano carattere di priorità. L’Area Ambiente, siamo al punto 7, comunica che effettuata la verifica di magazzino, AMIAT ha provveduto, in data 3 aprile, alla sostituzione dei cestini arrugginiti. La Circoscrizione 7, per il punto 8 dell’interpellanza, comunica di aver effettuato in data 29 gennaio 2019 un intervento sulle panchine perimetrali alle aiuole per effettuare il fissaggio dei listelli risultati parzialmente staccati, l’eventuale sostituzione è da considerarsi manutenzione straordinaria, per cui si rimanda a quanto detto al punto 6. Per quanto riguarda il punto 9, la Divisione Servizi Tecnici, sentito il Servizio Edilizia Scolastica, riferisce: “Le fotografie allegate all’interpellanza ritraggono prevalentemente le facciate del complesso scolastico di via Balbo 9, corso Regina Margherita 43, che presentano tracce di esfoliazione di tinteggiatura, piccoli rigonfiamenti e segni di vecchie spicconature di intonaci. Durante il sopralluogo, svolto il 25 marzo 2019, per quanto visibile, non sono emerse comunque situazioni di pericolo immediato; è stato programmato un intervento con cestello per pulizia gronde e in tale occasione si provvederà anche a una rimozione delle tinte esfoliate e a una verifica degli intonaci di facciata. Un’altra fotografia riguarda l’edificio di via Buniva 19 il quale presenta anch’esso esfoliazioni di tinteggiatura e sarà programmato un intervento di raschiatura. Interventi di ritinteggiatura delle facciate al momento non sono programmati per mancanza di fondi, ma potranno essere inseriti in un successivo appalto di manutenzione straordinaria in funzione delle risorse che saranno rese disponibili e dalle priorità individuate. Altre fotografie riguardano problematiche in capo al suolo pubblico. Il Servizio riferisce che dal punto di vista manutentivo, per quanto è di competenza, la situazione è generalmente buona; si rileva soltanto un ridotto cedimento puntuale delle marmette autobloccanti colmato con materiale bituminoso in prossimità dell’ingresso dell’asilo nido per cui sarebbe opportuno, anche se non urgente, provvedere con un intervento di riparazione’”.;

CONSIDERATO CHE

  • nell’area in oggetto ad oggi permangono le medesime caratteristiche e criticità sopra riportate e dallo scrivente esposte negli anni passati con gli atti già ampiamente richiamati;
  • la gravità della situazione è acuita da due fattori di particolare rilievo: la pandemia di Covid-19 – tuttora in corso e per affrontare la quale è necessario osservare talune disposizioni tra cui il distanziamento interpersonale e il divieto di assembramento – e la pronuncia in data 27 gennaio 2021 della sentenza di primo grado del processo per i noti fatti avvenuti il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo e per i quali “la Procura ha portato a giudizio tutta la macchina organizzativa che, tra carenze, omissioni e sottovalutazioni, è stata giudicata inadeguata a una manifestazione di tale portata a cui parteciparono 40mila persone, nel cuore di Torino, senza vie di fuga, in una piazza che in una notte si è trasformata in una colossale trappola.” (La Stampa del 27 gennaio 2021) e che ha visto, tra gli altri, la condanna della Sindaca Appendino a 1 anno e 6 mesi di reclusione, con sospensione          condizionale della pena;
  • ciononostante, pare proprio che in via Balbo e nell’adiacente piazza Santa Giulia ci sia una fortissima avversione ad osservare le norme del vivere civile, non evitando assembramenti pericolosi sia in tema di Covid-19 sia per evitare il ripetersi di scene già viste in altre piazze cittadine e divenute tristemente famose agli occhi del mondo, non per meriti sportivi;

RICORDATO CHE

  • con una proposta di mozione depositata in data 15 ottobre 2019 (“Perché Vanchiglia non merita tutto ciò”, mecc. 2019 04296) lo scrivente chiedeva al Consiglio Comunale di “impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale ad interloquire con Prefetto e Questore della Provincia di Torino affinché il Tavolo per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico giunga all’individuazione di soluzioni efficaci che pongano termine al degrado e all’illegalità diffusa presso il quartiere Vanchiglia, generati dalla ‘malamovida’ in piazza Santa Giulia e aree limitrofe, mediante l’organizzazione di costanti pattugliamenti interforze (“pattuglione” composto da forze dell’ordine, forze e servizi di polizia e forze armate) e con l’istituzione di postazioni fisse interforze quali importanti presidi di legalità.”;
  • tale proposta di mozione, assegnata in data 21 ottobre 2019 alle Commissioni consiliari I, III e Legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi, ad oggi non ha ancora conosciuto l’opportunità di essere esaminata  e  discussa;
  • con una nuova interpellanza presentata il 7 settembre 2020 (“Notti d’estate in Vanchiglia: nessun rispetto per l’emergenza sanitaria e per la quiete pubblica”, mecc. 2020 01873) lo scrivente, “considerando lo stato di emergenza tuttora vigente e tenuto conto della riapertura delle attività di somministrazione, è stata precipua premura dello scrivente di attenzionare la situazione della ‘movida’ serale e notturna nella zona in oggetto”, rilevava che “con la riapertura dei locali avvenuta nel mese di giugno la “movida” in Vanchiglia ha pressoché ripreso da dove era stata costretta ad interrompersi; a partire dal mese di giugno i gestori dei locali di somministrazione presenti in piazza Santa Giulia hanno, per quanto di competenza, tentato di coniugare la riapertura delle attività con l’osservanza dei protocolli sanitari da parte della clientela: spesso ciò si è scontrato con lo scarso senso del vivere civile e l’irresponsabile ostilità al rispetto delle regole di taluni frequentatori della piazza; sovente si sono verificati assembramenti, ingenti gruppi di persone sedute a terra intente a consumare bevande, tutto corredato da musica ad alto volume e da un conseguente chiasso disturbante; il presidio fisso della Polizia Municipale in collaborazione con le forze di polizia statali, richiesto dallo scrivente con la proposta di mozione sopra citata, non si è visto; il pattuglione interforze, anch’esso richiesto dallo scrivente con la proposta di mozione sopra richiamata, si è visto solo per un brevissimo – e insufficiente – periodo; nel corso delle serate e delle nottate estive appena trascorse i clienti dei locali hanno consumato le loro bevande in quello che è a tutti gli effetti un ampio dehors ‘en plein air’, purtroppo spesso diffondendo chiassosamente tutta la loro frizzante e inebriante allegria; è stato narrato allo scrivente che in almeno un’occasione un gruppo di irresponsabili ha divelto alcuni cassonetti per la raccolta del vetro e ha utilizzato le bottiglie reperite per esibirsi in un pericolosissimo lancio; sovente gli spazi laterali della piazza divengono gabinetti a cielo aperto; oltre alla irresponsabile inosservanza dei protocolli sanitari, la “movida” ha avuto risvolti negativi a danno dei residenti che hanno lamentato reiterati e insopportabili schiamazzi provenienti dagli avventori dei locali recando grave lesione alla quiete pubblica e al diritto al riposo notturno;” e domandava: “1) per quali motivi l’Amministrazione, consapevole della nota “movida” serale-notturna in Vanchiglia e nello specifico in piazza Santa Giulia, non abbia disposto adeguati controlli e previsto la presenza di pattuglie della Polizia Municipale in concomitanza con la riapertura dei locali di somministrazione nel periodo post-lockdown; 2) se e come intenda intervenire l’Amministrazione, al fianco dei residenti e dei gestori dei locali, per fare in modo che le serate e le nottate in Vanchiglia si svolgano nel pieno rispetto della legalità e dei protocolli sanitari in  vigore;”;

INTERPELLA

Il  Sindaco  e  l’Assessore competente per sapere:

  1. se e come l’Amministrazione abbia agito per ridurre e/o eliminare le problematiche esposte dallo scrivente con i precedenti atti consiliari;
  2. se la Polizia Municipale intenda organizzare servizi di visibilità e prevenzione a fini di tutela della sicurezza urbana e per l’osservanza della normativa anti-Covid per garantire il rispetto della legalità e della convivenza civile nell’area di piazza Santa Giulia e nelle vie limitrofe (compresa l’area pedonale via Balbo), anche di concerto e in collaborazione con le forze di polizia ad ordinamento statale, ripristinando l’impiego del “pattuglione interforze”;
  3. se l’Amministrazione abbia avviato opportune interlocuzioni con AMIAT al fine di potenziare il numero degli addetti ed il servizio di pulizia presso l’area pedonale di via Balbo, arrivando fino alle intersezioni con le vie Guastalla e Buniva, affinché sia pulito prima dell’apertura delle scuole, e al fine di ripristinare e/o incrementare il servizio di lavaggio e disinfezione dell’area pedonale di via Balbo;
  4. se l’Amministrazione, facendo tesoro di quanto avvenuto in piazza San Carlo il 3 giugno 2017 e delle conseguenti pronunce di condanna in primo grado, abbia predisposto un piano per gestire gli assembramenti in piazza Santa Giulia (vietati a normativa vigente) che preveda la presenza di un numero contingentato di persone, una corretta gestione del “vetro” e adeguati piani di deflusso verso le         vie  di  fuga in caso di necessità.

Silvio Magliano

QUESTION TIME – Quali misure per fronteggiare al meglio l’emergenza epidemiologica in corso considerate le necessità di sopperire alla carenza di personale sanitario e di accelerare la campagna vaccinale in atto?

Premesso che:

• in questi mesi di emergenza epidemiologica il personale sanitario delle Asl e degli ospedali è preposto alla somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19 e altresì alla cura dei pazienti.

Rilevato che:

• negli ospedali è iniziata la preparazione per la riapertura a breve dei reparti Covid;
• i reparti ospedalieri si stanno nuovamente riempiendo a causa del sempre maggiore aumento dei contagi;
• è necessario somministrare il vaccino il più rapidamente possibile per far fronte alla situazione emergenziale e arrestare il diffondersi dell’epidemia.

Tenuto conto che:

• la crisi epidemiologica in corso sta colpendo in maniera drammatica le strutture sanitarie;
• la carenza di personale sanitario rischia di provocare serie conseguenze e mettere a dura prova le ASL e le strutture ospedaliere, i cui operatori si trovano a dover assistere al meglio i pazienti positivi ed al contempo somministrare quante più dosi possibili di vaccini.

Constatato che:

• la questione è stata altresì portata alla luce dall’articolo “Poco personale, l’incubo delle Asl “o si vaccina o si cura nei reparti” (pubblicato su “La Stampa” del 28/02/2021), dal quale emerge da un lato il problema della disponibilità dei vaccini che non stanno arrivando nelle quantità attese e
dall’altro le difficoltà organizzative e logistiche nel somministrare il più rapidamente possibile i vaccini già consegnati;
• è verosimile che il personale al lavoro nelle ASL e negli ospedali si trovi presto ad affrontare la campagna vaccinale in corso con i reparti pieni;
• lo Stato ha promesso l’arrivo di nuovo personale sanitario, che tuttavia non è ancora arrivato inalcune ASL (in altre, sono arrivate solo poche unità).

Considerato che:

• c’è l’intenzione di raddoppiare le vaccinazioni: 20 mila dosi da fine marzo;
• il personale sanitario al momento operativo è ben lontano dall’essere sufficiente per numero ad affrontare le molte e diverse necessità;
• i medici di base sono attualmente impiegati a mezzo servizio e non è ancora stato loro consentito di somministrare il vaccino nei rispettivi studi;
• anche i farmacisti, con i quali la Regione Piemonte aveva firmato un accordo a gennaio, attendono indicazioni;
• in altre Regioni, tra le quali Emilia Romagna e Lazio, i medici di famiglia hanno iniziato la somministrazione del vaccino.

Considerato, inoltre, che:

• appare necessario aumentare il numero di risorse al fine di affrontare al meglio questa situazione emergenziale e salvaguardare la salute dei cittadini;
• la Regione Piemonte deve predisporre azioni di sostegno al fine di assicurare un adeguato numero di personale sanitario in grado di far fronte all’emergenza sanitaria;

Interroga l’Assessore per sapere, anche alla luce di quanto esposto in narrativa, quali siano le intenzioni di questa Giunta al fine di sopperire alla carenza di personale sanitario, considerata la necessità di accelerare la campagna vaccinale e dunque di fronteggiare al meglio l’emergenza epidemiologica in corso.

INTERPELLANZA – Mirafiori sud: il mistero inconfessabile di corso Orbassano 444

PREMESSO CHE

– con un’interpellanza depositata il 25 maggio 2020 (Prot. n. 2737 / 2.160.4) il Gruppo consiliare Moderati della Circoscrizione II (Santa Rita, Mirafiori Nord e Mirafiori Sud) ha intenso domandare all’Amministrazione centrale quali fossero gli orientamenti circa l’immobile di proprietà sito in corso Orbassano 444, precisando che la Circoscrizione aveva “più volte segnalato all’Amministrazione comunale la problematica in oggetto e che erano già “stati eseguiti degli interventi di rimozione di parti in fibra di amianto presenti nella struttura”, rilevando che “i cittadini residenti negli stabili attigui hanno il diritto di sapere quale sia la reale situazione del fabbricato e quali progetti l’Amministrazione comunale abbia sull’utilizzo del fabbricato in oggetto, che ormai da alcuni anni non vi sono stati interventi di manutenzione e pulizia della struttura e che i cittadini residenti nelle immediate vicinanze lamentano la presenza di ingenti quantità di rifiuti, nonché la presenza di ratti e blatte.”;

SEGNALATO CHE

– la Segreteria di Presidenza della Circoscrizione II ha trasmesso l’atto in data 13 luglio 2020 (Prot. n. 4008 / 2.160.4) all’attenzione della Sindaca e dell’Assessore al Patrimonio;

– nonostante due solleciti presentati il 28 settembre 2020 e il 12 novembre 2020, ad oggi non risulta pervenuto alcun riscontro dall’Amministrazione Appendino;

CONSIDERATO CHE

– come ben noto a tutti i cittadini residenti in periferia, la consigliera Appendino, la candidata Sindaca Appendino (“l’alternativa è Chiara”) e la Sindaca Appendino – la stessa persona, non si tratta di omonimia – ha sempre profuso dilaganti verba per le periferie;

– verba volant;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali siano le intenzioni, le progettualità e le interlocuzioni avviate dall’Amministrazione Appendino con riferimento all’immobile di proprietà comunale sito in corso Orbassano 444;
  2. secondo quali tempistiche si intenda addivenire ad una soluzione utile per la collettività;
  3. per quali motivazioni l’Amministrazione Appendino dedichi rilevanti attenzioni a Mirafiori Sud per eliminare dal quartiere la sede della Polizia Municipale (via Morandi) ma poi la stessa Amministrazione risulti distratta o almeno afona quando si tratta di rivitalizzare un immobile di proprietà pubblica (corso Orbassano 444).
  4. se contestualmente all’avvio della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative rinsavirà l’attenzione dell’Amministrazione Appendino per quelle particolari zone del territorio cittadino denominate “periferie”, che hanno il bel vizio di esistere e persistere con resilienza.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Periferie e sicurezza: la coerenza dell’Amministrazione Appendino è chiara e consiste nell’occuparsene troppo poco e male

RICORDATO CHE

– nel territorio della Circoscrizione 2 (Santa Rita, Mirafiori Nord, Mirafiori Sud) fino a poco tempo fa il Corpo di Polizia Municipale era presente con due Sezioni territoriali: una in via Pinchia 2 (Santa Rita), l’altra in via Morandi 10 (Mirafiori Sud);

– con precedenti atti consiliari lo scrivente si è occupato e preoccupato per la chiusura della sede di via Morandi, stabilita dall’Amministrazione Appendino a discapito della tanto decantata attenzione per le periferie;

– con l’interpellanza presentata in data 7 febbraio 2020 (mecc. 2020 00577, “Meno sicurezza per tutti, soprattutto per le periferie”) si domandava, tra l’altro, se l’Amministrazione intendesse svolgere un’ulteriore indagine per ricercare soluzioni alternative alla chiusura della sezione di via Morandi e “secondo quali modalità organizzative e operative l’Amministrazione intenderà continuare a garantire l’erogazione dei servizi di precipua competenza della Polizia Municipale nella periferia sud della città.”;

– con la proposta di mozione presentata in data 7 maggio 2020 (mecc. 2020 01084, “L’Amministrazione non diminuisca i presidi di legalità e sicurezza nelle periferie: non si chiuda la sede della Polizia Municipale di via Morandi 10”) lo scrivente intendeva impegnare l’Amministrazione Appendino “a desistere dall’intenzione di chiudere la Sezione della Polizia Municipale di via Morandi 10, facendo prevalere le esigenze dei cittadini residenti nella Circoscrizione II che, per la vastità del territorio, necessitano di entrambe le Sezioni attualmente presenti, non potendosi surrogare né delegare agli strumenti digitali e informatici ciò che è da sempre considerato un baluardo di sicurezza e legalità: la presenza fisica, stabile e costante degli operatori della Polizia Municipale.”: tale atto, licenziato dalle Commissione Consiliari I e Legalità in data 10 giugno 2020, non è ancora stato esaminato dal Consiglio Comunale;

– con l’interpellanza presentata in data 23 novembre 2020 (mecc. 2020 02638, “L’illusione della sicurezza 5 stelle: chiudere le sedi della Polizia Municipale di periferia”) si domandava “se e con quali tempistiche l’Amministrazione intenda comunicare le proprie intenzioni circa lo spostamento della sede della Polizia Municipale da via Morandi 10 a strada Comunale Mirafiori 7; se, nel caso in cui l’Amministrazione non intenda utilizzare gli spazi circoscrizionali in strada Comunale Mirafiori, si ritenga che la sede di via Pinchia sia strutturalmente e logisticamente adatta ad ospitare il personale della Polizia Municipale attualmente in servizio presso via Morandi; se siano in previsione interventi di risistemazione/ ristrutturazione della sede di via Pinchia (recinzione non sicura, impianto di videosorveglianza da implementare, localizzazione dei locali spogliatoi per il personale nel seminterrato); secondo quali modalità organizzative e operative l’Amministrazione intenderà continuare a garantire l’erogazione dei servizi di precipua competenza della Polizia Municipale nella periferia sud della città.”;

EVIDENZIATO CHE

– nonostante gli atti consiliari e le richieste del territorio, l’Amministrazione non ha mostrato alcun cenno di esitazione e ha proceduto con irrefrenabile risolutezza nell’intenzione di privare il quartiere Mirafiori Sud della sede della Polizia Municipale, cioè di una presenza di rassicurante conforto e utilità per la popolazione;

– le Sezioni Territoriali della Polizia Municipale offrono una molteplicità di servizi che vanno dalla prevenzione al controllo, dall’informazione all’orientamento, dalla tutela alla repressione; possiedono competenze in tema di sicurezza stradale, di sicurezza urbana e di polizia di prossimità, forniscono molteplici servizi per la tutela del consumatore svolgendo compiti di polizia amministrativa, si occupano della verifica delle occupazioni suolo pubblico, dei cantieri stradali e della vigilanza all’entrata/uscita delle scuole primarie;

CONSIDERATO CHE

– da quando è stata dimessa la sede di via Morandi si sono moltiplicati gli eventi delittuosi, le vandalizzazioni al patrimonio pubblico e si va diffondendo un generale clima di insicurezza percepita dai cittadini;

– le lamentele sono giunte da titolari di attività commerciali, dipendenti di uffici pubblici quali le Poste, esercenti e residenti;

– è di questi giorni la segnalazione da parte dell’ufficio postale di via Negarville 8/26 che lamenta rumori provenienti dal seminterrato, ove sono custoditi i valori dell’ufficio stesso (la struttura di via Negarville è di proprietà comunale, c’è da scongiurare che, stante lo stato di abbandono di molti locali del complesso, non ci sia in azione una qualche “banda del buco”);

– appare significativo che si moltiplichino eventi di carattere delinquenziale e il fatto che in zona non ci siano più i Carabinieri e la Polizia Municipale è un fattore noto ai malviventi e che gioca inevitabilmente a loro favore;

– da inizio anno allo scrivente sono giunte le seguenti segnalazioni: 10 gennaio: alberi abbattuti sistematicamente durante la notte nel Parco Sangone; in pari data vengono segnalati individui che praticano motocross all’interno del parco; in pari data giunge segnalazione di accumulo di rifiuti in più parti del parco; 9/10 gennaio: danneggiamento e asportazione giochi dell’Asilo Nido “I Gabbiani” in via Fratelli Garrone, 61/80; 9/10 gennaio: danneggiamento altalena giardini via Somalia; 9/10 gennaio: danneggiamento base in legno altalena area giochi via Artom; 26 gennaio: ulteriore devastazione area giochi dietro Le Cupole di via Artom;

– in generale, dalla chiusura della sede di via Morandi, i cittadini lamentano una mancata presenza delle pattuglie sul territorio: con la dislocazione in via Pinchia la sede è più lontana dal territorio, ovviamente gli operatori della Polizia Municipale che controllano i mercati sono ancora operativi ma se precedentemente, dopo le operazioni di spunta, rientravano in sede per il disbrigo delle connesse incombenze e nel giro di pochissimi minuti rientravano nuovamente sul territorio, ora non si può negare che i tempi si siano decisamente dilatati. Stessa cosa vale per i notificatori, i quali risultano meno presenti e visibili poiché, partendo dalla sede di via Pinchia con un’unica autovettura effettuano il proprio servizio e poi portano gli “invitati” allo sportello di strada Comunale 7, indi rientrano in sede in via Pinchia per la gestione delle pratiche su applicativo e successivamente diventa arduo rivederli a Mirafiori Sud. Finchè sono rimasti in via Morandi essi spesso si muovevano a piedi o in motorino ed erano una presenza “di prossimità” preziosa per i cittadini, soprattutto per gli anziani e per quei soggetti che hanno meno praticità con gli strumenti tecnologici e/o che non possiedono veicoli per spostarsi;

– anche in tema delle cosiddette pattuglie “decoro” sono innegabili le ricadute negative per i servizi svolti sul territorio: le pattuglie non paiono raddoppiate e sono quasi sempre “miste” quindi, non per cattiva volontà ma per disconoscenza del territorio da parte di alcuni operatori, nonché per un carico di lavoro con diverse priorità, i “guai” a Mirafiori Sud aumentano (abbandono di masserizie, di auto sinistrate e spesso prive di assicurazione, attività illecite) e, secondo quanto riferito allo scrivente, si stanno decisamente moltiplicando e la sola presenza dello sportello di strada Comunale 7 e di una pattuglia mattutina ed una pomeridiana forniscono ai cittadini la percezione di un triste abbandono;

– il fatto di non avere più una sede a Mirafiori Sud da cui partono e arrivano i veicoli di servizio, anche nelle ore serali e notturne, dà inevitabilmente maggior agio a chi vuol delinquere a vario titolo (uscendo da via Morandi era istintivo e normale fare spesso il giro della zona Artom, così come della zona Roveda/Quadrello/Negarville/Plava) ed ora tutto ciò, non per scarsa volontà degli operatori in divisa, accade assai più raramente;

– secondo quanto riferito allo scrivente pare che il plesso scolastico di strada Castello di Mirafiori sia ormai utilizzato solo in una porzione residuale e che vi siano centinaia di metri cubi abbandonati che potrebbero accogliere ben più comodamente rispetto alla sede di via Pinchia tutti i 124 vigili della Circoscrizione 2, nonché gli archivi e le auto di servizio, lo scarico armi e quant’altro, garantendo la presenza su un territorio altrimenti abbandonato;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia a conoscenza delle segnalazioni sopra esposte in tema di azioni predatorie e danneggiamenti al patrimonio pubblico e arboreo e di molti altri episodi contrari al rispetto della civile convivenza recentemente accaduti nel territorio di Mirafiori Sud;
  2. se l’Amministrazione ritenga di scorgere un nesso eziologico tra chiusura della sede di via Morandi e l’acuirsi di taluni fenomeni di “microcriminalità” e, più i generale, il diffondersi tra la popolazione di una intensa sensazione di insicurezza;
  3. se l’Amministrazione ritenga che nel quartiere Mirafiori Sud il livello qualitativo e quantitativo della sicurezza sia reale sia percepita dai cittadini sia di grado omogeneo rispetto al resto del territorio cittadino;
  4. se l’Amministrazione intenda implementare gli orari di apertura e i servizi erogati presso lo sportello di strada Comunale di Mirafiori 7;
  5. se l’Amministrazione intenda valutare il progetto sopra suggerito e consistente nell’insediare una nuova Sezione della Polizia Municipale nel territorio di Mirafiori Sud utilizzando a tale scopo i locali del plesso scolastico in strada Castello di Mirafiori (adeguatamente adattati agli scopi d’istituto);
  6. se e quando, sulla scorta dell’unificazione tra le Sezioni territoriali di Santa Rita-Mirafiori Nord e Mirafiori Sud, perseguendo un logico filo di coerenza, l’Amministrazione ritenga di programmare anche l’individuazione di una sede unitaria per le Sezioni di San Salvario (via Saluzzo) e Nizza (via Giordano Bruno);
  7. in caso di risposta negativa al punto precedente se ne domandano le motivazioni;
  8. se per la sede di via Morandi sia già stata individuata una destinazione futura e se si possa pensare di destinarla ad ospitare taluni servizi utili per la cittadinanza (sede decentrata di ATC, casa delle Associazioni o altro).

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Via Vagnone 15: da residenza per anziani a “Social House”, da residenziale a commerciale. Quali accorgimenti a tutela della salute dei cittadini?

RICORDATO CHE

  • con la deliberazione della Giunta comunale del 12 aprile 2011 (mecc. 2011 02065) era stato approvato il progetto preliminare dell’intervento denominato Ristrutturazione Urbanistica in Torino, via Vagnone 15, per la realizzazione di edilizia abitativa pubblica sovvenzionata per anziani, per un importo complessivo di € 5.000.000,00 ed una disponibilità di 37 nuovi alloggi: l’Amministrazione intendeva “realizzare 30 alloggi di Edilizia Abitativa Pubblica per anziani da destinare a popolazione anziana ultrasessantacinquenne autosufficiente e relativi servizi, aperti alla cittadinanza, che si affiancheranno agli alloggi stessi. L’area oggetto dell’intervento è ubicata nella zona storica ambientale XIII, nella zona urbana di trasformazione 8t-8u – Le Chiuse, nella porzione 8t, compresa nella Circoscrizione Amministrativa n. 4 San Donato-Campidoglio-Parella e più precisamente in via Vagnone 15, nell’isolato compreso tra via Vagnone, via Le Chiuse, via Tenivelli e via San Donato.” […] “L’area è collocata in un contesto di storica urbanizzazione ove sono presenti, oltre le residenze, giardini pubblici e una elevata dotazione di servizi, di attività mercatali e commerciali, oltre al presidio ospedaliero Maria Vittoria. Sono altresì presenti, nelle vicinanze, i servizi circoscrizionali di via Bogetto 3 ove sono siti gli Uffici dell’Area Anziani e tutele e il centro diurno anziani di via Principi d’Acaja 12, ai quali l’anziano può facilmente rivolgersi per consulenze, informazioni, accesso ai servizi offerti dalla Città e presenti nel territorio quali Commissione Valutativa Geriatrica (UVG) (in collaborazione) per le persone anziane non autosufficienti, interventi di sostegno alla domiciliarità (assistenza domiciliare, assegni di cura, cure familiari, affidi diurni e residenziali, pasti a domicilio, telesoccorso), inserimenti in residenze assistenziali per autosufficienti e comunità alloggio, interventi di integrazione al reddito ed esenzione ticket sanitari, rapporti con il volontariato e la collaborazione con i servizi sanitari; attività di socializzazione, mensa, lavanderia, stireria, igiene della persona per anziani autosufficienti con  limiti  nell’autonomia.”;
  • l’intervento si inseriva nel quadro di altri programmi sperimentali per la realizzazione di “condomini solidali” riservati agli anziani autosufficienti: per tali interventi si ribadiva la necessità, per il particolare tipo di utenza, di puntare a soluzioni abitative autonome dotate di servizi, con aree integrate nel tessuto urbano, servite da mezzi di trasporto pubblico, da negozi, servizi, luoghi di relazione sociale, indicando delle linee guida progettuali e gestionali;

CONSIDERATO CHE

  • nell’ambito del progetto era stato preliminarmente necessario effettuare indagini geologiche e ambientali che avevano evidenziato il superamento, per alcuni contaminanti, delle concentrazioni per   siti   ad   uso   verde/residenziale,   dando   avvio   al   procedimento   di   bonifica   del   sito;
  • con la deliberazione della Giunta comunale del 24 gennaio 2017 (mecc. 2017 00035) è stato approvato in   linea  tecnica  il   progetto    definitivo;
  • successivamente si è provveduto a rimodulare il progetto architettonico, inserendo l’intervento nel DUP 2017/2019 al Codice Opera 4561, come attività di “Social House” ovvero di residenza temporanea;
  • con la nota prot. 4023 del 13 marzo 2018 il Servizio Edilizia Abitativa Pubblica e per il Sociale comunicava l’avvenuto cambio di destinazione d’uso dell’area in oggetto, passata da residenziale per anziani a “Social House” a carattere temporaneo, ricettivo, alberghiero, risultando applicabili le concentrazioni soglia di contaminazione per siti ad uso commerciale che portavano a considerare superato il rispetto delle concentrazioni soglia di contaminazione per siti ad uso verde pubblico e residenziale;
  • come riportato nella Determinazione dirigenziale n. 124 del 5 giugno 2018 (che si richiama integralmente) sia Città Metropolitana sia ARPA Piemonte non rilevavano elementi ostativi alla chiusura del procedimento di bonifica, esprimendo una valutazione finale complessiva favorevole all’approvazione della chiusura del procedimento per il sito in oggetto;

TENUTO CONTO CHE

  • numerosi cittadini residenti nelle vicinanze del sito in oggetto si sono rivolti allo scrivente per esprimere la loro preoccupazione per la chiusura del procedimento di bonifica, previsto per il precedente progetto di realizzazione di Edilizia Abitativa Pubblica Sovvenzionata per anziani e mutato in “Social House” con destinazione ad uso commerciale, variando così i limiti di riferimento e rendendo non necessaria la redazione dell’analisi di rischio sanitario-ambientale;
  • la destinazione ad uso commerciale non appare corretta visto che ci saranno city users che usufruiranno della struttura, seppur temporaneamente, come abitazione e una parte degli alloggi sarà destinata a famiglie in emergenza abitativa che potranno soggiornarvi per 18 mesi (rinnovabili in base al  perdurare  della necessità);
  • dalla presentazione del Progetto PonMetro TO 4.1.1 risulta che per la zona in questione (8t), in caso di acquisizione con concessione gratuita, la destinazione d’uso delle utilizzazioni edificatorie previste siano minimo 80% della superficie a residenza e massimo 20% per attività di servizio alle persone   e   alle   imprese   e   non   si   riesce   a   risalire   alla   variazione   di   tali   percentuali;
  • in ambito architettonico sorgerebbero perplessità circa la progettazione della parte in aderenza all’edificio  di  via Vagnone 17;
  • tra ottobre e novembre 2020 pare che i condomini del civico 17 siano stati contattati dalla direttrice dei lavori, architetto Calì del Comune di Torino, tramite RR e comunicazione in bacheca condominiale, al fine di eseguire un sopralluogo negli appartamenti adiacenti all’area in questione per verifica dello stato delle murature: ai residenti la richiesta non è sembrata opportuna vista la grave   situazione               sanitaria   in   corso;

INTERPELLA

Il   Sindaco  e   l’Assessore competente  per  sapere:

  1. come verrà tutelata la salute dei residenti durante i lavori e degli ospiti a opera finita;
  2. se possano essere forniti ulteriori ragguagli in merito alla presentazione del Progetto PonMetro TO 4.1.1, ove risulterebbe che per la zona in questione (8t), in caso di acquisizione con concessione gratuita, la destinazione d’uso delle utilizzazioni edificatorie previste sarebbero minimo 80% della superficie a residenza e massimo 20% per attività di servizio alle persone e alle imprese (e i cittadini non riescono a individuare i provvedimenti finalizzati alla variazione di tali percentuali);
  3. in ambito architettonico molti cittadini nutrono perplessità sulla progettazione e realizzazione della parte in aderenza all’edificio di via Vagnone 17, nello specifico: sul dettaglio costruttivo relativo all’intercapedine tra il frontespizio sud di via Vagnone 17 e il nuovo edificio; sul dettaglio relativo al tipo di finitura a copertura del distacco; sul dettaglio relativo al distacco tra gli sporti delle falde di copertura del prospetto sud di via Vagnone 17 (sporgenti per circa 50/60 cm) ed il frontespizio del nuovo edificio. Con riferimento a questi punti si richiedono maggiori dettagli costruttivi e          disegni tecnici  per   le  parti  sopra elencate;
  4. per quale motivo nel progetto non siano stati inseriti dei servizi integrati, in considerazione del fatto che nei 32 alloggi andranno a vivere dalle 60 alle 100 persone e si sarebbero potute realizzare aule studio e una biblioteca (al momento nel progetto non pare vi siano spazi aperti alla comunità per un’integrazione dei residenti. Inoltre, verrà tolto al quartiere un parcheggio da 70 posti auto di cui         facevano  uso   gli   utenti  della  Scuola Faà  di  Bruno);
  5. se sia possibile riconvertire il preventivato progetto di Housing Sociale con caratteristiche di temporaneità in una risposta al bisogno abitativo legato ai progetti di vita indipendente ed inclusione sociale delle persone con disabilità (pur mantenendo le caratteristiche di housing, ma continuativo). Tale riconversione dovrebbe comprendere i servizi necessari sia di assistenza sia di apertura  alla  comunità;
  6. se pare d’uopo, per forme e tempi, la richiesta di sopralluogo che pare essere stata formulata nello scorso autunno dai competenti uffici  comunali.

Silvio Magliano